“Il peccato impuro contro natura, come insegna il Catechismo, grida vendetta al cospetto di Dio e, quando palesato ed esternato in foro esterno, pubblicamente, attira ancor più l’ira del Signore sopra al popolo”. Il popolo in questione, a rischio vendetta divina, è quello di Reggio Emilia. A scagliarsi con queste parole contro il prossimo gay pride di tutta l’area mediopadana, il primo mai organizzato in città, è il neonato Comitato Beata Giovanna Scopelli. Che per opporsi all’iniziativa, ha deciso di lanciare una processione di riparazione pubblica”. Il volantino è circolato in rete nelle scorse ore: la Diocesi di Guastalla e Reggio Emilia ha preso le distanze dicendo di non saperne nulla, mentre continua a essere poco chiaro chi siano gli organizzatori. Il nome cui si rifà il gruppo, Giovanna Scopelli appunto, è quello di una religiosa reggiana del ’400, niente di più. “Non esistono dei veri ‘referenti’. Sono tutte le persone iscritte al gruppo Facebook”, spiegano dal Comitato a ilfattoquotidiano.it, con una mail senza firma.
Il gruppo si rifa al tradizionalismo cristiano, la frangia anti-modernista che vede con diffidenza le aperture della Chiesa contemporanea, e in particolare quelle verso il mondo lgbti. “Come tanti di voi già sapranno – si legge nel manifesto per il corteo contro il gay pride – il 3 Giugno 2017 avrà luogo il più nefando e pubblico manifesto della sodomia: il gay pride, nominato dagli stessi organizzatori del party REmilia Pride”. Il Comitato Beata Giovanna Scopelli “si prefigge lo scopo di organizzare una grande processione a riparazione dello scandalo pubblico che il gay pride proferirà in tale data”. Per questo la chiamata è all’unità: “Riteniamo quanto mai importante porre una tregua alle mille divisioni esistenti in seno al cosiddetto ambiente tradizionalista o conservatore che sia, perché la posta in gioco è alta, e chiama tutti, al di là delle sfumature di sorta, a combattere per una causa comune su cui non c’è motivo per transigere”. Sembra troppo importante mettere in campo una processione riparatoria il 3 giugno. Così importante che se le citazioni del Vecchio e del Nuovo Testamento non bastassero, l’appello per il corteo si conclude con una citazione perfino del Signore degli anelli. E anche in questo caso i toni sono apocalittici: “La guerra è scoppiata. Vedo fuoco su Amon Dîn e fiamme ad Eilenach; e lì ad occidente vedo Nardol, Erelas, Min Rimmon, Calenhad e l’Halifirien alle frontiere di Rohan”.
Il corteo anti gay pride, se sarà confermato, partirà dal Duomo di Reggio Emilia. Tuttavia dalla Diocesi reggiana, contattati da ilfattoquotidiano.it, spiegano di non sapere niente di questa manifestazione, di non essere stati interpellati, né di avere concesso alcun tipo di autorizzazione. E del resto il Comitato non sembra molto interessato a una benedizione della Diocesi, guidata dal vescovo Massimo Camisasca, proveniente da Comunione e liberazione. Nei giorni scorsi Radio Spada – blog e casa editrice che sponsorizza il corteo riparatorio e che ama definirsi cattolico anti-modernista e critico nei confronti del pontificato di papa Francesco – aveva stigmatizzato una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia organizzata per il 14 maggio in una parrocchia di Reggio Emilia. E sul punto aveva attaccato proprio la Diocesi colpevole di avere, secondo Radio Spada, appoggiato in qualche modo l’evento. Ed è lo stesso manifesto del corteo ad accusare quella che viene chiamata la neo-chiesa: “tutti siamo chiamati ad ascoltare lo strazio della Madre che piange il Figlio continuamente flagellato da un mondo inverso e da una neo-chiesa complice di questa inversione”.
La notizia della contromanifestazione ha sollevato molte polemiche a Reggio. Il Pride, organizzato dagli Arcigay di tutta l’Emilia, è sostenuto apertamente dal Comune di Reggio, dalla Ausl, dalla Cgil, dalla Legacoop, da Amnesty international, solo per citarne alcuni. Tra i più accesi sostenitori dei diritti lgbti a Reggio c’è Dario De Lucia, consigliere comunale del Partito democratico: “Come amministratore della città di Reggio Emilia voglio incontrare il Comitato Beata Giovanna Scopelli e Radio Spada confrontarmi con loro e abbracciarli uno ad uno per colmare con l’amore tutto l’odio che hanno nel cuore. Se facciamo il REmilia Pride è anche per loro”. Contro la manifestazione dei cattolici tradizionalisti si è schierata anche la deputata reggiana del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni: “Trovo queste posizioni davvero assurde, non fanno altro che alimentare l’odio e la disuguaglianza sociale”.
