ON THE MILKY ROAD di Emir Kusturica. Con Emir Kusturica, Monica Bellucci, Predrag Manojlovic. Serbia/Messico/USA/Gran Bretagna, 2016. Durata: 125’ Voto: 2,5/5 (DT)
Kosta (Kusturica), antieroico e malinconico lattaio, a cavallo di un asinello attraversa il fronte di guerra (metafora e copia carbone dell’eterno conflitto balcanico) schivando pallottole per portare il latte ai soldati di una caserma dell’Erzegovina. Nella sua fattoria è atteso e amato da Milena, ma quando arriva “la Sposa”(Bellucci), promessa moglie del fratello di Milena, un alto grado dell’esercito (serbo?), ecco che gli sguardi, le anime e i cuori di Kosta e della nuova arrivata cominciano a viaggiare e battere all’unisono. La fine della guerra, l’impossibile pace, e la totale devastazione porteranno i due alla fuga inseguiti da tre cecchini (croati?) che non li molleranno per decine di chilometri fino ad un campo minato con un immenso gregge di pecore in attesa del grandguignolesco finale. Risaputo caos primigenio di guerra con villaggio lontano, rocce, sassi e pietre, bestiole che volano, starnazzano, guaiscono, e soprattutto pallottole, mitragliate, mortai e granate. La sinfonia mista di On the milky road è un rumore assordante per almeno 7/8 minuti di introduzione ambientale e di caratteri. Seguono il solito caravanserraglio di freak, obesi, strabici e scalcagnati, e un ritmo alzato a mille tra montaggio dell’immagine e del suono, sia d’ambiente che come straripante colonna sonora (firmata dal regista che suona anche in scena). Il solito “Kusturica touch”, insomma, maturo e prevedibile, con un po’ di tenerezza sentimentale in più nello sguardo che segue la coppia Bellucci/Kusturica che sembra precipitata in scena da The Getaway di Peckinpah.