L’anno scorso il Financial Times aveva ironizzato sul fatto che “sono più numerosi delle pizzerie“. Ma nel 2016 gli sportelli bancari italiani sono calati da 30.258 a 29.027: ne sono stati chiusi più di mille. E’ quello che emerge dalle tabelle della Banca d’Italia, secondo cui nel 2009 le filiali erano addirittura 34.036. In calo anche i lavoratori dipendenti, scesi a 299.645 unità da 302.721 al 31 dicembre 2015. Al culmine della crisi erano 330.512. E l’andamento è destinato a proseguire visto che in questi mesi i grandi gruppi stanno continuando a razionalizzare la rete, chiudendo o trasformando le filiali in spazi destinati alla consulenza. Ubi ha poi annunciato che taglierà 140 tra le filiali di Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti, gli istituti “risolti” nel 2015 che ha appena rilevato.
Di pari passo con il calo degli sportelli scende anche il numero di banche tout court. L’istituto centrale ne registra 604 contro le 644 di fine 2015. La riforma delle Bcc sta incidendo pesantemente. In queste settimane si moltiplicano le aggregazioni fra gli istituti di credito in vista dell’adesione ai due gruppi Iccrea e Ccb. La ristrutturazione del sistema è frutto di piani industriali che prevedono meno sportelli e meno personale. D’altronde il ricorso ai canali online dei clienti e il minor uso del contante è sempre più frequente in Italia, che da questo punto di vista si sta avvicinando ai paesi del Nord Europa.