Misure più severe per la concessione dei visti. Gli Stati Uniti hanno previsto nuove direttive che introducono controlli più rigorosi per il rilascio dei documenti necessari per l’ingresso nel Paese. La novità consiste sostanzialmente nella richiesta di maggiori informazioni personali, più approfondite e relative ad un lasso di tempo più ampio, oltre ad informazioni circa la gestione di social media.

Il provvedimento è stato approvato dal governo federale il 23 maggio e ruota in particolare attorno alla introduzione di un nuovo questionario per chi fa domanda per visti in America da tutto il mondo e che tra l’altro richiede maggiori informazioni sulla gestione dei social media degli ultimi 5 anni, informazioni biografiche risalenti agli ultimi 15 anni tra cui e-mail, numeri di telefono, indirizzi, lavori precedenti e attuali, dati sui viaggi effettuati.

Secondo la nuova normativa, i funzionari consolari potranno d’ora in poi richiedere anche tutti i numeri dei precedenti passaporti di chi fa richiesta del visto. Non tutti i richiedenti, tuttavia, verranno necessariamente sottoposti alle verifiche più approfondite, che saranno un passo che il personale consolare potrà applicare là dove ritenga necessario un approfondimento.

Il Dipartimento di Stato, invece, ha spiegato che i funzionari chiederanno ulteriori informazioni nei casi in cui queste siano “necessarie per confermare l’identità del soggetto o condurre un rigoroso controllo sulla sicurezza nazionale”. Inoltre, rispondere al questionario resta un atto volontario, ma in caso di rifiuto si rischia un rallentamento della procedura. Per i critici queste disposizioni sono eccessivamente gravose e porteranno a lunghi ritardi nell’elaborazione dei permessi, oltre a scoraggiare studenti e scienziati stranieri a recarsi negli Stati Uniti.

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