L'istanza, accettata dal Tribunale di Venezia, era stata presentata dall'associazione Altroconsumo. Nel nostro Paese risultano coinvolte 650 mila auto, mentre i consumatori che hanno aderito all'azione risarcitoria collettiva sono 30 mila
La terza sezione del Tribunale di Venezia ha accolto l’istanza presentata da Altroconsumo, ammettendo una class action contro il gruppo Volkswagen per la nota vicenda del dieselgate. L’azione potrà essere promossa nei confronti di tutti i veicoli dei marchi appartenenti al colosso tedesco.
In particolare, secondo i giudici del Collegio veneziano “i green claims propri della campagna di marketing pubblicitario di commercializzazione dei veicoli a marchio VW appaiono in contrapposizione con la condotta denunciata dalla associazione dei consumatori e consistita nella installazione del dispositivo Egr, in grado di ridurre in sede di test le emissioni inquinanti dei veicoli, e appaiono tali da indurre in errore il consumatore in ordine alle caratteristiche del veicolo stesso”.
Va ricordato che già nel 2015, quando negli Usa scoppiò lo scandalo per poi propagarsi anche in Europa, Volkswagen ammise subito le proprie colpe a livello mondiale. Anche se finora risarcimenti sono stati previsti solo per i clienti americani, e non per quelli del vecchio continente. E che, per quanto riguarda l’Italia, nel giugno 2016 la Corte d’Appello di Venezia aveva già autorizzato un’altra class action nei confronti del costruttore tedesco.
Nel nostro Paese le auto coinvolte nel dieselgate sono 650 mila, a fronte di 30 mila consumatori che hanno aderito all’azione risarcitoria, come ha ricordato Altroconsumo. Che per bocca del suo responsabile delle relazioni esterne Ivo Tarantino ha commentato: “Davide batte Golia, mai più emissioni truccate, riconosciuti i diritti dei consumatori al risarcimento per lo scandalo Dieselgate. Ora dall’Italia parte l’ondata che si allargherà a tutta Europa, vogliamo il risarcimento come già negli Stati Uniti. Mai più diritti calpestati”.
Quali che siano gli sviluppi della vicenda, è impossibile non notare la tempistica degli eventi, con il ministro dei Trasporti Delrio che giusto pochi giorni fa paventava l’ipotesi di una richiesta di risarcimento nei confronti del gruppo Volkswagen, sempre in seguito alla vicenda dieselgate e in risposta all’apertura della procedura d’infrazione contro l’Italia per la presunta negligenza nelle indagini sulle emissioni Fca, e la decisione odierna del tribunale di Venezia di autorizzare una seconda class action contro i tedeschi. Solo un caso?