CRONACA ORA PER ORA - Il racconto della giornata alla Camera: come l'accordo sulla riforma è finito in frantumi al primo voto segreto della giornata. Il ko è su un emendamento per il Trentino Alto Adige: i democratici danno colpa ai Cinquestelle il cui orientamento era chiaro da tempo. In Aula boato al momento del risultato, lo stupore è più del M5s che non del Pd
E’ stato sufficiente il primo voto segreto per far crollare dopo dieci giorni il patto tra Pd, Cinquestelle e Forza Italia sulla riforma elettorale. L’idillio in commissione, l’accordo che sembrava reggere nonostante i malumori interni a ciascun partito, si è ridotto in frantumi dopo che l’esame degli emendamenti era appena iniziato. Non era difficile prevederlo, non lo era nemmeno per il Pd che ora fa la figura dello scioccato. Già ieri il M5s aveva ribadito che avrebbe presentato i suoi emendamenti, su temi per i quali in commissione si era astenuto per fare le opportune modifiche in Aula. Danilo Toninelli si era presentato al Comitato dei 9 – cioè il gruppo ristretto di deputati che si occupano di legge elettorale – e aveva riproposto di reintrodurre voto disgiunto e preferenze. Gli uomini del Pd, il capogruppo Ettore Rosato e il relatore Emanuele Fiano, gli hanno detto di no. E il grillino non si è perso d’animo, annunciando che il M5s avrebbe provato a cambiare la legge in Aula con i propri emendamenti.
Forse per caso, dunque, l’intesa di cristallo è finita in mille pezzi su un altro emendamento, apparentemente innocuo, quello che estendeva il sistema elettorale nazionale anche al Trentino Alto Adige. Fino a ora Trento e Bolzano avevano eletto i propri parlamentari con il Mattarellum, un’enclave che è durata anche con l’approvazione del Porcellum e dell’Italicum, a sostegno delle posizioni della Svp, che in quelle zone è il partito maggioritario. Ma la comunità italiana da tempo si batte perché la Regione sia parte integrante dello Stato, anche nella legge nazionale. Ed è quello che propone l’emendamento che va in votazione con la firma di Michaela Biancofiore, bolzanina della comunità di lingua italiana, pasionaria berlusconiana. Ma un altro simile era stato depositato da Riccardo Fraccaro, Cinquestelle, anche lui trentino. Essendo proposte identiche sono state votate insieme. E il parere contrario del relatore di presunta maggioranza, Fiano, si è scoperto rappresentativo solo di una parte del Pd e di Forza Italia. Renato Brunetta infatti annuncia “a malincuore” il voto contrario del gruppo. Indicazione che non tutti seguono, si contano almeno 8 franchi tiratori berlusconiani. Sono meno tra i banchi del Pd (4-5), ma tra assenti e in missione i parlamentari democratici che non partecipano al voto sono oltre 30, determinanti per l’approvazione dell’emendamento. I Cinquestelle votano come già si era capito dall’intervento dello stesso Fraccaro e coerentemente ai propri emendamenti, cioè a favore.
Quando la Boldrini annuncia il risultato (270 sì, 256 no, però, si sente un boato. Il M5s quasi non crede ai propri occhi. Lo stupore è più dei grillini che non del Pd e questo è significativo: il gruppo M5s è da sempre quasi militare, quello del Pd non lo è stato quasi mai. Dai banchi dei Cinquestelle si grida “libertà, libertà” per celebrare l’autonomia di un parlamentare dalla linea del capogruppo nel voto segreto. Roberto Fico fa segno ai deputati di calmarsi, per non eccitare la rabbia del Pd. Ma è troppo tardi. Ettore Rosato è amaranto: si alza in piedi, chiede la parola alla presidente, gonfia i polmoni e grida. “Abbiamo capito quanto vale la parola dei Cinquestelle: nulla, nulla, nulla”. Accanto Lorenzo Guerini, l’Arnaldo di Renzi, ha lo sguardo funereo indirizzato ai deputati M5s e scuote la testa. Ma entrambi avevano già chiaro in testa cosa sarebbe accaduto, l’unica cosa che non sapevano era quando. Aspettavano per poter subito additare i grillini “traditori”. Danilo Toninelli, nella bolgia, prepara la voce: “Pd e maggioranza non devono neanche pensare lontanamente di addebitarci la responsabilità. Hanno oltre 300 deputati. Se c’è qualcuno responsabile sono loro”. Le urla e gli insulti si incrociano: buffoni, vaffanculo. La legge è morta, dà il triste annuncio Fiano che in fondo c’aveva creduto. Ma l’aveva promesso: se passano le modifiche, finisce tutto.