Diritti
Gay Pride a Reggio Emilia, gruppo lancia processione di riparazione pubblica. La Diocesi prende le distanze
Il volantino ha iniziato a circolare nelle ultime ore, a poche settimane dalla prima manifestazione per i diritti degli omosessuali nella città emiliana. Il comitato sostiene di rifarsi al tradizionalismo cristiano e fa riferimento al sito Radio Spada. Vescovo ha detto di non essere a conoscenza dell'iniziativa
“Il peccato impuro contro natura, come insegna il Catechismo, grida vendetta al cospetto di Dio e, quando palesato ed esternato in foro esterno, pubblicamente, attira ancor più l’ira del Signore sopra al popolo”. Il popolo in questione, a rischio vendetta divina, è quello di Reggio Emilia. A scagliarsi con queste parole contro il prossimo gay pride di tutta l’area mediopadana, il primo mai organizzato in città, è il neonato Comitato Beata Giovanna Scopelli. Che per opporsi all’iniziativa, ha deciso di lanciare una processione di riparazione pubblica”. Il volantino è circolato in rete nelle scorse ore: la Diocesi di Guastalla e Reggio Emilia ha preso le distanze dicendo di non saperne nulla, mentre continua a essere poco chiaro chi siano gli organizzatori. Il nome cui si rifà il gruppo, Giovanna Scopelli appunto, è quello di una religiosa reggiana del ’400, niente di più. “Non esistono dei veri ‘referenti’. Sono tutte le persone iscritte al gruppo Facebook”, spiegano dal Comitato a ilfattoquotidiano.it, con una mail senza firma.
Il gruppo si rifa al tradizionalismo cristiano, la frangia anti-modernista che vede con diffidenza le aperture della Chiesa contemporanea, e in particolare quelle verso il mondo lgbti. “Come tanti di voi già sapranno – si legge nel manifesto per il corteo contro il gay pride – il 3 Giugno 2017 avrà luogo il più nefando e pubblico manifesto della sodomia: il gay pride, nominato dagli stessi organizzatori del party REmilia Pride”. Il Comitato Beata Giovanna Scopelli “si prefigge lo scopo di organizzare una grande processione a riparazione dello scandalo pubblico che il gay pride proferirà in tale data”. Per questo la chiamata è all’unità: “Riteniamo quanto mai importante porre una tregua alle mille divisioni esistenti in seno al cosiddetto ambiente tradizionalista o conservatore che sia, perché la posta in gioco è alta, e chiama tutti, al di là delle sfumature di sorta, a combattere per una causa comune su cui non c’è motivo per transigere”. Sembra troppo importante mettere in campo una processione riparatoria il 3 giugno. Così importante che se le citazioni del Vecchio e del Nuovo Testamento non bastassero, l’appello per il corteo si conclude con una citazione perfino del Signore degli anelli. E anche in questo caso i toni sono apocalittici: “La guerra è scoppiata. Vedo fuoco su Amon Dîn e fiamme ad Eilenach; e lì ad occidente vedo Nardol, Erelas, Min Rimmon, Calenhad e l’Halifirien alle frontiere di Rohan”.
Il corteo anti gay pride, se sarà confermato, partirà dal Duomo di Reggio Emilia. Tuttavia dalla Diocesi reggiana, contattati da ilfattoquotidiano.it, spiegano di non sapere niente di questa manifestazione, di non essere stati interpellati, né di avere concesso alcun tipo di autorizzazione. E del resto il Comitato non sembra molto interessato a una benedizione della Diocesi, guidata dal vescovo Massimo Camisasca, proveniente da Comunione e liberazione. Nei giorni scorsi Radio Spada – blog e casa editrice che sponsorizza il corteo riparatorio e che ama definirsi cattolico anti-modernista e critico nei confronti del pontificato di papa Francesco – aveva stigmatizzato una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia organizzata per il 14 maggio in una parrocchia di Reggio Emilia. E sul punto aveva attaccato proprio la Diocesi colpevole di avere, secondo Radio Spada, appoggiato in qualche modo l’evento. Ed è lo stesso manifesto del corteo ad accusare quella che viene chiamata la neo-chiesa: “tutti siamo chiamati ad ascoltare lo strazio della Madre che piange il Figlio continuamente flagellato da un mondo inverso e da una neo-chiesa complice di questa inversione”.
