Linea morbida sulla correzione dei conti da mettere in cantiere per il 2018. E nessuna procedura di infrazione, né per l’Italia né per gli altri Paesi. La Commissione Ue, con le “raccomandazioni specifiche” per i Paesi membri diffuse lunedì, certifica che l’austerità è superata (eccezion fatta per la Grecia) e rinvia all’autunno le discussioni sull’ulteriore risanamento delle finanze pubbliche. In compenso per Roma ci sono molte richieste che già fanno discutere, a partire da quella – tutt’altro che una novità – di reintrodurre la tassa sulla prima casa eliminata dal governo Renzi almeno per i proprietari con redditi alti. Eliminarla “è stato un passo indietro nel processo di costruire una struttura fiscale più efficiente”, sentenzia Bruxelles. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha subito risposto che “le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme” e “cambiare idea su una tassa che è stata appena cambiata da pochi mesi non è una buona idea”. Quanto a Renzi, stando a un retroscena della Stampa il segretario Pd – che pure oggi è fuori dal governo – intende replicare esattamente come nel settembre 2015, dopo la promessa di eliminare l’Imu e la censura della Ue: di rimettere l’Imu ai benestanti non se ne parla, sulle tasse “decidiamo noi”.
Programma di riforme ambizioso, ma “mancano dettagli sull’attuazione” – Le raccomandazioni partono dalla considerazione che gli impegni descritti nel Programma nazionale di riforma sono “sufficientemente ambiziosi, ma l’assenza di dettagli sull’adozione e di un calendario dell’attuazione limita la loro credibilità“. Avvertimento che vale anche per Portogallo e Cipro. Bruxelles spiega però che “non c’è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme” raccomandate. Per il 2018 l’Italia dovrà fare uno “sforzo di bilancio sostanzioso“, che però non viene quantificato, e le politiche dovranno sia “rafforzare la ripresa” che assicurare la “sostenibilità dei conti”. Per questo la Ue chiede di “spostare il carico fiscale dai fattori produttivi”, vedi il lavoro, “a tasse meno dannose per la crescita”. Per esempio, appunto, “la tassa sulla prima casa per i redditi elevati”. Viene poi chiesta “un’azione decisiva per ridurre il numero e la portata delle spese fiscali” e l’ampliamento dell’obbligo di utilizzare “fatturazione e pagamenti elettronici“.
“Riformare il catasto e rafforzare lotta alla corruzione” – Tornano anche le richieste di “riformare il sistema catastale obsoleto“, incombenza che Paolo Gentiloni ha però deciso di lasciare al prossimo esecutivo viste le perplessità nel Pd, e “ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un’efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura”. L’esecutivo comunitario chiede anche per l’ennesima volta di “aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo i termini di prescrizione“, la cui riforma “è prendente dal 2014”. Allo stato attuale, “una grande quota di casi finisce prescritta dopo il primo grado”. Inoltre Bruxelles chiede il “completamento della riforma del pubblico impiego”, il miglioramento dell’”efficienza delle aziende pubbliche” e la rimozione degli “ostacoli alla concorrenza” perché ci sono “barriere significative in alcuni settori come le professioni regolate, concessioni, appalti, servizi pubblici locali, trasporti inclusi”. Il ddl concorrenza, adottato nel 2015, è ancora in attesa del via libera definitivo in Parlamento. La Commissione chiede anche, ancora una volta, di “accelerare la riduzione degli stock delle sofferenze bancarie e di aumentare gli incentivi per la bonifica e la ristrutturazione dei bilanci, in particolare per quanto riguarda le banche sotto la supervisione nazionale”.
Niente infrazione e nessuna cifra sulla manovra 2018. “Ma patti vanno rispettati anche con elezioni” – Come detto, il documento relativo all’Italia riconosce lo sforzo fatto dalla Penisola con la manovrina correttiva da 3,4 miliardi e certifica che “in questa fase, nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito”. Né ci sono le condizioni per una procedura per squilibri macroeconomici, se si applicano le riforme raccomandate. “Rivaluteremo la conformità dell’Italia alla regola del debito”, ha anticipato il commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, “sulla base delle nostre previsioni d’autunno, che incorporeranno nuove informazioni sull’esecuzione del bilancio 2017 e anche sul progetto di bilancio per il 2018”. Le elezioni del 2018 “non interromperanno gli obblighi dell’Italia. Le regole sono le regole e, come si dice, pacta sunt servanda“, ha continuato Moscovici.