Come se non bastasse, come in tutti i thriller, l’uccisione della legge elettorale è un delitto perfetto a tal punto che non c’è solo il tradimento, ma anche il modo in cui avviene. Al momento della votazione, infatti, il funzionario della Camera addetto al voto elettronico si dimentica di accendere il tabellone di Montecitorio in modalità voto segreto. Lo lascia acceso, con le lucette rosse e verdi. La presidente Laura Boldrini se ne accorge quasi subito, ma comunque non in tempo. “E’ segreto, l’avevo detto, è segreto”. Il fittiano Massimo Corsaro chiede l’allontanamento del funzionario e – visto che c’è – anche le dimissioni della Boldrini se l’addetto resterà lì. Ma oggi è il minore dei problemi.
Per il Pd è la prova che in Parlamento non si può andare avanti più di così, perché l’intesa a 4 ne uscirebbe a brandelli e al Senato forse la legge non avrebbe nemmeno una maggioranza. Si ritorna in commissione, dove la legge era rimasta vagante per 6 mesi. Tutta la fatica di questi giorni, il lavoro parlamentare di domenica, è buttato nel cestino. Il futuro è solo nebbia. Una strada la indica Rosato, cioè i seggi prima del tempo: “Come fa a stare insieme questa maggioranza?”. La domanda vera come si fa ad andare a elezioni anticipate con una legge elettorale non omogenea e ultraproporzionale. Ma no, oggi quella domanda non se la fa nessuno.
Video di Manolo Lanaro
CRONACA ORA PER ORA DELLE VOTAZIONI ALLA CAMERA
16.35 – Rosato: “Come fa a stare insieme questa maggioranza?”
“Se non si riesce a fare una legge elettorale partendo da un testo passato con l’80% dei voti in commissione il problema non è la soglia di sbarramento o il Trentino Alto Adige, il problema è molto più grande”. Così il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato in Transatlantico. “Mi chiedo come possa stare insieme una maggioranza di governo dove Mdp il 40% delle volte vota contro e dove i rapporti con Ap non sono più illiadici. Penso al percorso che abbiamo davanti: lo ius soli, il testamento biologico, la legge di bilancio”, conclude.
16.33 – La legge elettorale torna in commissione
La legge elettorale torna in commissione alla Camera. Lo ha deciso l’Aula della Camera accogliendo, con un voto, la richiesta in tal senso avanzata dal Pd, approvata con 187 voti di differenza.
16.01 – Richetti: “Decideremo cosa fare dopo le elezioni”
“M5S ha dimostrato un’inaffidabilità patologica. Ora affrontiamo le amministrative e la prossima settimana decideremo che cosa fare”. Così il portavoce del Pd Matteo Richetti al termine della segreteria Pd.
15.48 – Giorgetti (Lega): “Unica soluzione è un decreto”
“L’unica soluzione è un decreto legge che riprenda i contenuti della sentenza della Corte costituzionale per poi votare il prima possibile”. Lo dice il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti parlando della legge elettorale e sottolineando la necessità che “Gentiloni si dimetta”. “L’unica maggioranza che esiste in Parlamento – dice – è quella dei vitalizi e che vuole proseguire la Legislatura fino al prossimo anno”.
