Un’inchiesta preliminare sui fatti contestati al neoministro francese alla Coesione territoriale Richard Ferrand. La procura della Repubblica di Brest, in Bretagna, ha aperto un fascicolo sui fatti rivelati nei giorni scorsi dal Canard Enchainé. A dare notizia dell’inchiesta è stato il giornale locale le Telegramme, e in mattinata è arrivata la conferma degli inquirenti. Ferrand, che è anche segretario generale di En Marche! e uno degli uomini più fidati del presidente Emmanuel Macron, fino a questo momento aveva detto di non voler fare un passo indietro e si era già più volte difeso dicendo che nemmeno la procura aveva scelto di indagare sulla vicenda. Ora la sua situazione, almeno a livello mediatico si aggrava: mancano infatti pochi giorni al primo turno delle elezioni legislative e proprio la moralizzazione della politica è uno dei cavalli di battaglia del suo partito.
Mercoledì scorso, era stato proprio le Canard Enchainé, lo stesso giornale ad aver rivelato lo scandalo sui presunti impieghi fittizi alla moglie dell’ex candidato a destra François Fillon, a scrivere che il gruppo ‘Mutuelles de Bretagne’ attribuì un appalto alla compagna del ministro quando lui era alla direzione. Il Canard ha riportato inoltre che Ferrand assunse il figlio come assistente parlamentare nel 2014. Una vicenda che a poche settimane dall’affaire di Penelope Fillon ha gettato imbarazzo sul nuovo ministro di Macron, anche se assumere parenti in parlamento non è vietato dalla legge (francese) a condizione che l’impiego non sia fittizio. Il fedelissimo di Macron ha respinto con forza la richiesta di dimissioni invocata dalla leader del Front National Marine Le Pen.