Un generale dell’aviazione, un ingegnere passato nelle file dell’esercito e il presidente dell’Accademia nazionale per le scienza sulla difesa: sono loro i funzionari che al vertice del regime presiedono ai progressi del progetto atomico accanto a Kim Jong Un
Un generale dell’aviazione, un ingegnere passato nelle file dell’esercito e il presidente dell’Accademia nazionale per le scienza sulla difesa: sono loro i tre funzionari che al vertice del regime presiedono ai progressi del programma missilistico nordcoreano, accanto a Kim Jong Un. I nomi dell’ex generale Ri Pyong Chol, di Kim Jong Sik e di Jang Chang Ha sono da tempo nella lista delle intelligence occidentali e sudcoreane proprio per via del ruolo che secondo gli 007 ricoprono nei piani di Pyongyang. Tanto più dopo che la scorse settimana i nordcoreani hanno condotto con successo il test di altro missile balistico a medio raggio Pukguksong-2, che ora, dicono, è pronto per l’utilizzo su larga scala. O almeno questa vicinanza sembrerebbe trasparire da una serie di foto che ritraggono il giovane dittatore festeggiare assieme ai tre un riuscito test missilistico. Un atteggiamento di familiarità con il leader, rispetto all’ossequioso riserbo dimostrato da altri funzionari.
Addirittura, secondo quanto ricostruito dalla Reuters basandosi sulle riprese della televisione di Stato, almeno due dei tre avrebbero avuto l’onore di viaggiare assieme a Kim sul suo aereo privato. Disquisire delle fortune di ufficiali e funzionari sotto la dinastia rossa dei Kim può portare spesso ad errori. Presunte epurazioni e il velo di segretezza che si cerca mantenere sulle questioni interne hanno fatto dell’analisi della composizione della leadership nordcoreana un ambito di studio difficile da seguire. Lo stesso Ri Pyong Chol, nel 2014, fu dato invischiato in una purga tra gli alti papaveri, in quanto non compariva in pubblico da mesi. Nell’autunno dello stesso anno comunque il generale entrava a far parte della potente Commissione di difesa nazionale, l’organismo che assieme a Kim governa di fatto il Paese. Prima della nomina, ricorda l’osservatorio 38North della Johns Hopkins University, il generale aveva partecipato a decine di appuntamenti che ne dimostravano la vicinanza al leader supremo.
A detta degli esperti di Corea del Nord, la promozione poteva inoltre essere legata a uno possibile status speciale guadagnato dall’aviazione all’interno delle stesse Forze armate. Classe 1948, Ri, dicono gli esperti citati da Reuters e il governo sudcoreano, avrebbe iniziato a scalare i ranghi alla fine degli anni Duemila, finendo peraltro nella lista nera del dipartimento del Tesoro statunitense, e diventando di fatto l’uomo del partito nel programma missilistico del regime. La personalità più misteriosa tra i tre è invece quella di Jang Chang Ha. Sotto la sua guida l’organico dell’Accademia per le scienze sulla difesa sarebbe aumentato fino a 15mila dipendenti. O almeno queste sono le stime della stampa sudcoreana. Di questi circa tremila sarebbero ingegneri destinati al programma missilistico. Lo scienziato del gruppo infine è Kim Jong Sik. A quanto pare il successo dell’ingegnere aereonautico, ora in forza al dipartimento per l’Industria degli armamenti, risale al 2012, per il ruolo avuto nel riuscito test di un razzo, grazie al quale riuscì a mettere in orbita il satellite Kwangmyŏngsŏng-3. Da Taormina intanto, dove si trova per il vertice del G7, il presidente statunitense Donal Trump ha rivolto nuovamente l’attenzione verso Kim Jong Un e la minaccia nordcoreana. A colloquio con il premier giapponese, Shinzo Abe Trump ha definito quello nordcoreano “un grande problema per il mondo”. Un problema però “che sarà risolto”.