Alberto Angela, addio alla Rai: il (sexy) divulgatore scientifico andrà a Sky o a Discovery? Ecco le ipotesi
La cosa certa o quasi sembra l’abbandono del re dei divulgatori televisivi a mamma Rai. Una defezione importante per la tv pubblica, che si sommerebbe a quelle altrettanto di peso di nomi come Fabio Fazio e Zoro (destinazione La7) e Nicola Savino (sponda Mediaset)
Secondo Dagospia starebbe trattando con Sky per un canale tutto suo dedicato alla divulgazione scientifica e culturale, mentre TvBlog parla del gruppo Discovery come destinazione di Alberto Angela per la prossima stagione televisiva. C’è confusione sulla meta finale, dunque, ma l’unica cosa certa o quasi sembra l’abbandono del re dei divulgatori televisivi a mamma Rai. Una defezione importante per la tv pubblica, che si sommerebbe a quelle altrettanto di peso di nomi come Fabio Fazio e Zoro (destinazione La7) e Nicola Savino (sponda Mediaset).
Ma se sul fronte dell’intrattenimento il ricambio è difficile ma non impossibile, su quello della cultura in tv e della divulgazione scientifica la situazione è molto più precaria e per un’azienda come la Rai sarebbe una piccola tragedia televisiva. Anche perché l’addio di Alberto Angela arriverebbe proprio nella stagione in cui il figlio di Piero ha conquistato il pubblico generalista diventando anche una sorta di feticcio, un personaggio cult, addirittura un sex symbol e un’icona gay.
Qualche tempo fa, tentando di spiegare il fenomeno Angela, avevamo suggerito alla Rai di mettere in piedi una struttura interamente dedicata alla realizzazione di documentari e programmi culturali e scientifici da affidare proprio a lui, così come succede da sempre in altre realtà televisive pubbliche come la Bbc. A quanto pare, però, viale Mazzini continua a ignorare l’importanza di una divulgazione di qualità e che al contempo sappia raggiungere il pubblico generalista, il pubblico di massa solleticato anche da Alberto Angela come fenomeno pop. Il mercato è il mercato, e evidentemente il rampollo di casa Angela ha ricevuto offerte importanti sia dal punto di vista editoriale che economico, ma siamo sicuri che la Rai abbia fatto il possibile per trattenere uno dei pezzi più pregiati?