L'ex segretario dem su Facebook boccia la proposta di riforma del sistema di voto che arriva dagli ex compagni di partito. E si rivolge a chi invece aveva mostrato alcune aperture. Secondo l'ex sindaco di Milano è comunque un passo avanti rispetto al proporzionale
“Ennesima pasticciata invenzione dell’ultima ora ad usum delphini“. L’ex segretario Pd Pier Luigi Bersani ha bocciato il Rosatellum, l’ultima proposta sulla legge elettorale che arriva dal Pd, e su Facebook si è rivolto all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi e all’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia: “Adesso che c’è il testo, nero su bianco, della proposta dem temo che dovranno riconsiderare le loro pur cautissime aperture. Questa proposta non c’entra un bel nulla con il Mattarellum”. Bersani, sottolineando che si tratta della sua “personalissima opinione”, ha aggiunto: “Qui c’è una scheda sola, non due. Qui si allude non certo alla coalizione ma piuttosto a confuse accozzaglie a fini elettorali fra forze che il giorno dopo riprendono la loro strada (guardare la scheda per credere). Qui peraltro non si garantisce la governabilità, si lede la rappresentanza e si abbonda nei nominati”, ha proseguito l’ex segretario Pd. “Insomma, siamo di nuovo all’eccezionalismo italico, siamo all’ennesima e pasticciata invenzione dell’ultima ora. Se ci fosse senso di responsabilità si sentirebbe l’esigenza di presentare agli italiani ormai insofferenti un sistema che avesse già dimostrato di funzionare. Il Mattarellum davvero, oppure il tedesco, oppure il francese, oppure lo spagnolo o il portoghese o l’inglese. Qualcosa che esista insomma. Basta con le invenzioni ad usum delphini”.
Solo poche ore prima, Pisapia, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva parlato di “un passo avanti”: “La proposta del Pd mi sembra un passo avanti rispetto a una legge proporzionale”. L’ex sindaco di Milano ha però detto che a quel punto si dovranno valutare liste o coalizioni: “Vedo due prospettive. La prima è quella di riuscire a fare una coalizione di centrosinistra insieme al Pd senza volontà egemoniche da parte di nessuno. Se questo non sarà possibile diventa necessaria una forza politico-culturale che potrebbe anche diventare in prospettiva una possibile lista elettorale che metta insieme tutte quelle persone che non hanno il Pd come punto di riferimento ma che credono nel centrosinistra”. Pisapia ha parlato anche di primarie: “Renzi però ha previsto nella sua mozione che il segretario del Pd sia anche il candidato premier, e questo non aiuta. Se ci sarà una coalizione non sarà solo il Pd a decidere e non do affatto per scontato che sarebbe il candidato dell’intero centrosinistra”. Quindi rivolgendosi a Prodi ha aggiunto: “Prodi ha detto che preferisce succhiare un osso che un bastone; diciamo che io preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno. La proposta del Pd mi sembra un passo avanti rispetto a una legge proporzionale. Almeno il 50 per cento dei candidati potranno essere persone che hanno la stima e la fiducia degli elettori e non sono stati scelti dalle segreterie dei partiti o in qualche villa ad Arcore o a Genova. È importante però che, nella parte proporzionale, non vi siano capolista bloccati anche per rafforzare il diritto dei cittadini di indicare, all’interno della lista, il candidato che preferiscono e che si torni alla soglia di sbarramento del 4 per cento come prevedeva il Mattarellum”.