L’ammontare della manovra autunnale, come detto, non viene quantificato. Nel confronto tra una richiesta di correzione dello 0,6% del pil (circa 10 miliardi) sostenuta dai falchi e lo 0,3% a cui puntava Roma ha prevalso la terza via: non indicare cifre rimandando l’appuntamento all’autunno. Dimenticate anche le contestazioni sugli investimenti aggiuntivi promessi in cambio della flessibilità concessa al governo Renzi nel 2016 e non fatti: la Commissione ha accolto le giustificazioni dell’Italia che ha tirato in ballo l’avvio del nuovo periodo di programmazione e il conseguente calo dei cofinanziamenti Ue.
Austerità archiviata. “Equilibrio tra sostenibilità e rafforzamento della ripresa” – Niente procedura di infrazione ad hoc, dunque. E la Commissione ha anche raccomandato al Consiglio di chiudere quelle di Croazia e Portogallo, che hanno portato il deficit al di sotto del 3% del pil. Di fatto, in vista delle elezioni tedesche e della fine degli interventi straordinari della Bce Bruxelles certifica che l’austerità è superata e, come spiegato da Moscovici, serve “equilibrio” tra “sostenibilità delle finanze pubbliche” e misure che contribuiscano “a rafforzare la ripresa e non a indebolirla”. “L’inflazione resta bassa, malgrado la politica monetaria molto accomodante della Bce. E’ la prova che nella zona euro abbiamo un problema di domanda, bisogna dirlo. Chiedere un aggiustamento di bilancio troppo importante in queste circostanze rischierebbe di essere controproducente e di ostacolare la crescita”, ha riassunto il commissario francese.
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Conti pubblici, Ue chiede di rimettere l’Imu per chi ha redditi alti. Ma sul debito linea morbida: “Niente procedura”
Bruxelles, visto il clima politico, ha scelto di archiviare l'austerità: aggiustamenti di bilancio eccessivi "rischiano di ostacolare la crescita". Le riforme elencate da Roma nell'allegato al Def sono però ritenute poco credibili: "Mancano i dettagli". Bocciata poi l'eliminazione delle tasse sulla prima casa: "Passo indietro nella costruzione di una struttura fiscale più efficiente". Ma Padoan: "Reintrodurla non è una buona idea"
Linea morbida sulla correzione dei conti da mettere in cantiere per il 2018. E nessuna procedura di infrazione, né per l’Italia né per gli altri Paesi. La Commissione Ue, con le “raccomandazioni specifiche” per i Paesi membri diffuse lunedì, certifica che l’austerità è superata (eccezion fatta per la Grecia) e rinvia all’autunno le discussioni sull’ulteriore risanamento delle finanze pubbliche. In compenso per Roma ci sono molte richieste che già fanno discutere, a partire da quella – tutt’altro che una novità – di reintrodurre la tassa sulla prima casa eliminata dal governo Renzi almeno per i proprietari con redditi alti. Eliminarla “è stato un passo indietro nel processo di costruire una struttura fiscale più efficiente”, sentenzia Bruxelles. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha subito risposto che “le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme” e “cambiare idea su una tassa che è stata appena cambiata da pochi mesi non è una buona idea”. Quanto a Renzi, stando a un retroscena della Stampa il segretario Pd – che pure oggi è fuori dal governo – intende replicare esattamente come nel settembre 2015, dopo la promessa di eliminare l’Imu e la censura della Ue: di rimettere l’Imu ai benestanti non se ne parla, sulle tasse “decidiamo noi”.