La notizia della contromanifestazione ha sollevato molte polemiche a Reggio. Il Pride, organizzato dagli Arcigay di tutta l’Emilia, è sostenuto apertamente dal Comune di Reggio, dalla Ausl, dalla Cgil, dalla Legacoop, da Amnesty international, solo per citarne alcuni. Tra i più accesi sostenitori dei diritti lgbti a Reggio c’è Dario De Lucia, consigliere comunale del Partito democratico: “Come amministratore della città di Reggio Emilia voglio incontrare il Comitato Beata Giovanna Scopelli e Radio Spada confrontarmi con loro e abbracciarli uno ad uno per colmare con l’amore tutto l’odio che hanno nel cuore. Se facciamo il REmilia Pride è anche per loro”. Contro la manifestazione dei cattolici tradizionalisti si è schierata anche la deputata reggiana del Movimento 5 stelle Maria Edera Spadoni: “Trovo queste posizioni davvero assurde, non fanno altro che alimentare l’odio e la disuguaglianza sociale”.
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Politica
Almasri, Nordio in Aula: “Non sono un passacarte, nell’atto dell’Aja c’erano errori”. Ma Piantedosi insiste sulla sua pericolosità. Ora parlano le opposizioni
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Lo 007 che spiò il braccio destro di Meloni era un fondatore di FdI. Mantovano: “Da Lo Voi reato grave”
Economia & Lobby
Nuova mossa Usa contro la Cina: stop all’arrivo di pacchi. Pechino: “Irragionevole”. Anche l’Ue contro l’e commerce cinese. E indaga su Shein
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "Nordio ci spiega che le accuse della corte penale a Almasri erano tutte sballate e quindi andava liberato. Piantedosi ci spiega che Almasri era troppo pericoloso per essere lasciato a piede libero in Italia. Non è un'informativa, è dadaismo". Lo scrive Matteo Orfini del Pd sui social.
Genova , 05 feb. - (Adnkronos) - Incidente mortale in porto a Genova questa mattina, poco prima di mezzogiorno. Un operaio di circa 40 anni è morto al molo Giano dopo essere rimasto schiacciato da alcuni materiali. Inutili i soccorsi di 118 e Croce Verde genovese. Sul posto la polizia che indaga su quanto accaduto.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - Palcoscenico di condivisione di esperienze, soluzioni e innovazioni per tutto il sistema delle costruzioni e del Real Estate, REbuild - primo evento italiano dedicato all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito - lancia ufficialmente la Call for Contribution per l’edizione 2025 (6-7 maggio). Candidature entro il 7 marzo 2025. "Intendiamo raccogliere e valorizzare progetti, ricerche ed esperienze da condividere con tutta la community", afferma Laura Risatti, Project Leader di REbuild - evento organizzato da Riva del Garda Fierecongressi. “Stiamo cercando sia start-up capaci di immaginare e realizzare nuove sintesi tra intelligenza artificiale e produzione materiale, creando connessioni di valore per il futuro – spiega Risatti – sia speaker che parlino di casi o progetti-pilota di transizione energetica, robotica, off-site, industrializzazione, passaggio dal digitale all’Ai".
La Call si rivolge dunque a due tipologie di contributor: start-up che sfruttino l’intelligenza artificiale per anticipare le sfide future del comparto e a speaker che raccontino case history o progetti che approfondiscano le potenzialità del digitale, la transizione energetica e l’industrializzazione dei processi. Le migliori proposte selezionate, in linea con le tematiche affrontate a REbuild 2025 – che con il titolo Connect minds, enable innovation svilupperà a fondo anche il tema della connessione tra intelligenza umana e artificiale - saranno raccontate durante l’evento e comunicate attraverso il sistema media di REbuild.
Col supporto di Designtech, Trentino Sviluppo e Wmf, la call intende individuare nello specifico start-up che, lavorando con l’Ai, parlino di connessioni inedite tra innovazione digitale e produzione materiale attraverso soluzioni che sfruttino il digitale per migliorare il lavoro umano, efficientare la gestione del cantiere, ottimizzare le risorse, riutilizzare le risorse o creare modelli completamente nuovi di interazione tra tecnologia e mondo reale.
