La Camera se la tira. Questo il titolo dell’inchiesta di FqMillennium che ha dimostrato come nei bagni dei deputati a Montecitorio ci siano tracce di cocaina. La dimostrazione di un sospetto tanto diffuso da essere quasi una certezza. Qualche tempo fa (era il 5 agosto 2015) la Camera dei Deputati fu chiamata a votare la proposta dell’onorevole Tiziana Ciprini (M5S) che chiedeva di introdurre il drug-test per i deputati. Manco a dirlo fioccarono i voti contrari. Tra i contrari l’onorevole Michele Anzaldi (Pd), che di fronte alla prova provata trasale: “Se fosse vero sarebbe grave e sconveniente”. Contrario allora e contrario oggi Francesco Paolo Sisto (Fi): “Si tratta di un accertamento incontrollato e incontrollabile…” e, sull’uso di coca nei bagni, aggiunge: “Non credo sia un problema, se qualcuno ha una debolezza è un problema suo”. Anche Alessia Morani (Pd), pur offrendo un capello per dimostrare distanza dal problema, ribadisce la sua contrarietà al droga test per i deputati: “Proposta demagogica, la solita fuffa grillina“. Il leghista Davide Caparini nel 2015 votò a favore: “Sono convinto che, come si chiede a un autista di non abusare di alcool e stupefacenti, anche chi è qui deve dimostrare di non essere alterato da fattori esterni mentre prende decisioni che riguardano tutto il paese”. Pippo Civati nel 2015 votò contro, le sue argomentazioni sembrano solide: “Quando si parla di legalizzazione di droghe leggere in aula si sentono discorsi medievali… forse vale la pena di insistere su questo, non tanto su chi sniffa in bagno (che farebbe bene a smettere per mantenere quel profilo di onorabilità che ci chiede la Costituzione), ci vorrebbe un approccio più consapevole e più maturo al tema sotto un profilo istituzionale”.
Intanto, il senatore di Ala Lucio Barani, sul tema dà spettacolo a Un giorno da Pecora (Rai Radio 1): “Io sono un medico, a me basta un’occhiata per vedere certe cose. Uno spillo, in certe pupille, non c’entra, nemmeno col microscopio elettronico…”. Secondo Barani c’era cocaina in Senato: “C’è dappertutto, è un male oscuro che infiltra anche i gangli dello Stato, compresi il Senato e la Camera”. I conduttori gli chiedono chi ne faccia più uso: quelli di FI, del PD o del M5S? “I nuovi arrivati sono peggio dei vecchi. Vada a vedere dove ci sono le nuove leve, i nuovi arrivi, e vedrà che lì c’è terreno fertile”. Intende dire che tra i senatori Cinquestelle potrebbe esserci qualcuno che ne fa uso? “Io non l’ho detto, lo dice lei, io non lo dico, per l’amor di Dio: che poi c’è Grillo che mi dà il malocchio”. Lei parlò di questi argomenti già due anni fa… “Io già dissi qualcosa da voi – ha detto Barani a Rai Radio1 – per cui poi mi dovetti cospargere il capo di cenere e chiedere scusa in conferenza dei capigruppo al Senato. Il Presidente Grasso, tra virgolette, mi ha obbligato a chiedere scusa”.