8 Perché l’Eurovision distrugge cliché e luoghi comuni su Paesi che non conosciamo
Avete visto l’esibizione di Slavko, il cantante che ha rappresentato il Montenegro a questa edizine dell’Eurovision Song Contest? Se non lo avete fatto, andate su YouTube e recuperatela. Non tanto e non solo per la treccia lunghissima agitata con maestria o per la maglietta a rete trasparente. Quello è corollario trash e ci sta. Ma perché vi accorgete, grazie a una semplice esibizione di musica pop-dance, che del Montenegro sapete poco o nulla. Non ci si aspettava certo uno come lui, come rappresentante di Podgorica. È colpa nostra, ovviamente, perché abbiamo in testa una certa idea dei Paesi d’Europa, soprattutto quelli che non visitiamo o di cui sappiamo poco o nulla. Anche il motto di quest’edizione (“Celebrate diversity”) ci offre un’immagine diversa dell’Ucraina dei giorni nostri, dipinta da alcuni come un ridotto di estrema destra in chiave anti-russa. E invece la diversità la stanno celebrando davvero e nel modo migliore, anche quando, durante la seconda semifinale, hanno dato ampio spazio a Verka Serduchka, spassoso personaggio en travesti interpretato da Andrij Mychajlovych Danylko, che ha partecipato all’Eurovision nel 2007, piazzandosi al secondo posto. Ecco, riflettiamoci un attimo: l’Italia avrebbe mai scelto un rappresentato così?