47 METRI di Johannes Roberts. Con Mandy Moore, Claire Holt, Matthew Modine. GB 2016. Durata: 88’. Voto 1/5 (DT)
Le sorelle Kate e Lisa sono in vacanza in Messico. Lisa confessa a Kate di essere stata lasciata dal fidanzato ed ecco l’incontro che cambia la vita: i due ragazzotti che le hanno avvicinate in un bar suggeriscono alle due ragazze di immergersi nelle acque dell’oceano, dentro una gabbia e con addosso bombole da sub, per vedere da vicino gli squali. Manco a dirlo mentre sono sospese ed eccitate a pochi metri sott’acqua l’argano si scassa e la corda si sfilaccia facendole schiantare sul fondale a 47 metri di profondità. Scatta così la corsa contro il tempo per tornare a galla senza farsi sbranare. Praticamente l’ampliamento di una sequenza de Lo Squalo di Spielberg, quella in cui l’oceanografo Hooper (Richard Dreyfuss) viene immerso nell’acqua dell’Atlantico dalla barca Orca; in realtà uno spento, catatonico e consueto b-movie dalle tinte sgargianti, con due belle fanciulle protagoniste incredibilmente oscurate dalla maschera da sub per due terzi di film appese al risicato meccanismo del “quanto resisteranno” prolungato per un’interminabile ora. A confronto di 47 metri la già claudicante variante Paradise Beach è un film di Dario Argento. Toh chi si rivede: Matthew Modine (il soldato Joker di Full Metal Jacket) che fa una particina miserella e Mandy Moore, affascinante protagonista di American Dreamz.