Tra un reportage sui bambini siriani feriti dalle bombe e un paio di balletti dei conduttori, è andato in onda il servizio di Gaston Zama ovvero 24 ore passate insieme al celebre critico d’arte riassunte in venti minuti. Esperienza “mistica”, lontana parente del pedinamento casalingo di Enrico Lucci con Gianfranco Funari
Ci provano con la descrizione dell’entourage sgarbiano, l’autista e tuttofare Guido, la stagista non stagista (“passiamo tempo amichevole insieme con lui e Guido”), e il codazzo di signore e signorine che lui abborda incurante di mariti e fidanzati al loro seguito, ma l’effetto è di forte compressione degli istinti, visto il precedente del protagonista sul cesso. Anche l’incontro/celebrazione a margine della mostra a lui dedicata, dove appare persino la scultura di uno Sgarbi mezzo busto con faccia da capra, che vede il litigio Morgan vs. Barbara Alberti, lui troppo adulatore di Sgarbi, lei sbuffante intenta a lamentarsi dell’adulazione, riesce a rimanere al passo del resto. La cena a cui partecipano Giuseppe Cruciani, Roberto D’Agostino, un ubriaco Vissani, un silente Farinetti, ma anche la pornostar Vittoria Risi (“non sono del tutto vegana perché mi piace il pesce”), scoperta a quanto pare da Sgarbi, non fa recuperare terreno al lavoro di Zama rispetto al folgorante inizio. Si chiude così con uno stanco Sgarbi che torna a letto oltre le tre, dopo essere stato in attesa di un collegamento di Matrix mai iniziato, e dopo che un po’ di ospiti sono passati a fargli visita in camera da letto: “Non vado mai a letto prima di quest’ora e la mattina mi sveglio alle 10. Tanto prima delle dieci non capita mai niente di importante, vero?”.