Ultima puntata stagionale di unica rubrica che non uscirà d’estate neanche se mi pregherete in aramaico. Grazie a tutti voi. Nulla, però, sarebbe potuto accadere senza il continuo supporto emotivo e morale di chi mi ha reso quel che sono: Roger Waters, Rosario Dawson, Zagor, Pino Quartullo e la Signora Ceppo di Twin Peaks. Ci risentiamo ad agosto
Bentornati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che non uscirà d’estate neanche se mi pregherete in aramaico. Altre considerazioni.
1. Quando uno come Francesco Totti si ritira, non è che gli appassionati piangano solo perché un campione smette. Un campione, nello specifico, che ha pure il coraggio di commuoversi e ammettere tutte le sue paure. Non è solo questo. Si piange anche perché un campione, quando smette, porta via con sé tutti gli anni che gli altri hanno vissuto con lui. Ieri non ha smesso solo Totti: abbiamo smesso tutti noi di stare dentro quei decenni in cui lo abbiamo visto giocare. Per ogni sua partita, una nostra madeleine. Non è mai solo calcio: è memoria, è condivisione, è appartenenza. Ed è tempo che passa: il peggiore degli avversari. Buona vita, Francesco.
2. Agli amici romanisti: ora asciugate le lacrime e pensate a chi, come me, non ha amato nessuno come Van Basten. E lo ha visto smettere a 29 anni. Ve lo siete potuti godere fino a 41 anni: per dirla con il Geordie di De André, “un privilegio raro”. Tenetevelo stretto.
3. Il Napoli del Che Gue Sarri ha fatto più punti, segnato più reti e giocato meglio di quando un anno fa c’era Higuain. Ciò nonostante, è arrivato terzo. Di chi è la colpa? Di nessuno. Il Commodoro Marxista regna col suo proletariato bilioso e non ha colpa alcuna se la Juve gioca un altro sport. Quanto alla Roma: un punto è giusto un refolo di vento. Onore a Spalletti.
3 bis. Nel mio personalissimo cartellino, il triplete è più sicuro dell’ennesimo inciucio tra bimbominkia della Morani e Berlusconi. Lode ad Allegri: ha fatto una cosa pazzesca.
4. Questa rubrica le ha indovinate tutte anche quest’anno. Compresa #amala, che come la scorsa stagione ha vinto tutto. E così sarà anche nei secoli. Lerner campione del mondo.
4 bis. A proposito di #epicbrozo: nel momento esatto in cui il campionato è diventato inutile, #pazzainter non ne ha più sbagliata mezza. Vittorie, champagne e Severgnini nuovo Puskas. Le due vittorie consecutive di fine stagione sono giusto il preludio di 12 anni di trionfi consecutivi. Pucci Premier.
5. Passare da Van Basten a Bacca è come declinare da Berlinguer a Renzi. Solo che io non mi chiamo Zucconi. Quindi mi girano parecchio i coglioni.
6. Il quarto posto dell’Atalanta è una di quelle cose che ti fanno ancora sembrare bello il calcio.
6 bis. Lo so, l’ultimo punto era un po’ retorico, ma mi è rimasto incastrato un pezzo di Fabiofazio tra i denti e il collutorio me l’ha rubato ieri sera Abigail Sinclair. Scusate.
7. Giornata di tanti addii. Non solo Totti. Se ne va Palacio, se ne va Honda, se ne va Nardella. Se ne va la primavera. E se ne va anche Gonzalo Rodriguez. Gran difensore, bel capitano. Meritava un finale ben più glorioso: fatti salvi alcuni exploit, quest’anno la Fiorentina mi ha ricordato per grigiore le tribune elettorale di Nuccio Fava con ospiti Rumor e Stocazzo.
7 bis. Nota per i più giovani: Lionello Stocazzo era un esponente democristiano della corrente dorotea. E’ stato anche sottosegretario agli Esteri nel Governo Antani II. A me piaceva.
7 ter. Quando prima dicevo che Nardella “se ne va”, scherzavo. Purtroppo.
8. Il Crotone ha fatto un miracolo e ha meritato la salvezza. A fine andata aveva 9 punti, nel girone di ritorno ne ha collezionati 25. Di contro l’Empoli, a parte le imprese a Firenze e Milano, è implosa. Ieri ha pagato anche i capolavori di Fulignati e gli errori di Maccarone, ma nel girone di ritorno ha fatto davvero poco per tenersi la serie A.
8 bis. Rino Gaetano regna, signoreggia e soverchia. Con agio atarassico e certo indefesso.
9. Tornando a Totti: il suo ritiro è stato così dolce e struggente che non c’era bisogno di aggiungere altro. Lo hanno capito tutti. Tranne Caressa.
10. Anche quest’anno Ten Talking Points è stata la rubrica più letta d’Italia, d’Europa, del mondo e delle galassie. Grazie a tutti voi. Nulla, però, sarebbe potuto accadere senza il continuo supporto emotivo e morale di chi mi ha reso quel che sono: Roger Waters, Rosario Dawson, Zagor, Pino Quartullo e la Signora Ceppo di Twin Peaks. Ci risentiamo ad agosto.