È successo quello che doveva succedere. Il Movimento Cinque Stelle ha gettato la maschera in Commissione Affari Costituzionali votando contro un emendamento che prevedeva l‘introduzione del voto disgiunto. Lo abbiamo già detto ieri: il voto disgiunto costituisce il cuore del sistema elettorale tedesco. No Martini, no party. Non voto disgiunto, no sistema tedesco.
Gli attivisti in Rete sono stati chiamati a votare per un sistema tedesco puro. Non c’è sistema tedesco senza voto disgiunto e i parlamentari a Cinque Stelle hanno addirittura votato contro, accampando “motivi politici”. Più che l’onestà, qui ad essere diventato di moda è il tradimento di tutti i propri principi. Ci sarebbe anche molto da dire su un altro tradimento nei confronti delle battaglie del M5s per reintrodurre le preferenze come segno di democrazia.
Del resto proprio in questa direzione andava il modello elettorale costruito grazie all’intelligenza collettiva della rete dagli attivisti del Movimento stesso. Altri tempi. Grillo lo ha preso e lo ha buttato nel cesso per inciuciare con Renzi e addirittura con Berlusconi. E ora anche sul voto di preferenza i parlamentari a Cinque Stelle hanno votato contro, rinnegando tutto quello per cui si erano battuti in precedenza.
Voteranno tutti insieme, PD, FI, M5s e Lega, un sistema elettorale che pensano ognuno di poter utilizzare per i loro scopi e che invece avrà come conseguenza soltanto quella di portare il paese nel caos più totale. Senza rappresentanza e senza governabilità.