“Nessuno può pretendere di avere l’esclusiva del messaggio francescano. Sono contento che i politici si richiamino a San Francesco, ma che ci si autodefinisca veri francescani non si può dire”. Parla durante la sua visita al santuario di Assisi il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, e si riferisce – senza citarlo direttamente – a Beppe Grillo. Il leader M5s, sabato 20 maggio in corteo per il reddito di cittadinanza proprio da Perugia ad Assisi, aveva definito gli attivisti del Movimento i “veri francescani“. Durante l’iniziativa aveva poi parlato anche delle affinità tra i 5 Stelle e la Chiesa cattolica: “Le nostre – aveva detto – sono le parole di chi si accorge che gli altri stanno peggio di noi. Come la Chiesa nel suo messaggio evangelico“.
I punti di contatto tra M5s e cattolici erano peraltro emersi sul Corriere della Sera, quando Marco Tarquinio aveva sottolineato come vari temi – reddito di cittadinanza, lotta alla povertà e aperture eccezionali dei centri commerciali (rivendicata da Di Maio il lunedì di Pasqua in difesa delle famiglie) – accomunassero i due mondi. Visione opposta, invece, quella di Famiglia Cristiana, che parlava di “visioni anti-clericali e laiciste”.
E proprio sul reddito di cittadinanza viene interpellato dai giornalisti il cardinale Parolin che, però, ad Assisi precisa di non conoscere la proposta nel dettaglio. “Ma tutto quel che serve – ha aggiunto – per venire incontro alle categorie più disagiate, va appoggiato”. Il porporato ha concelebrato con il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino, la messa solenne d’inaugurazione del santuario della Spogliazione, dove San Francesco si liberò delle vesti e di tutti i suoi beni. “Oggi ‘spogliarsi’ – ha spiegato Parolin – è uscire da se stessi per mettere Dio al primo posto e, per amor suo, mettersi al servizio degli altri”.