Programma di riforme ambizioso, ma “mancano dettagli sull’attuazione” – Le raccomandazioni partono dalla considerazione che gli impegni descritti nel Programma nazionale di riforma sono “sufficientemente ambiziosi, ma l’assenza di dettagli sull’adozione e di un calendario dell’attuazione limita la loro credibilità“. Avvertimento che vale anche per Portogallo e Cipro. Bruxelles spiega però che “non c’è base per portare avanti una procedura per squilibri, purché ci sia una implementazione piena delle riforme” raccomandate. Per il 2018 l’Italia dovrà fare uno “sforzo di bilancio sostanzioso“, che però non viene quantificato, e le politiche dovranno sia “rafforzare la ripresa” che assicurare la “sostenibilità dei conti”. Per questo la Ue chiede di “spostare il carico fiscale dai fattori produttivi”, vedi il lavoro, “a tasse meno dannose per la crescita”. Per esempio, appunto, “la tassa sulla prima casa per i redditi elevati”. Viene poi chiesta “un’azione decisiva per ridurre il numero e la portata delle spese fiscali” e l’ampliamento dell’obbligo di utilizzare “fatturazione e pagamenti elettronici“.
“Riformare il catasto e rafforzare lotta alla corruzione” – Tornano anche le richieste di “riformare il sistema catastale obsoleto“, incombenza che Paolo Gentiloni ha però deciso di lasciare al prossimo esecutivo viste le perplessità nel Pd, e “ridurre la lunghezza dei processi della giustizia civile tramite un’efficace gestione dei casi e regole che assicurino la disciplina della procedura”. L’esecutivo comunitario chiede anche per l’ennesima volta di “aumentare la lotta contro la corruzione, in particolare rivedendo i termini di prescrizione“, la cui riforma “è prendente dal 2014”. Allo stato attuale, “una grande quota di casi finisce prescritta dopo il primo grado”. Inoltre Bruxelles chiede il “completamento della riforma del pubblico impiego”, il miglioramento dell’”efficienza delle aziende pubbliche” e la rimozione degli “ostacoli alla concorrenza” perché ci sono “barriere significative in alcuni settori come le professioni regolate, concessioni, appalti, servizi pubblici locali, trasporti inclusi”. Il ddl concorrenza, adottato nel 2015, è ancora in attesa del via libera definitivo in Parlamento. La Commissione chiede anche, ancora una volta, di “accelerare la riduzione degli stock delle sofferenze bancarie e di aumentare gli incentivi per la bonifica e la ristrutturazione dei bilanci, in particolare per quanto riguarda le banche sotto la supervisione nazionale”.
Niente infrazione e nessuna cifra sulla manovra 2018. “Ma patti vanno rispettati anche con elezioni” – Come detto, il documento relativo all’Italia riconosce lo sforzo fatto dalla Penisola con la manovrina correttiva da 3,4 miliardi e certifica che “in questa fase, nessun passo ulteriore è giudicato necessario per rispettare la regola del debito”. Né ci sono le condizioni per una procedura per squilibri macroeconomici, se si applicano le riforme raccomandate. “Rivaluteremo la conformità dell’Italia alla regola del debito”, ha anticipato il commissario per gli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, “sulla base delle nostre previsioni d’autunno, che incorporeranno nuove informazioni sull’esecuzione del bilancio 2017 e anche sul progetto di bilancio per il 2018”. Le elezioni del 2018 “non interromperanno gli obblighi dell’Italia. Le regole sono le regole e, come si dice, pacta sunt servanda“, ha continuato Moscovici.
L’ammontare della manovra autunnale, come detto, non viene quantificato. Nel confronto tra una richiesta di correzione dello 0,6% del pil (circa 10 miliardi) sostenuta dai falchi e lo 0,3% a cui puntava Roma ha prevalso la terza via: non indicare cifre rimandando l’appuntamento all’autunno. Dimenticate anche le contestazioni sugli investimenti aggiuntivi promessi in cambio della flessibilità concessa al governo Renzi nel 2016 e non fatti: la Commissione ha accolto le giustificazioni dell’Italia che ha tirato in ballo l’avvio del nuovo periodo di programmazione e il conseguente calo dei cofinanziamenti Ue.
Austerità archiviata. “Equilibrio tra sostenibilità e rafforzamento della ripresa” – Niente procedura di infrazione ad hoc, dunque. E la Commissione ha anche raccomandato al Consiglio di chiudere quelle di Croazia e Portogallo, che hanno portato il deficit al di sotto del 3% del pil. Di fatto, in vista delle elezioni tedesche e della fine degli interventi straordinari della Bce Bruxelles certifica che l’austerità è superata e, come spiegato da Moscovici, serve “equilibrio” tra “sostenibilità delle finanze pubbliche” e misure che contribuiscano “a rafforzare la ripresa e non a indebolirla”. “L’inflazione resta bassa, malgrado la politica monetaria molto accomodante della Bce. E’ la prova che nella zona euro abbiamo un problema di domanda, bisogna dirlo. Chiedere un aggiustamento di bilancio troppo importante in queste circostanze rischierebbe di essere controproducente e di ostacolare la crescita”, ha riassunto il commissario francese.
