Attualmente il fatturato europeo del business che gira intorno alla connettività tra auto e web è secondo solo a quello degli Usa. La situazione si invertirà nel giro di 5 anni, in cui l'Europa sopravanzerà gli americani. Dietro, i paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) insieme al Giappone
E’ uno dei grandi ponti gettato sul futuro delle quattro ruote. Parliamo della connettività, e di tutti quei sistemi che favoriranno l’interazione tra le auto e il web. Un giro d’affari che alla fine di quest’anno dovrebbe raggiungere un fatturato di 16,4 miliardi di euro in Europa, ma che è dato in crescita talmente vorticosa da arrivare a superare anche quello degli Usa entro i prossimi cinque anni.
Previsioni che, se confermate, avrebbero una certa rilevanza. Quello americano infatti è “the place”, ovvero il luogo dove tutto ha avuto inizio: dagli esperimenti sulle auto connesse fino ai primi approcci commerciali di queste tecnologie.
Secondo uno studio della PwC, su cui si basano le analisi effettuate dall’Osservatorio Autopromotec, ancora per quest’anno l’Europa sarà seconda agli Usa, ma comunque davanti ai paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) che insieme avranno un fatturato di 11,3 miliardi di euro, e al Giappone (2,7 mld di euro).
Situazione che dovrebbe cambiare appunto nel 2022, quando quello del vecchio continente dovrebbe divenire il primo mercato mondiale con un fatturato stimato di 48,4 miliardi di euro. Mettendosi alle spalle un pò tutti, a cominciare proprio dagli Usa, che non dovrebbero superare i 46,5 miliardi di euro.
Da qualunque parte lo si veda, dunque, il fenomeno delle auto connesse è destinato a prendersi la scena dei prossimi anni, insieme alla guida autonoma anche se per quella bisognerà ragionevolmente aspettare un pò di più. La sfida non riguarda perciò solo la tecnologia, ma anche chi dovrà gestirla: meccanici specializzati e autoriparatori dovranno tenersi costantemente aggiornati e pronti a interventi cui finora non erano abituati.