REbuild è alla ricerca di testimonianze di alto livello in grado di mostrare le opportunità di sviluppo del comparto immobiliare, e delle conseguenti ricadute sociali, innescate dallo scambio tra forme diverse e complementari di intelligenza. Una connessione che crea valore nel momento in cui ha solidi e saldi riferimenti nella sostenibilità, nella decarbonizzazione, nella circolarità e nella compartecipazione diffusa dei risultati.
L’undicesima edizione di REbuild, accanto alla dimostrazione di come modelli industriali alternativi possano incrementare produttività e competitività del comparto immobiliare e sostenibilità dell’ambiente costruito, prevede, come anticipato, un imprescindibile confronto con i temi più innovativi che stanno ridefinendo l’orizzonte e i confini del comparto. L’Ai è in grado di offrire un enorme potenziamento degli strumenti digitali a disposizione, così come può rendere i processi più efficienti e innovativi, abilitando nuove possibilità per l’edilizia del futuro. La domanda di edilizia sostenibile richiede un’accelerazione nell’industrializzazione e nell’uso della robotica, all’interno del cantiere aumentato. Dall’efficacia della relazione tra uomo e macchina dipenderà il successo della transizione eco-tecnologica, in un dialogo emergente di competenze tra figure professionali tecnologicamente avanzate e operatori tradizionali.
"Partecipare alla Call for Contribution – commenta Giovanna Voltolini, Group Exhibition Manager - Riva del Garda Fierecongressi – significa avere la possibilità di condividere le proprie visioni, esperienze e know-how con una community qualificata, e diventare protagonisti del cambiamento del settore promuovendosi in un’arena di livello internazionale".
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - Oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, per un totale di più di 90mila ore di volontariato, 160 iniziative di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi ad attività di divulgazione, 80 tonnellate di rifiuti rimossi dall’ambiente. Sono alcuni dei numeri della terza edizione del progetto Operazione Paladini del Territori di Fondazione Una - Uomo, Natura.
“I risultati della terza edizione dell’Operazione Paladini del Territorio sono straordinari non solo nella misura in cui vanno ad aumentare ulteriormente, se non raddoppiare, quella che è stata l’esperienza del 2023. Lo sono perché sono l’ennesima dimostrazione di quanto la comunità venatoria non sia chiusa in se stessa come viene dipinta, ma sia anzi aperta, responsabile, orgogliosa del proprio ruolo a livello sociale - ha dichiarato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione Una -Ringrazio le associazioni venatorie tutte e ogni singolo volontario che nel corso del 2024 ha scelto di dedicarsi al proprio territorio, alla propria comunità, e di contribuire alla loro tutela insieme a Una”.
Più nel dettaglio, nel corso del 2024, il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, registrando un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Ogni cacciatore partecipante, nel corso dell’anno, ha donato alla comunità una media di 15 ore, per un totale di più di 90mila ore di volontariato donate dalla comunità venatoria. I volontari che hanno preso parte con le proprie iniziative al progetto di Fondazione Una, coordinati da più di un centinaio di sezioni provinciali e comunali delle associazioni venatorie nazionali (in primis Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia), hanno organizzato oltre 160 iniziative di volontariato di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi alla raccolta di rifiuti dispersi nell’ambiente naturale, fino ad attività di divulgazione in collaborazione con le scuole ed iniziative di supporto a progetti scientifici, portando benefici per oltre 6 milioni di cittadini che vivono nelle aree interessate.
Grazie all’impegno dei Paladini del Territorio oltre 80 tonnellate di rifiuti sono state rimosse dall’ambiente: un peso equivalente a quello di 8 camion. Tra i rifiuti raccolti e correttamente smaltiti dai cacciatori anche alcuni pericolosi ma anche rifiuti ingombranti, abbandonati da tempo nelle aree naturali, come pneumatici, elettrodomestici rotti, biciclette e altri mezzi di trasporto, ferro e rifiuti metallici. Un grande contributo alla pulizia di boschi e aree naturali è stato dato dai volontari dell’Atc Provincia di Lecce, che ha coinvolto oltre 30 sezioni locali, ma anche dalle sezioni comunali Fidc di Ferentillo, in provincia di Terni, di Cirò Marina, provincia di Crotone, e di Campolongo Tapogliano, Udine, dalla sezione provinciale Enalcaccia di Ragusa e anche da quella di Biella. Diverse sono state le iniziative volte al ripristino di sentieri, aree verdi e urbane, arrivando anche alla ricostruzione di un ponte crollato per il maltempo, in provincia di Torino, grazie alle Sezione comunale Fidc Alta Val Grande.
