Una balena che è diventata il simbolo della loro agenzia turistica. Più un paesaggio fatto di montagne, mare e luci. E’ questo il biglietto da visita di Claudia Gasperini, romana di 46 anni, e Maurizio Massacesi, 51enne originario di Trevigliano Romano, che hanno scelto di cambiare vita e di trasferirsi in Norvegia. Precisamente a Svolvær, nelle isole Lofoten. “Siamo partiti nel 2008 – ricorda Maurizio – senza sapere cosa avremmo fatto. Oggi, invece, con la nostra agenzia diamo lavoro stagionale a giovani italiani”. Per lui, con alle spalle un’esperienza ventennale come rappresentante di gas gpl per un’azienda milanese, quella vita in Italia fatta di continui straordinari pesava troppo sul tempo libero. “Non siamo partiti per problemi di lavoro, e anche il mio stipendio era buono – continua -. Il problema è che i nostri ritmi lavorativi non ci permettevano più di respirare. I clienti chiamavano anche il sabato e la domenica: non avevamo più tempo per noi”.

In Italia i clienti chiamavano anche il sabato e la domenica: non avevamo più tempo per noi

Tutto è iniziato con una vacanza in Scandinavia nel 2002. “Mi sono subito innamorata delle bellezze di questo paese – racconta Claudia –. I suoi lunghi inverni, la durezza del nord, le aurore boreali. Una natura selvaggia, piena di contrasti”. Ed è lei che tre anni dopo, avendo già una lunga esperienza in ambito turistico, decide di fare un periodo di formazione in Norvegia. “In Italia andavo ai mille all’ora – ricorda – mentre il mio capo qui mi diceva che non dovevo stressarmi troppo, di prendermi il mio tempo”. Il tempo: un concetto quasi religioso per i norvegesi. “Loro ne hanno una concezione dilatata. Se mandi una mail e stanno facendo altro ti rispondono anche dopo ore, mai dopo l’orario di lavoro. E questo vale anche per quelli in proprio”.
Nel primo anno Claudia e Maurizio hanno fatto un po’ di tutto: camerieri, operai nel comparto ittico. L’idea dell’agenzia è venuta dopo. “Ci siamo accorti che le escursioni mirate nelle isole erano poco valorizzate – afferma Claudia –. Così dopo un periodo di formazione abbiamo aperto l’agenzia”.

In Norvegia, se da una parte è estremamente facile licenziare dall’altra è ancor più semplice reinserirsi

All’inizio lavoravano con gli italiani, poi con persone da tutto il mondo. “Il boom turistico qui è avvenuto nel 2012. In Italia saremmo stati schiacciati dalla burocrazia – continua – qui è stato semplice e non conoscevamo neanche la lingua: oggi la Norvegia è il paese delle opportunità in Europa”. Nel Paese scandinavo, poi, il rapporto tra stipendio e costo della vita è simile a quello italiano, ma sul lavoro non c’è nessuna discriminazione di età. “Se da una parte è estremamente facile licenziare – dice Claudia – dall’altra è ancor più semplice reinserirsi. Con tutta una serie di agevolazioni che lo Stato garantisce grazie ad una reale distribuzione delle ricchezze. E gli sprechi sono ridotti al minimo”. Il paese, poi, punta molto sui giovani. “In Scandinavia ci sono mutui agevolati e importanti detrazioni fiscali per le giovani coppie. Cose che alleviano ansia e stress e che in Italia mancano”.

Tanti i pregi della Norvegia, ma Claudia e Maurizio avvertono: “Non è per tutti”. Perché adattarsi a uno stile di vita così diverso richiede sacrifici. “Deve piacerti molto stare con te stesso e con la natura – dicono –. Il sole scompare per un mese d’inverno e d’estate accade il contrario”. Eppure loro sentono di essersi ritagliati il loro angolo di paradiso. “Più di tutto ci mancano i nostri affetti e i pomodori di mamma – dice Claudia – ma per il resto oggi la tecnologia facilita tutto”. La loro è una fuga definitiva: “Abbiamo venduto la nostra casa in Italia già prima di aprire l’agenzia, tanto avevamo le idee chiare. Ora vogliamo soltanto che ciò che ci ha colpito in quel lontano 2002 colpisca anche gli altri”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Architetto in Cina. “In Italia favoritismi e parcelle da rincorrere. Shenzhen ogni giorno è diversa”

next
Articolo Successivo

“In Italia ero un laureato senza futuro. Qui a Città del Messico insegno italiano e la mia vita è straordinaria”

next