“Se questa lettera non verrà presa in considerazione ci saranno gravi conseguenze per il locale” e “per il profugo invitato”: così un gruppo di estrema destra, in una lettera minatoria affissa a Lugano, ha “ordinato” di annullare il concerto del rapper di origini ghanesi Paul Yeboah, in arte Bello Figo Gu. E c’è riuscito: la discoteca WKND, che avrebbe dovuto ospitare il cantante nella serata di sabato 13 maggio, ha deciso di cancellare l’evento dopo un incontro con la Polizia comunale. Lo riportano Ticino Online e altri media locali.
In un comunicato diffuso dal locale, i gestori spiegano che la decisione è stata presa “al fine di salvaguardare e tutelare i clienti, il personale e il Club stesso dalle minacce apparse nel comunicato intimidatorio”. La lettera è stata rivendicata dall’Associazione Nuova Destra, che si definisce come una “nuova Associazione di Destra, autonoma e indipendente da qualsiasi altra realtà conosciuta sul territorio svizzero”. L’associazione chiedeva “l’annullamento immediato del concerto di Bello Figo”, ospite non gradito perché “spara m***a sullo Stato”. Bello Figo in realtà è tutto tranne che un profugo: è originario del Ghana ma residente a Parma da oltre dieci anni. È diventato famoso con tormentoni come “Non pago affitto“, in cui si fa beffe degli stereotipi sui migranti e del razzismo da chiacchiere al bar. Nel documento, che è stato largamente condiviso sui social network, si minacciano direttamente gli organizzatori della serata, che hanno invitato nel locale una persona straniera piuttosto che “gente del nostro cantone”. Il gruppo specifica, alla fine della lettera, di avere a cuore “le nostre culture e la nostra nazione”.
“Un fatto grave, senza precedenti e che ci indigna molto” hanno commentato i consiglieri comunali Raoul Ghisletta, Nina Pusterla, Simona Buri e Carlo Zoppi. L’annullamento della serata è finito anche sui banchi del Governo, riporta ancora Ticino Online: il deputato Massimiliano Ay ha infatti inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato per avere chiarimenti sulle minacce e sull’effettivo rischio per i cittadini. “Presumo che gli estremisti autori delle minacce siano noti agli inquirenti e ritenuti evidentemente molto pericolosi per la pubblica sicurezza” scrive Ay nell’interrogazione, e conclude: “Si ritiene vi sia effettivamente un incremento di tali realtà violente di matrice neo-nazista sul territorio cantonale? Come si intende agire per arginare la problematica?”