Dopo il documentario "Michael Moore in Trumpland" il regista sta lavorando a "Fahrenheit 11/9", completamente incentrato sulla storia del tycoon. Ed è convinto che lo manderà al tappeto: "Non importa cosa gli sia stato scagliato contro, non ha funzionato. Ma tutto ciò avrà fine"
Il regista Michael Moore di nuovo all’attacco del Presidente Donald Trump: dopo il documentario Michael Moore in TrumpLand dello scorso ottobre, è in lavorazione un nuovo film che sarà “decisivo”, l’ultimo sgambetto per “tirarci fuori da questo casino“, come ha scritto il regista su Twitter.
Yes. I’m making a movie to get us out of this mess. https://t.co/2lEtyPraKr
— Michael Moore (@MMFlint) 16 maggio 2017
Il film, prodotto da Harvey Weinstein, si intitolerà Fahrenheit 11/9 , citando il titolo del suo celebre Fahrenheit 9/11 e giocando con le date: l’11 settembre (9/11) è rimasto tristemente famoso per l’attentato alle Torri Gemelle, il 9 novembre (11/9 secondo la scrittura anglosassone) è la data dell’annuncio ufficiale della vittoria di Trump, il giorno dopo le elezioni. Vittoria che era già stata pronosticata dal regista americano l’estate precedente alle elezioni, andando controcorrente rispetto ai sondaggi che davano per certa la vittoria della candidata Hillary Clinton. Ma sulla durata effettiva del mandato Moore è decisamente scettico: non solo prevede che il tycoon non resterà alla Casa Bianca per quattro anni, ma è convinto che subirà l’impeachment.
Moore si era unito alla schiera di star che avevano pubblicamente protestato contro l’insediamento del Presidente, ma si era già fatto sentire prima: a novembre, era entrato nella Trump Tower di Manhattan per cercare di parlare con “The Donald”, in quel momento presidente eletto ma non ancora insediato. Moore aveva girato un video nella hall, ma i servizi segreti gli avevano impedito l’accesso. E così, visto che non è mai riuscito a parlargli direttamente, ha deciso di girare un film che il Presidente non potrà ignorare. Un documentario in grado di rompere il muro di gomma che lo circonda, secondo lui: “Non importa cosa gli sia stato scagliato contro, non ha funzionato. Non importa cosa viene rivelato perché resta in piedi. I fatti, la realtà e i cervelli non possono sconfiggerlo. Anche quando si ferisce da solo, la mattina seguente va avanti e twitta” ha dichiarato Moore in in una nota. Ma ha assicurato: “Tutto ciò avrà fine con questo film”.
Le riprese sono avvenute in grande segretezza; si sa solo che il regista ha riunito il team di Fahrenheit 9/11, premiato con la Palma d’oro a Cannes nel 2004. Proprio sulla Croisette verranno siglati gli accordi per la distribuzione, in occasione della nuova edizione del Festival in corso.