“Una intesa di scopo tra M5s e sinistra di Bersani, D’Alema, Civati su alcuni punti? L’ha proposta Marco Travaglio. Tuttavia, io credo che sia una ipotesi bella sulla carta, ma molto difficile da realizzare nella realtà”. E’ il commento pronunciato a Otto e Mezzo (La7) dal giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, su uno scenario prospettato dal direttore del quotidiano, Marco Travaglio, nel suo editoriale del 30 maggio. Una strada che Travaglio ha definito come “la più faticosa”, ma destinata a “costruire qualcosa di serio e alternativo, dicendo prima del voto agli elettori che cosa si vuol fare dopo se i 5 Stelle arrivano primi e ricevono l’incarico”. Il deputato M5S, Alfonso Bonafede, ospite in studio, respinge assolutamente questa ipotesi. Scanzi osserva: “Non si tratta di un’alleanza, perché anche i muri ormai sanno che il M5S non fa alleanze pre-elettorali, ma di una sorta di accordo. Se dopo le elezioni il M5S raggiunge il 33%, da solo ci fa il brodo e forse neanche il brodo. Quindi, a quel punto deve bussare alla porta di qualcuno. Non va certamente da Renzi, né da Berlusconi. Deve necessariamente andare dalla cosiddetta sinistra alternativa, che è tutto e il suo contrario”. E precisa: “L’ho scritto anche su ilfattoquotidiano.it: la trovo un’ipotesi non dico percorribile, ma per certi versi auspicabile. Con la situazione attuale sarebbe il male minore o addirittura un qualcosa di positivo. Ma ho diverse perplessità in merito. C’è una grande diversità nelle posizioni tra M5S e sinistra alternativa, ad esempio, sul rapporto con l’Europa e sull’immigrazione. E non solo: questo accordo di scopo presuppone innanzitutto che certe persone, che si detestano o che non si vogliono bene, si incontrino. E presuppone anche che i talebani del M5S abbassino la cresta e che la sinistra alternativa trovi un leader comune. E comunanza e sinistra spesso sono ossimori”. Alla domanda della conduttrice Lilli Gruber, che gli chiede alcuni nomi di “talebani” pentastellati, Scanzi risponde: “Ad esempio, Roberto Fico e Roberta Lombardi, che riuscì nel giro di 3 minuti a togliere un milione di consensi al M5S durante il famoso streaming con Bersani.Il M5S è una forza post-ideologica in cui si trova tutto e il suo esatto contrario. In alcuni momenti sembra più vicino alla sinistra, in altri più vicino alla destra. Ci sono persone dialoganti come Di Maio e meno dialoganti come Nuti. Ci sono vie di mezzo. Anche loro devono capire cosa vogliono fare da grandi“
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