Un lancio multiplo di missili terra-aria infiamma di nuovo i rapporti tra la Corea del Nord e il resto del mondo. Pyongyang non dà nessun segnale di cedimento e continua i suoi test missilistici, condotti sempre più frequentemente per perfezionare le proprie capacità militari, malgrado le ripetute condanne della comunità internazionale e l’imposizione di nuove sanzioni.

L’odierna prova di forza del regime di Kim Jong Un – il lancio di molteplici missili superficie-aria avvenuta dalla base orientale di Wonsan – rappresenta il quarto tentativo in poco più di un mese e il nono da inizio anno dopo l’ultimo del 29 maggio. Secondo l’agenzia Yonhap uno dei missili ha volato per circa 200 chilometri. A differenza dei missili balistici che percorrono una traiettoria prefissata, i missili da crociera, o terra-aria, hanno un motore che resta acceso lungo la durata del volo e di norma viaggiano a una quota più bassa nell’atmosfera terrestre.

L’ultimo test costituisce una novità per il regime di Pyongyang, che ha ammesso di voler sviluppare un missile intercontinentale con testate nucleari, in grado di raggiungere il territorio statunitense. Il ministro degli Esteri giapponese Fumio Kishida ha detto che il Paese rimane in allerta e si coordinerà con la Corea del Sud e gli Usa. “Nessun effetto immediato sulla sicurezza del territorio giapponese dopo i lanci dei missili nordcoreani”, ha detto Kishida.

Le sanzioni della scorsa settimana – decise all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu – avevano preso di mira membri dell’esercito e istituzioni finanziarie della Corea del Nord, attuando il blocco totale dei beni e il divieto di viaggi. Il regime guidato dal leader Kim Jong Un, dal canto suo, ha definito il provvedimento ostile e senza scrupoli, ribadendo la volontà di proseguire il proprio programma missilistico nucleare.

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