L’ex sindaco richiama al dovere la sindaca. A differenza di altri consiglieri comunali dell’opposizione (e di alcuni esponenti del suo stesso partito), Piero Fassino non vuole le dimissioni di Chiara Appendino per la gestione di piazza San Carlo sabato sera, in occasione della diretta della finale di Champions League, ma le chiede “di abituarsi ad assumersi le sue responsabilità” dopo lo scaricabarile di ieri.
Domenica pomeriggio l’esponente del Movimento 5 Stelle aveva informato, in una nota, che “il soggetto organizzatore, Turismo Torino (ente pubblico che si occupa della promozione della città, ndr), ha operato con le medesime modalità messe in atto nel 2015 in occasione della finale proiettata il 6 giugno”, quella tra Barcellona e Juventus. Neanche all’epoca era stata adottata un’ordinanza specifica contro la vendita di alcolici in bottiglie di vetro. Oggi nella sua relazione nella Sala Rossa, ha ribadito che “l’evento ha seguito una prassi di atti amministrativi e di supporto organizzativo ormai consolidata”, precisando che “non sono stati adottati ulteriori provvedimenti di limitazione alla vendita di alimenti o bevande in vetro o lattine, anche alla luce della sanzionabilità della vendita abusiva comunque prevista dalle norme vigenti”.
Dal canto suo Fassino ha denunciato la “grave sottovalutazione dei rischi che comportava questo evento”, ha aggiunto che la gestione della piazza “è stata affrontata con superficialità, richiamandosi solo all’ordinarietà della prassi, quando invece erano necessarie “misure straordinarie“. “Qualsiasi evento – ha detto l’ex sindaco – va visto nel contesto di oggi. Ci volevano misure molto superiori al passato”. Due anni fa, sotto la sua amministrazione, la stessa piazza aveva due maxischermi che permettevano al pubblico di non accalcarsi da una parte e vie di emergenza per i soccorsi e per le eventuali fughe. A Fassino si è aggiunto il capogruppo Pd, Stefano Lo Russo, che ha accusato la sindaca di aver “esposto Torino a una figuraccia internazionale”. “Ogni tanto – ha aggiunto – ci aspetteremo un’assunzione di responsabilità. Chieda scusa ai torinesi e all’Italia e individui i responsabili operativi di quanto successo”.
Chiedono molto di più altri consiglieri dell’opposizione. Il rappresentante di “Direzione Italia”, Roberto Rosso va contro la sindaca, il prefetto Renato Saccone e il questore Angelo Sanna: “Di voi tre, chi è il responsabile di quello che è successo? Se è lei dovrebbe essere così onesta da rassegnare le dimissioni”. Altrimenti, incalza Rosso, “sarò lieto di unirmi alla sua richiesta di dimissioni” del responsabile.
Silvio Magliano, eletto coi Moderati, le chiede di lasciare la delega alla sicurezza: “Individui una persona di sua fiducia che si occupi della sicurezza della città”. A lui si associa anche Francesco Tresso, consigliere di una lista civica di centro-sinistra. Il leghista Fabrizio Ricca ci va giù duro: “Mi aspetto che in settimana lei presenti nomi e cognomi dei responsabili da cacciare a calci nel sedere. O saprà farsi da parte”. Così anche Alberto Morano, eletto in una lista civica sostenuta da Lega Nord e Fratelli d’Italia: “Trovare il responsabile è semplice, non occorre andare tanto lontano. Governare vuol dire prevedere e assumersi responsabilità”. Cosa che, secondo lui, la Appendino non fa: “Lei è incapace, lo sanno anche i sassi”.