TUTTO QUELLO CHE VUOI di Francesco Bruni. Con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni. Italia 2017. Durata: 107’ Voto 3/5 (DT)
Quattro amici ventenni al bar San Callisto di Trastevere. Tutta l’involontaria naivité di chi ciondola tra poca conoscenza del mondo che non sia calcio o Playstation, lavoretti saltuari, e qualche furtarello. Alessandro è tra i quattro quello più dritto, ma ha ancora cuore e anima incellofanati, se non per le procaci forme della tabaccaia, mamma dell’amico Riccardo. Quando il padre lo costringerà ad accompagnare in passeggiata (per 20 euro a pomeriggio) l’anziano e distinto poeta Giorgio, malato di Alzheimer che abita a quattro passi da lui, si aprirà un mondo a lui ignoto fatto di poesia e memoria storica, vita vissuta e orizzonti umani allargati. I versi graffiati sul muro dall’anziano celano infine una specie di caccia al tesoro che darà il via ad un segreto on the road verso gli Appennini per tutti e cinque. Bruni alla terza regia mette in scena il recupero casuale ed urgente del ricordo che fugge. Torna a legare due puntini apparentemente lontani, ma vicinissimi come in Scialla; al posto di una amalgama drammaturgica crea strati di senso con un pennino sottile e colorato; e là dove la densità del racconto “familiare” a cui ci aveva abituati mescolava risate e lacrimuccia, qua la dimensione poetica quasi surreale del rapporto generazionale giovane/vecchio fa assumere al film una buffa traiettoria di senso. Montaldo gioca con le movenze e gli sguardi grotteschi dell’anziano, amico di Pertini, clown che saluta i pupazzi del supermercato e allo stesso tempo autorevole patriarca depositario dei segreti del mondo. Carpenzano, infine, è il vero “botto” del film: dinoccolato e deciso, affamato di carne e di emozioni, sembra uscito da un film di André Téchiné, e farà parecchia strada oltre le righe di script in romano.