“Vaccini? Il decreto legge prevede che l’Asl, quando abbia accertato l’inadempimento dell’obbligo vaccinale, debba sempre e comunque fare la segnalazione“. Lo spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante il question time alla Camera dei Deputati, rispondendo a una interrogazione parlamentare del deputato della Lega, Marco Rondini, circa il ddl che introduce l’obbligo dei vaccini per l’ammissione a scuola. “Ogni segnalazione dell’Asl” – precisa – “non determinerà automaticamente l’apertura di un procedimento, che sfocerà sempre e comunque in un provvedimento incidente sulla potestà genitoriale, fino addirittura ad annullarla. Infatti, in base alla legislazione vigente, saranno le procure minorili a valutare se esistono, con riferimento ad ogni caso concreto, i presupposti per l’apertura del procedimento e saranno poi i tribunali minorili ad adottare le misure più opportune nell’esclusivo interesse del minore, considerando che ogni storia è diversa dall’altra”. E aggiunge: “Ecco perché non ritengo che il provvedimento legislativo possa determinare criticità in fase applicativa, neppure con riferimento alla popolazione Rom, Sinti e Caminanti, nei confronti dei quali peraltro il ministero della Salute ha sin dal 2013 avviato campagne di sensibilizzazione in relazione all’importanza delle vaccinazioni dei propri figli”. La risposta del ministro non soddisfa, però, il parlamentare leghista, che osserva: “Noi non siamo contrari alle vaccinazioni, ma riteniamo che la copertura vaccinale si poteva comunque garantire anche attraverso una campagna di informazione adeguata e non si dovesse necessariamente ricorrere alla coercizione dell’obbligatorietà“. E sottolinea: “Le misure sanzionatorie sono assolutamente sproporzionate, con l’eccesso della sanzione amministrativa fino a 7.500 euro e la sospensione della potestà, anche se lei ci dice che probabilmente a quella sanzione si ricorrerà in pochissimi casi. Non ci sentiamo tranquilli. La possibilità della sospensione della potestà genitoriale è intollerabile“. Poi chiosa: “Non ci pare che vi sia stata la stessa attenzione da parte del governo per altre situazioni, che invece pare godano di una sorta di immunità. Qualche migliaio di bambini Rom vivono in condizioni di emarginazione sociale e condizioni igieniche e sanitarie allucinanti. Noi ci riferivamo a quello e non tanto al fatto che i bambini rom non fossero vaccinati. La patria potestà dovrebbe essere tolta in situazioni del genere e non alla famiglia che magari decide di non fare vaccinare il figlio”