Fare un sistema elettorale nuovo è impossibile e così la strada maestra torna la più semplice: usare la legge elettorale uscita dalla Corte costituzionale. Dopo 4 mesi di nulla, in commissione Affari costituzionali si profila finalmente una soluzione. A favore dell’estensione al Senato dell’Italicum modificato dalla Consulta – quello che i Cinquestelle chiamano Legalicum – si sono pronunciati Forza Italia e Mdp, cioè gli ex Pd, oltre al M5s che peraltro sostiene questa opzione da alcuni mesi. Resta da capire cosa farà il Pd, visto che il segretario rieletto Matteo Renzi ha ribadito più volte che gli va bene qualsiasi sistema elettorale, a patto che sia maggioritario. E l‘Italicum modificato dalla Corte non è maggioritario: è proporzionale. Quale sarà il testo-base si saprà domani quando sarà presentato dal presidente della commissione Andrea Mazziotti che prima incontrerà la delegazione del Pd, dopo aver visto tutti gli altri gruppi parlamentari. “In commissione ci sono stati interventi di tutti i gruppi sulla legge elettorale: Fi ha detto che è contro il maggioritario uninominale e disponibile all’estensione dell’Italicum al Senato. La stessa disponibilità l’ha data il M5s. Il Pd si è invece riservato di pronunciarsi”. Emanuele Fiano, capogruppo democratico in commissione, ha ammesso che così è difficile trovare una sintesi tra i gruppi.

Ci sono alcune sfumature. Forza Italia è disposta a votare un testo base che si limiti ad estendere al Senato l’Italicum della Camera così come modificato dalla Consulta e ha ribadito l’assoluta contrarietà a qualsiasi forma di maggioritario, totale o parziale, sostenendo la necessità di un sistema proporzionale. La condizione di Mdp, ha detto Alfredo D’Attorre in Aula, è di togliere i capilista bloccati. I Cinquestelle, infine, come spiega Danilo Toninelli, dimostra “totale apertura” su “basi molto ampie” al dialogo con tutti i gruppi. La sfumatura in questo caso è che il M5s preferisce “una sintesi tra il Legalicum e il Fragomeli”. Il riferimento è alla proposta di legge che ha come primo firmatario Gianmarco Fragomeli, deputato lombardo del Pd, che prevede alcuni punti principali per modificare l’Italicum attuale: riduzione della soglia per l’assegnazione del premio di maggioranza del 52 per cento dei seggi al raggiungimento del 37 per cento dei voti; allargamento del ballottaggio a tutte le liste che superino il 20 per cento; quorum di validità al secondo turno (50 per cento più uno degli aventi diritto). La soglia di sbarramento, infine, è al 3 per cento.

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