A marzo con l’Electronics ban aveva dichiarato guerra a tablet e pc a bordo dei voli provenienti da otto paesi islamici. Ma l’amministrazione Usa di Donald Trump intende estendere lo stesso divieto anche ai passeggeri che arrivano dall’Europa. La Cbs, che cita alcune fonti del Dipartimento della sicurezza nazionale, precisa che la misura sarebbe ancora in fase di studio con una valutazione in corso dei pro e dei contro. Una decisione – riportano le stesse fonti – potrebbe però essere presa nelle prossime settimane e che anche questa volta è motivata da Trump con l’allerta terrorismo e con la necessità di difendere la sicurezza nazionale.
Oltre alla stretta sui device, a inizio aprile era emersa anche l’intenzione dell’amministrazione Usa di adottare controlli più stringenti per entrare negli Stati Uniti. Del resto il presidente americano in campagna elettorale aveva più volte messo in guardia alcune capitali del Vecchio Continente, criticando aspramente le politiche sull’immigrazione adottate nell’Unione europea. Politiche considerate un favore fatto all’Isis, ad al Qaida e alle altre organizzazioni dell’estremismo islamico. Nel mirino ci sarebbero in particolare Francia e Germania. Ma il giro di vite potrebbe riguardare molti o tutti i 38 Paesi ‘amici’, quelli i cui cittadini possono entrare in America senza visto ma solamente attraverso il programma ‘Visa Waiver’. Dunque anche l’Italia e stati come il Belgio e il Regno Unito, considerati ad elevato rischio per la presenza di cellule terroristiche.
Le misure a cui si sta lavorando a Washington – riportavano alcune settimane fa Wall Street Journal e Bloomberg – sono senza precedenti, e prevedono controlli severissimi anche su telefonini, tablet, email, social media, travel history, conti bancari. Si starebbe valutando anche l’ipotesi di reintrodurre i cosiddetti ‘ideological test’, domande mirate a individuare le opinione politiche di chi vuole entrare negli Usa, come avveniva ai tempi della lotta ai movimenti anarchici e al comunismo. “Controlli straordinari”, quindi, a cui potrebbero essere sottoposti viaggiatori che finora negli scali internazionali americani erano soggetti a verifiche di routine molto piu’ ‘blande’ rispetto a chi arriva da altre aree del mondo. E che adesso potrebbero vedersi costretti a consegnare agli agenti della Us Customs and Borders Protection i propri smartphone o a rivelare le password per accedere al proprio account Facebook. Ma c’è un’altra novità: i controlli potrebbero essere inaspriti anche per gli europei che richiedono un visto di studio o di lavoro.