Il Giro d’Italia è passione e condivisione. Io e il vignettista Fabio Vettori, distanti chilometri ma uniti dalla passione per la Corsa Rosa, proveremo a raccontarla in parole e vignette.
Castellania e Oropa dicono tanto a chi conosce il ciclismo. La partenza e l’arrivo della tappa numero 14 del Giro sono separate da soli 131 chilometri, ma la storia che racchiudono parte dal 1919 e arriva al 1999. Il 15 settembre del 1919 nasceva Fausto Coppi, il 30 maggio del 1999 Marco Pantani vinceva, in maglia rosa al santuario di Oropa una tappa epica.
L’epica del ciclismo è stata toccata più volte in questi ultimi giorni, doveroso che il centesimo Giro abbia reso omaggio a Bartali col passaggio da Ponte a Ema, ricordato Gastone Nencini, salutato Baldini, ora Coppi e Pantani, poi Gimondi e via fino a Milano dove una nuova pagina si aggiungerà a questa storia infinita.
Il Campionissimo e il Pirata ci hanno lasciato tragicamente poco più che quarantenni, quando la strada, le corse, la vittoria, non gli appartenevano già più. Li attendeva, perché gli spettava, la gloria ciclistica e la vita non agonistica, quella familiare, serena. Così non è stato in maniera profondamente differente, così come, ciclisti, campioni, lo sono stati in maniera ancora più differente, in epoche e modi differenti.
La Castellania-Oropa unisce idealmente queste due storie, ma il Giro ha anche una Cima Coppi (lo Stelvio) e una Montagna Pantani (Oropa) che li ricordano e li ricorderanno sempre, nei luoghi dove esprimevano il loro talento. Uomini soli al comando lo sono stati spesso Coppi e Pantani, perché la salita li esaltava.
Quella di oggi era strada per scalatori, non per imprese ma Quintana risponde presente ogni volta che la strada si impenna. A quattro chilometri dal Santuario attacca, a tre resta solo con l’orgoglioso Dumoulin a guidare con regolarità il gruppetto inseguitore. Ai meno due lo scenario cambia, la maglia Rosa schiude le ali e la “farfalla di Maastricht” riprende il colombiano, addirittura lo sfida, lo stacca e vince.
Ancora una volta la strada ha disegnato un copione inaspettato, da brividi, forse una vera impresa perché con tutti contro e con la maglia rosa indosso. Se c’era un modo per vincere a Oropa, montagna Pantani, questo era l’unico che poteva assomigliare a qualcosa di epico.