L’Operazione Paladini del Territorio 2024 si è caratterizzata anche e soprattutto per la varietà delle iniziative candidate: rispetto alle prime edizioni, la volontà di Fondazione Una di ampliare il perimetro del progetto, includendo le diverse iniziative attraverso le quali i circoli venatori sono attivi sul proprio territorio, ha consentito di mettere a sistema tutte le modalità di sostegno alla comunità da parte dei cacciatori. Alcune delle iniziative a scopo divulgativo hanno visto il coinvolgimento dei bambini della comunità, come quelle organizzate da Fidc Nucleo di Magenta 'Eligio Colombo', dalla sezione provinciale Fidc di Trieste, dalle Associazioni Cecinesi e da Arcicaccia in Toscana. Altre sono state dedicate alla cura delle fasce di popolazione più fragili, come è stato in provincia di Brescia, grazie alla sezione comunale Fidc di Borgosatollo.
Per il 2025, Fondazione Una rinnova l’invito a prendere parte all’Operazione Paladini del Territorio, per la sua quarta edizione, riconfermando l'obiettivo di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell’ambiente che è stato il motore del progetto fin dalla sua nascita. L’annuncio della quarta edizione porta con sé anche la novità dell’apertura del primo sportello del Paladino del Territorio, attivo sul sito di Fondazione Una, attraverso il quale sarà possibile richiedere l’intervento dei volontari dove si dimostrerà necessario.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - Oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, per un totale di più di 90mila ore di volontariato, 160 iniziative di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi ad attività di divulgazione, 80 tonnellate di rifiuti rimossi dall’ambiente. Sono alcuni dei numeri della terza edizione del progetto Operazione Paladini del Territori di Fondazione Una - Uomo, Natura.
“I risultati della terza edizione dell’Operazione Paladini del Territorio sono straordinari non solo nella misura in cui vanno ad aumentare ulteriormente, se non raddoppiare, quella che è stata l’esperienza del 2023. Lo sono perché sono l’ennesima dimostrazione di quanto la comunità venatoria non sia chiusa in se stessa come viene dipinta, ma sia anzi aperta, responsabile, orgogliosa del proprio ruolo a livello sociale - ha dichiarato Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione Una -Ringrazio le associazioni venatorie tutte e ogni singolo volontario che nel corso del 2024 ha scelto di dedicarsi al proprio territorio, alla propria comunità, e di contribuire alla loro tutela insieme a Una”.
Più nel dettaglio, nel corso del 2024, il progetto è arrivato a coinvolgere oltre 6mila volontari in 15 Regioni italiane, registrando un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Ogni cacciatore partecipante, nel corso dell’anno, ha donato alla comunità una media di 15 ore, per un totale di più di 90mila ore di volontariato donate dalla comunità venatoria. I volontari che hanno preso parte con le proprie iniziative al progetto di Fondazione Una, coordinati da più di un centinaio di sezioni provinciali e comunali delle associazioni venatorie nazionali (in primis Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia), hanno organizzato oltre 160 iniziative di volontariato di diverso genere, dalla manutenzione delle aree verdi alla raccolta di rifiuti dispersi nell’ambiente naturale, fino ad attività di divulgazione in collaborazione con le scuole ed iniziative di supporto a progetti scientifici, portando benefici per oltre 6 milioni di cittadini che vivono nelle aree interessate.
Grazie all’impegno dei Paladini del Territorio oltre 80 tonnellate di rifiuti sono state rimosse dall’ambiente: un peso equivalente a quello di 8 camion. Tra i rifiuti raccolti e correttamente smaltiti dai cacciatori anche alcuni pericolosi ma anche rifiuti ingombranti, abbandonati da tempo nelle aree naturali, come pneumatici, elettrodomestici rotti, biciclette e altri mezzi di trasporto, ferro e rifiuti metallici. Un grande contributo alla pulizia di boschi e aree naturali è stato dato dai volontari dell’Atc Provincia di Lecce, che ha coinvolto oltre 30 sezioni locali, ma anche dalle sezioni comunali Fidc di Ferentillo, in provincia di Terni, di Cirò Marina, provincia di Crotone, e di Campolongo Tapogliano, Udine, dalla sezione provinciale Enalcaccia di Ragusa e anche da quella di Biella. Diverse sono state le iniziative volte al ripristino di sentieri, aree verdi e urbane, arrivando anche alla ricostruzione di un ponte crollato per il maltempo, in provincia di Torino, grazie alle Sezione comunale Fidc Alta Val Grande.
