Qualche giorno fa, scherzando con un mio amico giornalista, dicevo “Qui a Torino con il Movimento 5 stelle ci aspettavamo una inversione di rotta. Per il momento non c’è stata una inversione, neanche una sterzata, ma neppure una svolta: il volante è tenuto ben dritto”. Tradotto: nessun segnale di discontinuità con la giunta “globulo”, come Beppe Grillo simpaticamente definiva Piero Fassino. Almeno dal punto di vista ambientale.
Zoo. Torna lo zoo (ops, scusate, bioparco…) questo già lo dissi tempo fa. Per carità, lo aveva voluto il Pd per fare cassa (ormai è un vezzo della “sinistra” privatizzare i beni pubblici per coprire i buchi di bilancio da se stessa creati), ma il M5S si è adeguato. Di più, cosa incomprensibile, quando le associazioni ambientaliste hanno impugnato al Tar la delibera del Comune di concessione dell’area, anziché evitare di difendere la decisione della precedente giunta, la giunta attuale si è costituita, tra l’altro proprio contro quei soggetti che si può ben dire avevano sostenuto l’anno scorso la Appendino nella sua campagna elettorale.
Mobilità. A Torino adesso c’è l’usanza che il salone dell’auto si svolga al Parco del Valentino, l’area verde più prestigiosa della città. Quest’anno si terrà dal 7 all’11 giugno, e sarà ancora più grande ed invasivo degli anni scorsi. Anche qui: un bene pubblico concesso a privati, ed oltretutto per una manifestazione che esalta il ruolo dell’auto nella nostra società. Ci domandiamo: e la mobilità sostenibile di cui il Movimento si fa portavoce? Ma quello che davvero lascia basiti è “la totale gratuità della concessione del suolo pubblico, con l’esclusione del pagamento della Cosap, e un mancato incasso di circa 250.000 euro”, come recita un documento di Italia Nostra, Pro Natura Torino e Salviamo il Paesaggio. In realtà l’amministrazione comunale afferma che l’esenzione quest’anno dovrebbe essere parziale, ma non risultano delibere in proposito, ad oggi.
Grande distribuzione. Ci lamentavamo dei troppi iper/supermercati che caratterizzano la città, e cosa fa la nuova giunta? Ne autorizza enne altri: “L’urbanistica porta soldi”. Ma va? Ma non era questa la giustificazione dei piddini? Ecco così il contestatissimo ipermercato Esselunga nell’area ex Westinghouse (anche qui sacrificando un’area pubblica a verde), in pieno centro. Ed ecco un Bricoman in corso Romania, il raddoppio dell’Auchan sempre in corso Romania, una Coop in piazza Nizza, un’altra Esselunga in corso Bramante; un’altra Coop in via Botticelli ed un Famila nell’ex Scalo Vanchiglia. E poi un rosario di supermercati o discount in via Baltimora, strada del Portone, corso Grosseto e via Bologna.
A dire il vero però non c’è da stupirsi. Se guardiamo il programma nazionale del M5S manca l’ambiente, manca il territorio, manca il paesaggio, soprattutto manca lo zero consumo di territorio. Chissà, ci si farebbe troppi nemici?