Con 153 sì e 128 voti contrari il Parlamento greco ha approvato nella notte, mentre i cittadini manifestavano in piazza, le nuove misure di austerità imposte dai creditori per concedere una tranche di aiuti da 7,4 miliardi di euro. L’Eurogruppo si riunirà lunedì prossimo a Bruxelles per esaminare il pacchetto e dare il via libera all’esborso, che servirà comunque in gran parte per pagare gli interessi a Commissione europea, Banca centrale europea, Meccanismo europeo di stabilità e Fondo monetario internazionale. Resta da vedere se ora il premier Alexis Tsipras otterrà l’auspicato alleggerimento del debito, arrivato al 179% del pil.
Tsipras ha detto ai giornalisti che i partner europei devono rispettare le promesse: “Ce lo meritiamo e ci aspettiamo dall’Eurogruppo di lunedì una decisione che disciplini il sollievo del debito che corrisponda ai sacrifici del popolo greco”, ha spiegato. “La revisione sta finendo e dopo sette anni ci avviamo verso un accordo complessivo per liberare il Paese dai memorandum. Stiamo passando a un’agenda positiva per il Paese e la società”. Mentre la votazione era in corso all’esterno dell’edificio decine di giovani con il volto coperto hanno cercato di avvicinarsi al palazzo con bottiglie molotov ma sono stati respinti dalle forze di polizia che sono ricorse al lancio di gas lacrimogeni.
Tra le misure approvate ci sono nuovi tagli alle pensioni dal 2019 e aumenti di tasse, dal 2020, nella forma di una riduzione delle soglie di esenzione fiscale. Il governo greco ha accettato per convincere il Fmi a partecipare al terzo programma di “salvataggio” da 86 miliardi di euro concordato nell’estate 2015. L’istituzione di Washington tuttavia ritiene che il debito del Paese sia insostenibile e già lo scorso anno aveva chiesto una “moratoria” sulle rate di restituzione dei prestiti. La Grecia dal 2010 ha ricevuto circa 260 miliardi di euro di prestiti in cambio di riforme e tagli alla spesa.