L’Operazione Paladini del Territorio 2024 si è caratterizzata anche e soprattutto per la varietà delle iniziative candidate: rispetto alle prime edizioni, la volontà di Fondazione Una di ampliare il perimetro del progetto, includendo le diverse iniziative attraverso le quali i circoli venatori sono attivi sul proprio territorio, ha consentito di mettere a sistema tutte le modalità di sostegno alla comunità da parte dei cacciatori. Alcune delle iniziative a scopo divulgativo hanno visto il coinvolgimento dei bambini della comunità, come quelle organizzate da Fidc Nucleo di Magenta 'Eligio Colombo', dalla sezione provinciale Fidc di Trieste, dalle Associazioni Cecinesi e da Arcicaccia in Toscana. Altre sono state dedicate alla cura delle fasce di popolazione più fragili, come è stato in provincia di Brescia, grazie alla sezione comunale Fidc di Borgosatollo.
Per il 2025, Fondazione Una rinnova l’invito a prendere parte all’Operazione Paladini del Territorio, per la sua quarta edizione, riconfermando l'obiettivo di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell’ambiente che è stato il motore del progetto fin dalla sua nascita. L’annuncio della quarta edizione porta con sé anche la novità dell’apertura del primo sportello del Paladino del Territorio, attivo sul sito di Fondazione Una, attraverso il quale sarà possibile richiedere l’intervento dei volontari dove si dimostrerà necessario.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - L’attesa è quasi finita e il divertimento di Mirabilandia sta per tornare: giovedì 17 aprile, con orario 10.30-18.00, prenderà ufficialmente il via la nuova stagione del parco divertimenti più grande d’Italia. Quest’anno ad attendere tutti i visitatori ci sarà l’imperdibile novità di Nickelodeon Land, la nuova area dedicata alle famiglie con bambini e giovani adulti, con attrazioni e servizi a tema dove vivere giornate indimenticabili in compagnia di SpongeBob e Patrick, le Tartarughe Ninja, Dora l'esploratrice e i Paw Patrol.
Con le festività pasquali, l’apertura del Parco prevede un lunghissimo week end che durerà 11 giorni! Un momento unico per provare tutte le novità per delle esperienze memorabili. La stagione 2025 di Mirabilandia presenterà anche eventi esclusivi, nuovi show emozionanti e spettacoli per tutti i gusti. Il palinsesto definitivo è un work in progress che verrà svelato nelle prossime settimane. Per i visitatori più spericolati, niente di meglio delle attrazioni adrenaliniche da Guinness dei primati come iSpeed, Katun e Divertical; gli appassionati cowboy vivranno le atmosfere western nella Far West Valley; gli amanti dei motori troveranno il rombo delle moto a Ducati World; paura e terrore la faranno da padrone a The Walking Dead, l’horror house ispirata alla nota serie televisiva, unica in Italia; dinosauri e ambientazioni di milioni di anni fa animeranno le vie di Dinoland.
Da sabato 14 giugno a domenica 31 agosto torna anche Mirabeach, il parco acquatico più caraibico della Romagna. La stagione 2025 di Mirabilandia prenderà il via giovedì 17 aprile e si concluderà domenica 2 novembre. Per rendere il divertimento un’esperienza sempre più alla portata di tutti, anche quest’anno sarà possibile utilizzare - grazie alla partnership con Scalapay - i servizi con la formula buy now, pay later (compra ora e paga successivamente) per una dilazione della spesa per gli abbonamenti e i soggiorni con formula Parco+Hotel.
Roma, 5 feb. (Adnkronos) - "L'Italia e l'Europa respingano senza esitazioni e con fermezza il piano di Trump su Gaza, un disegno criminale che allontana qualsiasi prospettiva di pace calpestando i diritti del popolo palestinese". Così in una nota Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri nella segreteria Pd.