15.42 – Fiano: “M5s non ha mai parlato del Trentino. E Svp faceva parte dell’accordo”
Ai microfoni di Fanpage.it il deputato del Pd, Emanuele Fiano, conferma che il M5s non ha mai sollevato obiezioni rispetto al sistema elettorale in Trentino Alto Adige: “Il loro cambiamento di parere in Aula è il calpestamento di un accordo politico. È un punto imprescindibile, la SVP faceva parte di un accordo, la legge con questo testo non può andare avanti”.
15.30 – Fiano, Pd, relatore: “Legge torni in commissione”
15.29 – Boldrini: “Su tabellone errore materiale”
“C’è stato un errore materiale. Non lo nego. Mi dispiace sia accaduto. Io ho apprezzato la circostanze, ho provveduto a dire che il voto era segreto ed ho portato a termine la votazione come è nelle mie facoltà”. Lo ha detto nell’Aula della Camera, riferendosi alla votazione a scrutinio segreto sulla legge elettorale, la presidente Laura Boldrini. Rispondendo alle obiezioni dei rappresentanti di alcuni gruppi, Boldrini dice: “E’ chiaro a tutti quello che è successo. Prima di passare al voto ho precisato la richiesta di voto segreto da parte di due gruppi e il numero degli emendamenti. C’è stato un breve intervento del deputato Zaccagnini e poi è successo che nonostante le procedure tecniche per la votazione fossero già state messe in atto e comunicate, a seguito dell’annuncio di un voto segreto c’è stato un errore materiale”.
15.27 – Il Pd chiede il rinvio in commissione
Il Pd chiede nell’Aula della Camera il rinvio in commissione della legge elettorale. Sulla richiesta deve esprimersi l’Assemblea di Montecitorio con un voto. Lo ha chiesto nell’Aula della Camera il capogruppo del Pd Ettore Rosato.
15.24 – Svp: “Emendamento Biancofiore boomerang”
“Con la spaccatura fra Pd e M5S non si sa se la legge elettorale proseguirà nel suo iter. Nel frattempo chi non è stato in grado di assicurarsi la maggioranza in Alto Adige ha trovato una soluzione grazie ai franchi tiratori”. Lo dicono i parlamentari Svp dopo l’approvazione dell’emendamento Biancofiore. Ora – lamentano i deputati – il numero dei collegi uninominali dell’Alto Adige passa da 4 a 3 e in tutta la Regione saranno 5 i deputati eletti con il proporzionale. I deputati Svp ammoniscono: “La manovra – affermano – potrebbe rivelarsi un boomerang. Il collegio elettorale Bolzano-Laives, che normalmente va a un candidato di lingua italiana, è stato infatti affossato”.
15.23 – Giorgetti (Lega): “Non c’è più la maggioranza per la legge”
“Non esiste più una maggioranza in grado di approvare una legge elettorale”. Lo dice il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, parlando con i cronisti. A chi gli chiede poi se sia possibile trovare nelle prossime ore un accordo su una nuova proposta, l’esponente del Carroccio dice “Non ci crediamo più”. Ricucire? “Non ci crediamo più”.
15.18 – Baldelli (Fi): “Il voto doveva essere annullato”
“La cosa grave è che la votazione irregolare non sia stata annullata come prevede il regolamento in caso di irregolarità. Abbiamo avuto una votazione iniziata a scrutinio palese e conclusa a scrutinio segreto. Possiamo permettercelo?”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Simone Baldelli di Fi, vicepresidente della Camera.
“Si faccia chiarezza con responsabilità anche da parte della presidenza”, ha chiesto pretendendo “le opportune valutazioni ai sensi del regolamento”.
14.47 – Rosato (Pd) chiederà il ritorno della legge in commissione
Alla ripresa dell’Aula, alle 15, il Pd chiederà il ritorno della legge elettorale in commissione. Lo annuncia il capogruppo dem Ettore Rosato.
