È stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico Giorgio Costantino, il parroco della Chiesa della Madonna del Divino Soccorso aggredito stanotte a Reggio Calabria. Aveva sentito dei rumori nel cortile della canonica ed era uscito per vedere cosa stesse accadendo. Ha trovato una decina di ragazzi che, dopo aver forzato il cancello si erano intrufolati dentro. Visto il prete, lo hanno accerchiato e malmenato con calci e pugni. Uno di loro, in particolare, si è accanito su don Giorgio colpendolo più volte alla testa fino a farlo cadere a terra. E non si sarebbe fermato se uno dei ragazzi, che ha partecipato comunque all’aggressione, non lo avesse convinto a scappare per paura di avere ucciso il prete.
Rimasto solo a terra, Don Giorgio (noto in città per il suo impegno a favore degli immigrati e delle famiglie disagiate, e per aver prestato il volto alla pubblicità della Chiesa per l’8×1000), è riuscito a rialzarsi, rientrare in casa e chiamare i carabinieri. Giunti sul posto, gli investigatori hanno avvertito il 118 e don Giorgio è stato accompagnato in ospedale dove stamattina è stato operato per ridurre un ematoma celebrale. Le sue condizioni sono ancora gravi e si attende che i medici sciolgano la prognosi. Intanto sono state avviate le indagini per risalire ai responsabili dell’aggressione. I carabinieri della compagnia di Reggio Calabria possono contare su una telecamera che ha ripreso tutta la scena.
“Sono gente del luogo – raccontano i parrocchiani sconvolti – li conoscono tutti perché sono sempre gli stessi ragazzi che bivaccano tutta la notte nel piazzale della chiesa e che don Giorgio aveva segnalato più volte ai carabinieri. Alcuni di loro erano stati identificati nei mesi scorsi dopo le angherie subite da don Giorgio e dalle suore che abitano a fianco. Vedete lì? Siamo stati costretti a mettere le inferriate perché questi ragazzi rompevano i vetri”.
L’aggressione di stanotte potrebbe essere collegata a un altro episodio avvenuto a settembre quando, in seguito alle proteste di don Giorgio, ignoti vandalizzarono il centro di ascolto, una struttura dove la parrocchia ha organizzato la mensa per i poveri e gli immigrati. “Gliel’hanno fatta pagare per aver chiamato i carabinieri”. Si sfoga un altro parrocchiano mentre i carabinieri visionano il filmato dell’aggressione.
La chiesa del Divino Soccorso si trova nel quartiere Gebbione, alla periferia sud di Reggio Calabria. Il territorio è in mano alla cosca Labate che impone il pizzo agli esercizi commerciali. Chi ha agito potrebbe essersi sentito “autorizzato” ma non è escluso neanche che gli aggressori abbiano approfittato dell’assenza di boss e gregari della famiglia che sono in carcere. Questa seconda ipotesi sembra essere più accreditata dagli inquirenti che parlano, al momento, dell’azione di “balordi”.