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Allerta rossa in Toscana ed Emilia Romagna: Arno a rischio esondazione, frane e piani bassi evacuati. Allagamenti a Scandicci e a Sesto
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“Cautamente ottimisti per la pace in Ucraina”: Mosca apre alla tregua. Ecco tutte le condizioni di Putin. Dugin a MillenniuM: ‘Meloni ci ha traditi? Ditelo voi’
Politica
Il sottosegretario Delmastro boccia la riforma Nordio: “Mi piace solo il sorteggio. I pm? Così divoreranno i giudici”. Pd-M5s: “Se ne vada”
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - In occasione della Giornata dell'Unità nazionale e del Tricolore, che ricorre lunedì prossimo, 17 marzo, sulla facciata di Montecitorio verrà proiettata la bandiera nazionale, dalla mezzanotte e nelle successive ore serali e notturne.
Roma, 14 mar. (Adnkronos) - "Per il loro concreto e costante sostegno nel percorso di avvicinamento delle comunità di Gorizia e Nova Gorica soprattutto nel contesto di Go 2025", il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello emerito della Slovenia, Borut Pahor, verranno insigniti domani, con una cerimonia in programma alle 11.30 al Teatro comunale Giuseppe Verdi, del Premio 'Santi Ilario e Taziano-Città di Gorizia'. Un nuovo riconoscimento per i due statisti ai quali nell'aprile scorso fu attribuita la laurea honoris causa in Giurisprudenza dall'Università di Trieste, a conferma di un impegno comune per rimarginare le ferite della storia e mantenere vivi un'amicizia e un legame tra due i popoli, saldando un rapporto anche sul piano personale.
Numerose le occasioni di incontro e i gesti simbolici. A partire dal 26 ottobre 2016, quando i due presidenti parteciparono alla cerimonia sul tema "L'Europa luogo di superamento dei conflitti", nel centenario dell'unione di Gorizia all'Italia. Fu quella l'occasione per la deposizione di due corone d'alloro sul monumento dedicato ai soldati sloveni caduti sul fronte dell'Isonzo 1915-1917 a Doberdò del Lago, mentre in precedenza il Capo dello Stato italiano, al Parco della Rimembranza di Gorizia, aveva reso omaggio al monumento ai caduti della Prima guerra mondiale e al lapidario che ricorda i deportati goriziani.
Ma fu soprattutto il bilaterale a Trieste il 13 luglio 2020 particolarmente denso di significati. Mattarella e Pahor resero omaggio, mano nella mano, alla Foiba di Basovizza e al Monumento ai caduti sloveni antifascisti Ferdo Bidovec, Fran Marusic, Zvonimir Milos e Alojzij Valencic, condannati a morte nel 1930. Quindi i due presidenti conferirono a Boris Pahor, scrittore sloveno naturalizzato italiano, rispettivamente l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e l’Ordine per Meriti eccezionali. Fu quindi firmato il protocollo di restituzione del Narodni Dom, l'edificio che ospitava le associazioni culturali slovene distrutto dalla violenza nazionalista dello squadrismo fascista nel 1920.
"La storia –disse Mattarella in quella occasione- non si cancella e le esperienze dolorose, sofferte dalle popolazioni di queste terre, non si dimenticano. Proprio per questa ragione il tempo presente e l’avvenire chiamano al senso di responsabilità, a compiere una scelta tra fare di quelle sofferenze patite, da una parte e dall’altra, l’unico oggetto dei nostri pensieri, coltivando risentimento e rancore, oppure, al contrario, farne patrimonio comune, nel ricordo e nel rispetto, sviluppando collaborazione, amicizia, condivisione del futuro".
