Tutto inizia quando l'utente @owys663 alle 18 e 24 del 22 maggio, carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena. Ma il giornale inglese scrive che il formato data del tweet è americano. Quindi il messaggio "sarebbe stato postato alle 11.32 pm (ora locale Uk) o più tardi"
Un tweet che sembra annunciare la strage, ben quattro ore prima che questa avvenga. E poi un video che inneggia all’attentato e cita esplicitamente lo Stato Islamico. Nel day after dell’attacco alla Manchester Arena, dove la sera del 22 maggio una bomba è esplosa alla fine del concerto di Ariana Grande, questi due elementi hanno acceso il dibattito in rete.
Il tweet: la ricostruzione – Tutto inizia quando l’utente @owys663 alle 18 e 24 del 22 maggio, carica su Twitter una foto dello Stato Islamico accompagnata da una sola parola, un hashtag: #manchesterarena. Passano solo 4 minuti e dallo stesso account vengono postati altri messsaggi: “Ne abbiamo ancora”, “Vi siete dimenticati la nostra minaccia? Questo è semplicemente il terrore”. Ad accompagnare i tweet sempre gli stessi hashtag che dopo alcune ore diventeranno trending topic_ #manchesterarean e #islamicstate. Chi è quell’utente? Esiste davvero? O quei tweet – come fa notare qualcuno sul web – sono solo dei fake realizzati con Photoshop? E in caso contrario come fa il titolare di quel profilo Twitter a sapere della strage che andrà in scena al concerto di Ariana Grande dopo poche ore? È lui stesso l’attentatore? Domande che rimangono ufficialmente senza risposta, mentre il profilo di owys663 viene bloccato da Twitter. A smontare però l’ipotesi dell’annuncio della strage è il quotidiano inglese The Telegraph che nella sua versione online spiega che @owys663 ha postato i suoi messaggi dagli Stati Uniti, come dimostra il formato della data sul sito di microblogging (il mese compare prima del giorno). Inoltre, si legge sul sito del giornale inglese, “il tweet sarebbe stato postato alle 11:32 pm o ancora più tardi” prendendo come riferimento l’ora locale nel Regno Unito. Quindi almeno un’ora dopo l’esplosione. “Fino a quel momento non ci sono stati tweet di risposta alla presunta predizione“.
Twitter hat den Account @owys663 gesperrt. Der hatte den Anschlag in #Manchester indirekt angekündigt. #ManchesterArena#ManchesterAttackpic.twitter.com/ji57aOK8BZ
— @daspunkt (@daspunkt) 23 maggio 2017
Il video – Ma la discussione online si è sviluppata anche intorno a un video diffuso su Youtube che rivendica direttamente l’attentato citando il Califfato. “Nel nome di Dio, il Clemente e il Misericordioso, questo è solo l’inizio”, è l’incipit del filmato in cui a parlare è un anglofono con il capo totalmente avvolto in una kefiah bianca e nera. Dietro di lui si scorge una bandiera nera con la scritta bianca, in arabo, “Non c’è Dio se non Dio“. “Questo è solo l’inizio, i leoni dello Stato islamico in Iraq e nello Sham stanno iniziando ad attaccare tutti i crociati”, afferma in inglese con voce concitata. Poi solleva un foglio con scritto “Manchester 22-05-17” e sotto, in arabo, “Allah Akbar“, “Dio è grande”, mentre quella che sembra essere una voce fuori campo ripete in arabo “Allah Akbar”. Difficile capire se si tratti di una vera rivendicazione.
Di sicuro c’è solo che gli investigatori non hanno ancora rivelato il nome del kamikaze e non hanno detto neanche se sia un cittadino britannico o meno. Sui canali di sostegno all’Isis, nel frattempo, sta circolando un altro video che ritrarrebbe il kamikaze, con il volto coperto, presunto autore della strage di Manchester. Lo riporta Site, il sito che monitora l’attività jihadista online. Non è chiaro ancora se si tratti di un video reale o di un fake. Sul web – racconta sempre Site – i sostenitori del sedicente Stato islamico stanno celebrando la strage.