Le telefonate del 2014 tra Leonardo Sacco, capo della Misericordia di Isola Capo Rizzuto arrestato la scorsa settimana nell'inchiesta Jonny, e Gianluca Callipo, candidato renziano alla Regione. Le preoccupazioni del primo dopo la sconfitta contro Oliverio - "Questi sono vendicativi" - e le rassicurazioni del secondo: "Organizziamo un incontro ad hoc, con Luca, con lui direttamente... con Guerini"
“Se mi date una mano… se mi dai una mano…. Mi dai una grossa mano”. “Mi devi dire tu come possiamo muoverci. Qui non c’è problema… Gianluca, decidi tu.. se riesci a venire ci vediamo”. La richiesta è di Gianluca Callipo, l’ex sindaco di Pizzo e candidato renziano alle primarie del Pd per le regionali del 2014. La mano è quella di Leonardo Sacco, rais del Misericordia che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto, uno dei centri di accoglienza più grandi d’Europa. Ma soprattutto Sacco è espressione della cosca Arena ed è stato fermato la settimana scorsa nell’operazione “Jonny”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha fatto luce sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nel business dei migranti. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, è incentrata su Sacco che negli ultimi anni è riuscito ad accostare la sua figura a “personaggi istituzionali e politici di rango, partecipando ed intervenendo a convegni riguardanti la legalità e la lotta alle mafie”.
Il 4 ottobre 2014 manca un giorno alle primarie. Il Pd non ha ancora scelto il suo candidato governatore e i movimenti di Leonardo Sacco non passano inosservati negli ambienti politici locali. “Ma stai portando a Callipo? – si lamenta l’avvocato Michele Ambrosio – Ma sei un cornuto allora compà”. “Io voto a Callipo per votare contro Oliverio e, quindi contro a te”. Callipo perde in Calabria ma non a Isola. Alle 22.31 del 5 ottobre sul cellullare di Sacco arrivano i risultati delle primarie del Pd: “Gové… risultato finale: 420 Callipo, 412 Oliverio, 860 i votanti”.
Digerita la sconfitta, nei giorni successivi Callipo si risente con Leonardo Sacco per ringraziarlo: “Avremo altre occasioni” gli dice il renziano. “Noi la tesi l’abbiamo mantenuta”. “Si… lo so.. lo so.. infatti te ne sono grato… lo so che hai fatto grandi movimenti lì”. Sacco – oggi indagato per gli aiuti proprio alla ‘ndrangheta – ci rimane un po’ male per il risultato e dà la sua versione dei fatti su come gli avversari politici sono riusciti a vincere: “A te lo dico chiaramente al telefono… qua lui si è rivolto tranquillamente alla ‘ndrangheta per avere i voti… quindi..”.
Il presidente della Misericordia ha paura per i suoi affari con i migranti: “Io sono veramente preoccupato Gianlù… te lo dico con tutto il cuore… per come andranno le cose… hai capito? Poi questi sono vendicativi”. Callipo lo tranquillizza: “Non ti preoccupare di questo. Non possono non tenere conto di chi comunque ha preso il 42% dei voti. E poi devi tenere conto che comunque io sono il riferimento… dell’area Eventi nazionale… il governo… C’è Renzi… non è che loro possono non tenere conto di questo… capito?”. Sacco comprende che anche dopo una sconfitta si può sperare di passare alla cassa: “Poi al di là del risultato… come dici tu… non mancheranno occasioni. L’importante… se senti i vertici… fagli arrivare… che noi siamo stati…”. “Ma se vuoi questo, – è la risposta del renziano – poi andiamo insieme. Un giorno che tu sei a Roma… mi chiami”.
Il presidente della Misericordia non si fa scappare l’occasione. Ha paura che la sconfitta del renziano possa avere dei risvolti sulla gestione del Cara: “Se mi fai questa cortesia, perché qua… hai capito? Io tengo la sfilata dei parlamentari del Pd nel Centro… tutti che vengono per chiuderlo… Nico Stumpo.. Enzo (Enza, ndr) Bruno Bossio.. hai capito? Non gli va bene che lo gestiamo noi…”. Callipo non si fa pregare e mette a disposizione di Sacco i suoi rapporti politici con il “Giglio magico”: “Hai fatto bene a dirmi questa cosa… e allora organizziamo un incontro ad hoc… Mi devi dire tu con chi secondo te è meglio… come può meglio seguire… questi effetti…”. “O con Luca… o con lui direttamente… Con Guerini… insomma questi che sono più vicini… vedi tu”. “Mo ci lavoro io”.
Cosa sia successo dopo non è ancora chiaro. Una cosa è certa: l’intercettazione è del 2014. La “vendetta” dei cuperliani, dopo la vittoria alle primarie del Pd, non si consumò. Sacco e la Misericordia continuarono a gestire il Cara di Isola Capo Rizzuto. Fino al giorno del provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro convalidato dal gip.