Sul piatto 16,5 euro per ogni azione Abertis, i cui soci potranno optare però per una parziale alternativa in azioni, cioè un corrispettivo in titoli di nuova emissione con caratteristiche speciali. Perché l'operazione vada in porto dovrà aderire oltre metà del capitale del gruppo basato a Barcellona. Le due società manterrebbero nome e sede
Atlantia, la concessionaria autostradale della famiglia Benetton, come da indiscrezioni delle scorse settimane ha annunciato il lancio di un’offerta per comprare la spagnola Abertis. Il controvalore complessivo è di 16,3 miliardi di euro: il gruppo offre 16,5 euro per ogni azione Abertis, i cui soci potranno optare però per una parziale alternativa in azioni, cioè un corrispettivo in titoli di nuova emissione con caratteristiche speciali. Il rapporto di scambio proposto è di 0,697 azioni Atlantia per ogni azione Abertis, fissato in base a un valore di 24,2 euro per azione della società italiana. Nel 2006 gli spagnoli tentarono un’operazione speculare, ma l’allora ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro si oppose all’acquisizione.
Atlantia, che ha chiuso il 2016 con un utile di competenza di 1,12 miliardi e ricavi da pedaggio per 4 miliardi, con questa offerta punta ad acquistare la quota del 22,3% di Abertis in mano alla società di investimento Criteria Caixa. Che nel caso in cui l’operazione vada in porto diventerà secondo maggior azionista di Atlantia mentre la famiglia Benetton, che oggi ha il 30,25%, ridurrà la propria partecipazione pur restando il primo socio.
Il pagamento del corrispettivo in azioni speciali Atlantia è soggetto a una soglia massima di accettazione pari a 230 milioni di azioni Abertis, circa il 23,2% del totale delle azioni oggetto dell’offerta. Superato quel tetto, si legge nella nota del gruppo guidato da Giovanni Castellucci, i titoli saranno ripartiti pro rata e la rimanente quota sarà versata in denaro. Queste azioni speciali non saranno quotate e non potranno essere trasferite fino al 15 febbraio 2019, quando saranno convertite automaticamente in azioni ordinarie con un rapporto 1:1. Avranno diritto di nominare fino a tre amministratori, per cui il cda passerà da 15 a un massimo di 18 componenti. Entrambe le società non cambieranno nome né sede.
Perché l’offerta sia efficace dovranno aderire almeno il 50%+1 del capitale del gruppo di Barcellona e i proprietari non meno di 100 milioni di azioni dovranno scegliere l’alternativa in titoli. Serviranno poi, naturalmente, le autorizzazioni delle authority spagnola e italiana e il via libera dell’antitrust. L’assemblea straordinaria di Atlantia dovrà inoltre approvare l’aumento di capitale a servizio della nuova emissione di azioni.
Il cda di Abertis ha fatto sapere che l’operazione è “volontaria e non richiesta” e “il consiglio non si pronuncerà fino a quando sia legalmente obbligatorio”. Nel frattempo il gruppo “continuerà l’attività ordinaria tenendo conto delle restrizioni” imposte dalle norme in caso di lancio di opa. Dopo l’annuncio, Atlantia ha messo a segno un forte rialzo a Piazza Affari chiudendo la seduta a +2,48 per cento.