Una rivoluzione che genera una rivoluzione. Va alla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino il Nastro dell’anno 2017. Ed è la prima volta che accade. Il regista premio Oscar riceverà il premio insieme ai produttori italiani della serie a Roma il 6 Giugno prossimo al Museo MAXXI, nella serata dedicata all’annuncio delle candidature 2017 e alla consegna di alcuni premi che anticipano il gran finale di Taormina. Il Direttivo nazionale dei giornalisti cinematografici – che assegna i premi dell’edizione numero 71, rompe per la prima volta gli schemi tradizionalmente seguiti dai palmarès dei grandi premi cinematografici.
The Young Pope, ritratto visionario di un Papa dalla doppia anima, uomo e pontefice ma anche, come dice la stessa presentazione della serie, santo e peccatore, ha conquistato, ad oggi, oltre un centinaio di paesi nel mondo e continua ad aumentare il numero dei suoi ‘fedeli’. Di grande livello anche il cast creativo e tecnico della serie: un Nastro collettivo andrà, per questo, il 6 Giugno, anche alla professionalità di Umberto Contarello, Tony Grisoni e Stefano Rulli per la sceneggiatura, Luca Bigazzi per la fotografia, Carlo Poggioli e Luca Canfora per i costumi, Ludovica Ferrario per la scenografia, Lele Marchitelli per le musiche, Cristiano Travaglioli per il montaggio e a Emanuele Cecere per il sonoro. L’opera segna ora un nuovo esordio, siglando la prima volta di una serialità di livello cinematografico, ideata, prodotta e trasmessa in tutto il mondo, in un premio, come sottolinea a nome del Direttivo, Laura Delli Colli, “istituzionalmente e tradizionalmente dedicato al miglior cinema, con un Nastro che apre la strada ad una nuova, indifferibile, attenzione al cinema delle grandi serie”.
Non è l’unica notizia che arriva oggi dal Festival di Cannes: sono entrati a far parte della selezione dei Nastri 2017, quindi candidabili nelle cinquine, anche Fortunata di Sergio Castellitto e Sicilian Ghost Story, opera seconda di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, molto applaudita al Festival dopo il debutto in apertura alla Semaine de la Critique.