Una gara vera – era ora - tirata dal primo metro alla bandiera a scacchi che il pilota di Tavullia accende nel finale con la sua classe, salvo rovinare tutto e complicarsi anche l’inseguimento al titolo
Il vortice di sorpassi, rimonte, errori e cadute sulla pista di Le Mans regala un nuovo leader al motomondiale, Maverick Viñales, e una profonda delusione a Valentino Rossi, capace di confezionare un’altra domenica da spellarsi le mani prima di commettere due errori nell’ultimo giro che gli costano la vittoria e la caduta a due curve dalla fine. Una gara vera – era ora – tirata dal primo metro alla bandiera a scacchi che il pilota di Tavullia accende nel finale con la sua classe, salvo rovinare tutto e complicarsi anche l’inseguimento al titolo (leggi risultati, classifica e calendario). Nonostante il messaggio dopo il decimo posto di Jerez sia forte e chiaro: il Dottore venderà cara la pelle. Basta che non si butti via come accaduto negli ultimi chilometri in Francia, consegnando la vittoria al compagno di squadra, ora leader del mondiale con 17 punti di vantaggio su Pedrosa – straordinaria rimonta dal 13esimo al terzo posto, dietro a Viñales e Johann Zarco – e 23 proprio su Rossi. Dietro, più indietro, Marc Marquez, caduto a metà di una domenica senza spunti. Il motomondiale è vivo, vibrante e la differenza la farà la continuità. Ecco perché i rimpianti del 38enne marchigiano rischiano di amplificarsi.
Oltretutto in un week end nel quale la sua Yamaha aveva risposto positivamente anche nelle qualifiche. Il secondo posto in griglia faceva promettere bene e così è stato, nonostante una partenza complicata. Il Dottore gira quarto alla prima curva, alle spalle di Zarco, Viñales e Marquez, ma la M1 è pimpante e il rivale di Cervera finisce subito alle spalle. Il giovane francese resta in testa per 7 giri, poi Viñales passa ma non riesce a staccarlo mentre Rossi resta appena un po’ più indietro. E tra il decimo e il dodicesimo giro sembra che la gara possa risolversi con un quartetto, perché la Honda di Marquez risale. È solo un attimo. Il Cabroncito prima cala, poi scivola incalzato dalla splendida rimonta di Pedrosa e perde altro terreno importante in ottica mondiale.
A quel punto tutti gli occhi sono puntati su Valentino che finora ha sempre dato il meglio negli ultimi cinque, sei giri. E infatti il suo momento scatta puntuale. Il sorpasso su Zarco alla chicane è perfetto, ma è nulla rispetto al meraviglioso rientro su Viñales. Quando passa il francese ci sono 8 decimi a separarlo dal compagno di squadra. Un distacco che il Dottore neutralizza in tre giri con due ‘veloci’ di fila. L’attacco lo porta ancora alla chicane, tirato e chirurgico. Gli spalti di Le Mans sono in festa, il divario si allarga sensibilmente ma lo spagnolo non ci sta e nell’ultimo giro prova a rimettersi in scia. È decisiva ancora una volta la chicane, dove Rossi va lungo in staccata, quanto basta perché il compagno di squadra trovi lo spazio per riprendersi il primo posto. Peccato, ma sempre meglio di quanto accade subito dopo. A due curve dalla fine, ferito per l’errore precedente, il Dottore esagera e scivola nel tentare di attaccare nuovamente il primato. Uno spreco che gli costa podio e punti per il mondiale. Per Viñales è il terzo successo stagionale, mentre Zarco può festeggiare davanti al suo pubblico. Pedrosa, terzo, si ritrova addirittura secondo in classifica generale. Disperso Jorge Lorenzo, che chiude sesto e non partecipa attivamente a una delle gare più emozionanti degli ultimi anni. Con un finale amaro e rabbioso per il capolavoro mancato di Valentino.