Quando ero bimbo, ricordo che si narrava con un certo timore che in un remoto angolo montano delle Alpi Liguri ci fosse ancora il lupo: un’immagine paurosa, anche se davvero rara, visto che quando nel 1976 è stato dichiarato specie protetta, in Italia non se ne contavano più di 100 esemplari, concentrati perlopiù sulle montagne dell’Appennino centrale.
Nonostante questa rarefazione della specie, giunta sull’orlo dell’estinzione, e nonostante il fatto che non si ricordassero casi di uomini assaliti da lupi, allora il lupo incuteva appunto ancora un senso di timore nell’immaginario collettivo. Sono passati gli anni, ma questo timore permane, alimentato da un’informazione spesso distorta, nonché dalla visione antropocentrica che imperversa nel nostro mondo cosiddetto “civile”.
Così, da un lato continuano a manifestarsi episodi di intolleranza nei confronti della specie, che vanno dai bocconi avvelenati al recente scuoiamento dell’animale, dall’altro un certo giornalismo d’accatto riporta sulle prime pagine dei giornali o giù di lì le notizie di presunti attacchi di lupi ad essere umani (mai confermati), e di animali sbranati. Come se non bastasse, una parte, per fortuna minoritaria, del mondo ambientalista, sostiene addirittura la necessità di contenimento della specie, nonostante non si sappia esattamente quanti possano essere gli esemplari oggi in Italia.
In questo quadro a tinte fosche, per fortuna che c’è il Wwf, che è da sempre dalla parte del lupo. Wwf che da un lato ha accertato la specificità del Canis lupus italicus e dall’altro ha varato una giornata dedicata al lupo, anche per contrastare la disinformazione sulla specie. Il Wolf Day si festeggia oggi, 17 maggio, per “sfatare luoghi comuni e fake news che hanno contribuito a creare ostilità nei confronti del lupo”. E, nel contempo, per raccogliere fondi per la sua protezione. Non dimentichiamo al riguardo che è ancora in agguato il pericolo che il nostro governo autorizzi l’abbattimento di esemplari della specie.
Per quanto mi riguarda, nel mio piccolo, non ho mai letto Cappuccetto Rosso e non ho mai detto a qualcuno “In bocca al lupo”, proprio per non sentirmi rispondere “crepi”.