"Al di qua e al di là della frontiera -il cui significato di separazione è ormai, per fortuna, superato per effetto della comune scelta di integrazione nell’Unione europea -sloveni e italiani sono decisamente per la seconda strada, rivolta al futuro, in nome dei valori oggi comuni: libertà, democrazia, pace. Oggi, qui a Trieste -con la presenza dell’amico presidente Borut Pahor- segniamo una tappa importante nel dialogo tra le culture che contrassegnano queste aree di confine e che rendono queste aree di confine preziose per la vita dell’Europa". Concetti ribaditi nell’incontro del 21 ottobre 2021, per celebrare la designazione congiunta di Gorizia e Nova Gorica 'Capitale europea della Cultura 2025 con il progetto 'Go! Borderless'. “Un meraviglioso esempio della costruzione di un futuro comune nell’Unione europea".
L'avvicendamento alla guida della Slovenia, con l'elezione della presidente Nataša Pirc Musar, ha visto proseguire le iniziative di collaborazione e dialogo tra i vertici istituzionali dei due Paesi. Mattarella nell'aprile dello scorso anno partecipò alle celebrazioni per il ventennale dell'adesione della Slovenia all'Ue e con l'omologa Pirc Musar ha inaugurato a febbraio di quest'anno Go 2025, Prima Capitale europea della cultura transfrontaliera.
Roma, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Il lupus eritematoso sistemico (Les) è una malattia autoimmune che può colpire vari organi e apparati del nostro organismo. Da qui la difficoltà nella diagnosi e nel trattamento. "Negli ultimi 10 anni, per la malattia, è cambiato il paradigma terapeutico" ed è possibile "raggiungere la remissione, spegnere una delle sue complicanze, quale la nefrite lupica, e ridurre al minimo", fino "anche a sospendere, il cortisone". Protagonisti di questa rivoluzione sono, "in particolare, i Jak inibitori, famiglia di nuovi farmaci già disponibili in Italia da dicembre 2017 per l'artrite reumatoide". Così Fabrizio Conti, professore di Reumatologia Università Sapienza e direttore della Uoc di Reumatologia del Policlinico Umberto I di Roma, riassume all'Adnkronos Salute l'evoluzione nella gestione di questa patologia cronica che è caratterizzata da manifestazioni eritematose cutanee e mucose con sensibilità alla luce del sole, ma che può coinvolgere altri organi come rene, articolazioni e sistema nervoso centrale.
"Il Les si presenta in modo variabile da persona a persona", sottolinea Rosa Pelissero, presidente Gruppo Les Odv, ma colpisce "soprattutto donne giovani in età fertile". Il rapporto di incidenza tra femmine e maschi è di 9 a 1. "Dopo la diagnosi ci si trova da un giorno all'altro malati di una malattia cronica. Si deve imparare a convivere con una nuova normalità. La ricerca è importante: 40-50 anni fa l'obiettivo era la sopravvivenza. C'era solo il cortisone ad alti dosaggi", come cura. "L'avvento di nuovi farmaci - chiarisce - apre alla possibilità di sospenderlo e quindi anche di ridurre gli effetti collaterali e i danni" del farmaco. "La gravidanza", allora, era "assolutamente" inimmaginabile. "Oggi invece, grazie ai progressi fatti, le donne affette da lupus sanno di poter affrontare un gravidanza. La nostra aspettativa è sempre di avere nuovi farmaci, il più efficaci possibili, con meno effetti collaterali e che possano essere somministrati su larga scala".
Il decorso della patologia, spesso, "è di tipo relapsing-remitting in cui, a fasi di attività di malattia, si alternano fasi di quiescenza - spiega Gian Domenico Sebastiani, direttore Uoc di Reumatologia dell'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma - I Jak inibitori, piccole molecole sintetizzate chimicamente, assunte per via orale, inibiscono l'attività di diverse citochine, che sono molecole pro infiammatorie. I Jak inibitori differiscono dai farmaci usati fino ad oggi perché - precisa - vanno a colpire meccanismi mirati della patologia", ma anche perché, essendo orali, hanno più "facilità di somministrazione", cosa importante per "l'aderenza" al trattamento. Inoltre, "per la rapidità di azione", se devono essere sospesi "smettono velocemente di agire".
