Il vulcanico numero uno di Tesla e SpaceX rinuncerà alla carica di consigliere economico del presidente, se questi dovesse decidere di non onorare gli impegni presi sul clima. Anche le aziende americane schierate contro il disimpegno Usa
Al momento è solo un’indiscrezione, visto che lo stesso Donald Trump ha fatto sapere via tweet che comunicherà la sua decisione a riguardo forse stasera. Ma se davvero il tycoon porterà gli Stati Uniti fuori dall’Accordo di Parigi sul clima, come anticipano parecchi mezzi di informazione statunitensi, Elon Musk è pronto al lasciare il comitato degli advisor economici del presidente.
Lo ha dichiarato, sempre con un tweet, lo stesso amministratore delegato di Tesla, che ha anche ammesso di aver tentato in tutti i modi di spingere a più miti consigli il presidente americano. Stupirebbe il contrario, visto che Musk è il numero uno di un’azienda che fabbrica auto elettriche premium, ma si occupa anche di rinnovabili dal momento che una delle sue attività è anche la costruzione di pannelli fotovoltaici per catturare l’energia solare. Il che lo porrebbe di fronte a qualche, diciamo così, dubbio etico.
Non è solo Tesla, tuttavia, a spingere perchè Trump riveda le sue decisioni. Glielo chiede gran parte del mondo industriale Usa, ovvero quello con cui il tycoon si vanta di avere buonissimi rapporti. Se non altro perché ne fa ancora parte, non avendo smesso i panni dell’imprenditore. Secondo quanto filtra da oltreoceano, gli amministratori delegati di 25 aziende stanno per pubblicare su Wall Street Journal e New York Times una lettera aperta in cui chiedono al presidente di rimanere nella Cop21. Cosa che privatamente avrebbe fatto anche il CEO di Apple Tim Cook, con una telefonata alla Casa Bianca. Basterà?