Ottenere il 51% alle elezioni è un obiettivo a dir poco difficile. Se il M5s intende andare al governo, non deve fare l’errore di chiudersi“. A margine di un convegno sulla giustizia, organizzato dal Movimento 5 Stelle alla Camera, con Piercamillo Davigo, Antonino Di Matteo, Raffaele Cantone, giornalisti e parlamentari dei 5 stelle, il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ha spiegato come, “dopo aver approvato con il voto degli iscritti un modello elettorale di impianto proporzionale come quello tedesco”, è chiaro che “in una situazione tripolare” sia improbabile riuscire a ottenere un consenso sufficiente. “Tutti possono dire di ambire al 51%, ma per un solo partito è difficile raggiungerlo. L’errore sarebbe quello di non porsi prima il problema di cosa fare dopo. Se il M5s arrivasse primo e ricevesse l’incarico, non può restare imbambolato, senza sapere a chi chiedere i voti che mancano per fare una maggioranza. In questo caso perderebbe l’occasione e l’incarico passerebbe al secondo classificato. Il Movimento deve porsi adesso il problema di allargare il consenso dopo le elezioni. Deve presentare punti innovativi e non velleitari che possano attirare l’attenzione e magari il voto di qualcun altro”. Secondo Travaglio, tra i temi decisivi nella prossima campagna elettorale ormai alle porte, ci saranno le questioni sociali, il tema della legalità e quello dell’immigrazione. “Bisogna togliere l’illusione che gli sbarchi si fermeranno. Andranno gestiti. Il modello tedesco dovrebbe valere non soltanto per la legge elettorale, ma anche per l’immigrazione”.
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