Questa "nuova classe di immunomodulatori per via orale bloccano uno specifico enzima", janus chinasi, "che attiva diversi recettori cellulari - rimarca Gianluca Moroncini, professore di Medicina interna, direttore Dipartimento Scienze cliniche e molecolari, Università Politecnica delle Marche e direttore Clinica medica, Aou delle Marche - Pur riconoscendo un bersaglio molecolare specifico, in realtà, sono antinfiammatori modulatori ad ampio spettro. Il mio centro è impegnato in un trial clinico multicentrico per verificare se abbiano, nel Lupus eritematoso sistemico, un'efficacia pari a quella che hanno già dimostrato in altre malattie per le quali sono autorizzate, come l'artrite reumatoide o l'artrite psoriasica. Attendiamo con ansia l'esito delle sperimentazioni".
Roma, 14 mar (Adnkronos) - "Ho apprezzato molto la posizione di Elly Schlein quando ha detto no al piano di riarmo. Una buona premessa per impostare un progetto di alternativa a questo governo". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
"Se ci dobbiamo ritrovare con una alternativa che segue la Meloni e sottoscrive la politica estera disastrosa della Meloni è un disastro, che alternativa puoi presentare agli italiani se ti trovi a votare con la Meloni per l'escalation militare? Per non parlare di Gaza", ha spiegato il leader del M5s.
Roma, 14 mar (Adnkronos) - "Il problema è che il Pd ha dimostrato di essere un partito troppo plurale, lo dico con una battuta. Ci sono dei momenti di sintesi e quando il tuo leader prende una posizione così chiara, qualche chiarimento adesso andrebbe operato. Ma il problema non riguarda me ma un'altra forza politica". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
Roma, 14 mag (Adnkronos) - "Oggi scopriamo che ci sono i proprietari delle reti che vogliono dettare le condizioni, vogliono utilizzare gli algoritmi per condizionare il dibattito, usare gli algoritmi per condizionare le elezioni. Ci dobbiamo svegliare". Lo ha detto Giuseppe Conte alla Stampa estera.
"Il problema vero è che sono monopolisti, come Starlink per i satelliti a bassa quota. Che garanzia di sicurezza abbiamo che domani, come per l'Ucraina, Musk non si svegli e dica chiudo l'interruttore? L'Europa è l'unico contesto sovranazionale che cerca di dettare regole su questo fronte. E' un problema serio da affrontare", ha spiegato il leader del M5s.
Roma, 14 mar. (Adnkronos Salute) - Con un'esperienza "ultraventennale in reumatologia" con l'obiettivo di "migliorare gli standard di cura e migliorare i risultati clinici per i pazienti che soffrono di queste malattie", oggi "AbbVie è impegnata a sviluppare un possibile strumento ulteriore per rispondere alle esigenze dei pazienti che soffrono di lupus eritematoso sistemico. Il Les è una malattia autoimmune estremamente complessa, caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi che possono colpire in maniera variegata ed eterogenea diversi organi e sistemi: il sistema polmonare, il muscolo-scheletrico, la cute e il sistema nervoso centrale. Chiaramente i sintomi variano a seconda del tipo di organo distretto coinvolto, ma ha un decorso cronico estremamente elevato e un'evoluzione estremamente imprevedibile". Lo ha detto Caterina Golotta, direttore medico AbbVie Italia, all'Adnkronos Salute, sottolineando che, "per rispondere ai bisogni insoddisfatti", la farmaceutica sta lavorando su un "inibitore di Jak, upadacitinib. Frutto dello sforzo in ricerca e sviluppo interno, è al momento in corso di sperimentazione clinica in questo contesto".
Si tratta di "un inibitore selettivo e reversibile della janus chinasi - spiega Golotta - ed è attualmente approvato e rimborsato in una serie di patologie immunologiche: l'artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l'artrite psoriasica, la colite ulcerosa e la dermatite atopica. Rimaniamo fiduciosi in attesa dei risultati della molecola nel programma di sviluppo del lupus eritematoso sistemico. Tra l'altro, l'upadacitinib è attualmente in studio anche in altre 2 patologie dell'ambito immunologico: la vitiligine e l'alopecia areata".
AbbVie, evidenzia il direttore medico, "è un'azienda fortemente votata alla ricerca e sviluppo. In Italia siamo presenti con 78 studi clinici che coinvolgono circa 400 centri sperimentali. A livello globale, l'impegno in ricerca nel 2024 è stato pari a circa 13 miliardi di dollari, che rappresenta un incremento del 66,66% rispetto all'impegno del 2023".