Pochi giorni dopo il passo indietro di Donald Trump e in vista dell'apertura dei lavori del G7 a Bologna, il Presidente della Repubblica rinnova l'impegno dell'Italia: "Non sarà una strada facile, ma può e deve essere percorsa. Il nostro Paese si adopererà per allargare la condivisione"
“L’Agenda di Parigi sui cambiamenti climatici era stata accolta come un importante passo in avanti: ora i contenuti di quell’accordo vanno implementati”. Pochi giorni dopo il passo indietro deciso da Donald Trump, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rinnova l’impegno dell’Italia nel portare a termine gli accordi firmati nel 2015 sotto l’egida dell’Onu. “Non sarà una strada facile, ma può e deve essere percorsa”, ha aggiunto nel messaggio dedicato alla Giornata mondiale dell’ambiente, che anticipa il G7 sul tema in programma domenica 11 e lunedì 12 a Bologna. “Il nostro Paese si adopererà per allargare la condivisione: l’impegno per avversare i mutamenti del clima è parte integrante degli obiettivi inseriti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.
Sottolineando che il compito è “difficile ma assolutamente necessario”, Mattarella invita a una “comune responsabilità di fronte all’umanità” per “garantire il diritto alla vita” facendo in modo “che lo sfruttamento delle risorse non oltrepassi la loro capacità di riproduzione” e che la distribuzione dei beni “sia ordinata nel segno della giustizia”. “La portata globale della sfida non deve diventare un alibi per l’inerzia o per il rinvio”, continua il presidente della Repubblica, invitando gli Stati e le istituzioni internazionali a fare la loro parte “per contrastare i cambiamenti climatici, per evitare la desertificazione di aree vaste del pianeta, per combattere lo spreco di acqua e di cibo, per difendere la biodiversità, per rendere più efficiente il ciclo dei rifiuti e il riuso dei materiali, per produrre energia da fonti rinnovabili e non inquinanti”.
Le parole di Mattarella arrivano pochi giorni dopo la decisione degli Usa di ritirarsi dagli accordi firmati due anni fa da 195 Paesi. Giovedì scorso, Donald Trump aveva annunciato che Washington avrebbe smesso immediatamente di contribuire al Green Climate Fund delle Nazioni Unite spiegando che dietro la decisione ci sono ragioni esclusivamente economiche: “Abbiamo bisogno di un nuovo accordo che tuteli la nostra gente e le nostre aziende – ha detto il presidente degli Stati Uniti dal Rose Garden della Casa Bianca – Usciamo dall’accordo di Parigi, un accordo che azzoppa gli Stati Uniti e favorisce altri Paesi. Ma cominceremo a negoziare e vedremo se riusciremo a trovare un accordo giusto. Se ci riusciamo bene, altrimenti pazienza”.
La decisione del tycoon aveva scatenato le reazioni degli altri capi di Stato, dell’Onu e dei ceo di Disney e Tesla. “Crediamo fermamente che l’accordo di Parigi non possa essere rinegoziato, in quanto strumento vitale per il nostro pianeta, le società e le economie”, era stata la risposta di Angela Merkel, Paolo Gentiloni e del presidente francese Emmanuel Macron in una nota congiunta. Mentre l’Onu aveva invitato tutti i Paesi a “ribellarsi” e per il Vaticano il ritiro degli Stati Uniti rappresenterebbe “un disastro”. La Santa Sede è tornata a farsi sentire oggi: “Non dimentichiamo mai che l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti”, si legge in un tweet di papa Francesco. E alla vigilia dei lavori del G7 sull’Ambiente, è arrivato anche il monito di Mattarella che parla di “occasione preziosa” per il futuro: “Da una spinta popolare, da una crescita di consapevolezza diffusa può venire un contributo decisivo anche all’azione degli Stati. L’Agenda di Parigi sui cambiamenti climatici era stata accolta come un importante passo in avanti: ora i contenuti di quell’accordo vanno implementati”, ha ribadito il presidente della Repubblica.