1449 i migranti sbarcati al porto di Napoli, domenica mattina, a bordo della nave Vos Prudence di Medici senza Frontiere. 140 donne, 45 bambini – tra cui 40 con meno di 5 anni, 5 neonati e numerose donne incinte. Due i cadaveri, uno di un uomo recuperato da un gommone, l’altro deceduto durante lo sbarco. Si tratta di migranti partiti dalla Libia e che, a causa della chiusura degli scali siciliani per effetto del G7, hanno viaggiato 24 ore in più. “È veramente irresponsabile chiudere un’isola come la Sicilia che non solo è famosa per la sua accoglienza ma che gestisce dei flussi di immigrazione importantissimi”, dichiara Michele Trainiti, coordinatore di Medici senza Frontiere. “Chiuderla per un G7 vuol dire non voler aprire gli occhi sulla situazione in atto nel Mediterraneo, è una cosa assurda. Abbiamo fatto fare ventiquattro ore di viaggio in più a queste persone”, continua Trainiti, “e ci possiamo ritenere fortunati che non ci sia stata alcuna emergenza medica grave perché noi eravamo al limite per poterla gestire. Abbiamo però due persone che non ce l’hanno fatta in questo viaggio: una è arrivata viva durante lo sbarco, l’altra era già morta sul gommone, probabilmente per asfissia, perché come sapete i gommoni sono stracarichi. Molte delle persone salvate mostrano segni di torture e violenze sessuali, arrivano da Bangladesh, Nigeria e Siria, famiglie che sono scappate dalla guerra”, spiega il coordinatore di Medici senza Frontiere. Mille migranti saranno smistati in altre regioni italiane, mentre i restanti – tra cui i minori non accompagnati – resteranno in Campania.

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