Secondo gli autori di un libro appena uscito in Francia, Henry Paul, che guidava l'auto, aveva “1,81 grammi di alcol nel sangue”. Quindi le cattive condizioni dell’automobile non eliminano la responsabilità di Paul. “In quelle condizioni non aveva diritto a guidare alcuna automobile" - ha spiegato Rostand che ha poi concluso escludendo ogni ipotesi complottistica
L’auto su cui morì Lady Diana era da rottamare. A quasi vent’anni dalla morte della principessa di Galles è uscito in Francia, edito da Grasset, il libro Qui a tué Lady D.? (Chi ha ucciso Lady D?), scritto da Bruno Mouron, Jean-Michel Caradec’h, e dal fotografo Pascal Rostain. Tra le 256 pagine è stata riportata la testimonianza di un autista dell’Hotel Ritz di Parigi, tal Karim Kazi che parlando della Mercedes 280 classe S, sopra la quale nella notte del 31 luglio 1997 viaggiavano Lady D., Dodi Al Fayed, l’autista Henry Paul e la guardia del corpo Trevor Rees-Jones, ha affermato: “Quella macchina era un rottame. Non avrebbe dovuto circolare. Abbiamo dovuto aggiustarla più volte perché quando superava i 60 chilometri orari era difficile da guidare. Avevamo paura ad usarla a qualsiasi velocità. Suggerii al nostro capo di venderla”.
Il libro di Mouron-Caradec’h-Rostain aggiunge questo ulteriore inquietante particolare che ha preceduto la morte di Diana Spencer, confermando comunque che gli occupanti del veicolo, che sfrecciò sotto il tunnel dell’Alma a Parigi impattandosi contro il 13esimo pilone, sono morti (a parte Rees-Jones) per via dell’eccesso di velocità dell’autista. Gli autori dopo aver letto e verificato oltre 8mila pagina di atti giudiziari e testimonianze hanno sottolineato come l’autista Henri Paul fosse ubriaco e che assumesse antidepressivi. La Mercedes S280 era di proprietà dell’hotel Ritz di Parigi, dove stavano alloggiando Diana e il suo compagno Dodi. Due anni prima quella vettura era stata rubata e aveva avuto un incidente durante il quale “si era capottata più volte”, hanno spiegato i testimoni nel libro. L’auto era stata avviata ad una logica demolizione, quando invece è stata aggiustata in extremis da un’officina meccanica che l’ha rimessa su strada e rivenduta a basso prezzo a una società di noleggio di vetture di lusso che a sua volta aveva il Ritvcx bc z di Mohamed Al Fayed tra i suoi clienti.
Gli autori del libro sono riusciti a parlare con l’ex proprietario della Mercedes, Eric Bousquet, direttore di un’agenzia pubblicitaria, che ha raccontato loro i dettagli del furto, dell’incidente e infine dell’acquisto in extremis per 40mila euro alla Etoile Limousine che gestisce il parco auto del Ritz. La notte tra il 30 e il 31 agosto 1997 Lady D. e Dody Al Fayed lasciarono l’hotel, situato su Place Vendome, sulla Mercedes guidata da Henri Paul. Secondo Rostain, Paul aveva “1,81 grammi di alcol nel sangue”. Quindi le cattive condizioni dell’automobile non eliminano la responsabilità di Paul. “In quelle condizioni non aveva diritto a guidare alcuna automobile” – ha spiegato Rostand che ha poi concluso escludendo ogni ipotesi complottistica con al centro i servizi segreti inglesi evocata in passato dal padre di Dodi, Mohamed Al Fayed-, “Penso comunque che da oggi il caso di questo sfortunato incidente sia chiuso”.