Politica

Sondaggi, testa a testa fra Pd e 5Stelle. Parma, Pizzarotti in fuga: M5s azzerato. Consip, per il 60% c’è rischio familismo

I dati Ixè per Agorà. Democratici e grillini in crescita, ma il centrodestra unito sarebbe primo. Continua a crescere la fiducia nel governo Gentiloni: guadagna 3 punti in un mese. Sale di un punto la fiducia verso Renzi, per la maggioranza non è stato indebolito dal caso intercettazioni

Se gli italiani votassero oggi, il risultato sarebbe un testa a testa fra Pd e 5 Stelle: 28,6% di preferenze per il primo, 28,5% per i secondi. È la fotografia scattata dai sondaggi dell’Istituto Ixè realizzati per Agorà di Rai3. Gli intervistati si sono espressi anche sul caso Consip e sulle intercettazioni fra Matteo e Tiziano Renzi pubblicate dal Fatto Quotidiano: c’è il rischio di familismo, risponde la maggioranza, ma la figura dell’ex premier non esce indebolita.

Rispetto alla scorsa settimana, il Partito democratico rimane in testa guadagnando uno 0,2% in più. Fra i partiti di destra, Forza Italia resta in vantaggio sulla Lega Nord per pochi decimali: 12,9% contro il 12,4% del partito di Salvini, che perde uno 0,2%. Per quanto riguarda i partiti più piccoli, Fratelli d’Italia passa dal 4,4 al 4,6%. Tutto insieme il centrodestra mette insieme oltre il 29 per cento delle preferenze. Area Popolare è in leggerissima flessione (passa dal 3,1 al 2,8), affiancato da Democratici e Progressisti, al 2,8%. Rimane costante Sinistra Italiana (2,4%). Queste tre forze politiche sarebbero certamente fuori dal Parlamento, tanto più se la soglia di sbarramento della nuova legge elettorale sarà fissata al 5 per cento.

La fiducia verso il governo si conferma in costante crescita, passando dal 29 al 30% in quest’ultima settimana e confermando un trend positivo: in un mese circa, dal 21 aprile ad oggi, il sentimento di fiducia verso il governo ha guadagnato 3 punti (dal 27 al 30%). Il premier Paolo Gentiloni è ancora il leader in testa nei sondaggi, rimanendo stabile al 33%; Matteo Renzi guadagna un punto, arrivando al 31. Almeno dieci punti di distanza per gli altri leader: 20% per Matteo Salvini, 18 per Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, 17 per Beppe Grillo.

Ixè ha misurato anche come finirebbe oggi la corsa elettorale delle Comunali di Parma, dove il sindaco Federico Pizzarotti, uscito dal M5s, si ripresenta a capo di una lista civica, Effetto Parma. Secondo l’istituto di sondaggi è lui a essere saldamente in testa, con il 36% delle preferenze che assorbono quasi tutto il bacino elettorale dei Cinquestelle, il cui candidato infatti, secondo Ixè, è fermo al 2,4. Il candidato-sindaco del Pd Paolo Scarpa raccoglie il 20% dei consensi , mentre quella del centrodestra, la leghista Laura Cavandoli, si ferma al 6,4.

Il sondaggio di questa settimana riguardava anche la vicenda delle intercettazioni fra Matteo Renzi e il padre, pubblicate dal Fatto Quotidiano: secondo il 56% è stato sbagliato pubblicarle, perché si è violato il segreto istruttorio. Al contrario, per il 37% andavano pubblicate, in quanto fatti di pubblico interesse.

Per quanto riguarda l’impatto che il caso Consip ha avuto sulla figura dell’ex premier, secondo il 42% degli intervistati Renzi esce più forte dopo la vicenda delle intercettazioni pubblicate. Per un’altra parte consistente (il 39%) esce più debole, mentre il 19% non sa rispondere. Tuttavia il 60% crede che alla luce di questa vicenda esista il rischio di familismo nella cerchia politica di Renzi. Non è così per il 28%.