Il Consiglio di Amministrazione dell'ateneo lombardo ha approvato un nuovo modello contributivo che prevede l’abbattimento dei contributi per il 30,3% degli iscritti e la riduzione dei costi per un altro 38,5%
Niente tasse per tre studenti su dieci. Il consiglio di amministrazione dell’Università di Pavia ha infatti approvato un nuovo modello contributivo che prevede l’abbattimento delle tasse per circa un terzo degli studenti. Per la precisione, gli esoneri totali sono pari al 30,3 per cento, mentre il numero di studenti che avranno comunque una riduzione è pari al 38,5 per cento.
Di fatto, per tutti gli studenti con Isee inferiore ai 72-73mila euro è previsto un calo dei costi: si stima che il 38-39 per cento degli attuali iscritti beneficerà di uno sconto più o meno sostanziale, superiore anche a mille euro. “Chi ha detto che per studiare in un ateneo eccellente bisogna pagare tanto?”, ha sottolineato il rettore Fabio Rugge. “La nostra università ha deciso di spingere verso l’alto il punto di incontro tra inclusione e merito. Dall’anno prossimo, quasi un terzo dei nostri studenti, in base al reddito, non pagherà più i contributi universitari”.
“È una scelta coraggiosa e impegnativa – ha aggiunto il rettore – che rende ancora più accessibile l’università. Viene poi premiato specificamente il merito. Infatti, ci sono numerose esenzioni per tutti i “meritevoli”, dal primo all’ultimo anno. È questa la nostra idea di università: aperta e prestigiosa, basata su una ricerca di punta e un insegnamento di qualità”.