14.15 – Per Renzi patto a 4 finito, ora strada maestra decreto
La valutazione di Matteo Renzi è che il patto a 4 è finito. Una strada interrotta dai 5 Stelle, una mossa accolta con stupore dai dem. “Sì ci fidavamo -dice un big renziano- le assicurazioni c’erano state. Poi dall’uscita dell’altra sera di Grillo le cose sono cambiate ma non credevamo che le cose potessero naufragare già oggi…”. Per Renzi la questione è chiusa perché se le cose si sono messe così male da subito, con una forza politica che, di fatto, si è tirata fuori dall’accordo, andare avanti nell’iter della legge è impraticabile. Queste almeno le considerazioni in casa Pd prima della segreteria convocata da Renzi alle 15. “Se anche andassimo avanti alla Camera, al Senato la legge arriva morta”, si ragiona a Montecitorio.
14 – Pd, la crisi in segreteria
“No, non penso che nella segreteria del Pd si parlerà di aprire la crisi… ma credo che da lì verrà lanciato l’allarme sulla reale possibilità che questo Parlamento possa continuare a lavorare” spiega un dirigente Dem dopo quanto accaduto alla Camera. “Abbiamo votazioni importanti, la manovrina, il bilancio… soprattutto al Senato bisognerà fare una valutazione sui voti della maggioranza, lì ci sono problemi con Mdp, o prendere atto che così non si può andare avanti”. E la legge elettorale? “A questo punto è quasi certo che andremo a votare con i due Consultellum, con lo sbarramento al 3 per la Camera e l’8 al Senato”.
13.29 – Orlando: “Eccesso di sbalzi di umore. Ieri tutto fatto, oggi tutto finito”
“Noto un eccesso di sbalzi di umore. Ieri sembrava che tutto fosse fatto. Oggi sembra che tutto sia finito. Cercherei di capire se ci sono le condizioni per proseguire un ragionamento sulla legge elettorale, e magari per introdurre alcuni elementi di correzione maggioritaria”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando che invita alla “calma”. “Riflettiamo, e vediamo se riusciamo a riportare nella direzione sempre auspicata, quindi rafforzando le possibilità di governabilità, l’asse del lavoro che deve andare avanti”.
13.26 – Sinistra e Possibile voteranno emendamenti M5s
“Sinistra italiana e Possibile sono pronti a votare gli emendamenti del M5S su voto disgiunto e preferenze”. Lo ha detto il segretario di Possibile Pippo Civati a margine di una conferenza alla Camera sulla legge elettorale. Il gruppo comunque può contare su non più di 17 deputati.
13.09 – Fico: “Ritirare gli emendamenti? Impossibile”
“Quindi il Pd ci chiede di non intervenire in aula su una legge fondamentale come quella elettorale? Impossibile”. Così Roberto Fico, capogruppo M5s alla Camera, replica ai cronisti che gli fanno notare come Lorenzo Guerini abbia chiesto al M5s di ritirare tutti gli emendamenti sulla legge elettorale.
13.02 – Toninelli: “Per noi la legge resta in piedi”
“Il Pd si sbriciola sul voto segreto. E ora che fa, fa crollare tutto? Per noi la legge elettorale resta in piedi e si va avanti”. Così Danilo Toninelli (M5S) su Twitter.
12.53 – Forza Italia riunisce il gruppo alla Camera
Dopo la sospensione della seduta i deputati di Forza Italia si sono riuniti alla Camera per fare il punto della situazione. Successivamente i vertici del partito andranno a palazzo Grazioli per una riunione con Silvio Berlusconi.
12.52 – Alle 15 segreteria straordinaria del Pd
Il segretario del Pd Matteo Renzi riunisce alle 15 la segreteria del partito. La riunione, già convocata, acquista un altro significato alla luce della rottura del patto a 4 sulla riforma elettorale in Aula.
12.49 – Guerini: “Non ci sono le condizioni, il M5s ha ucciso la legge”
“Per noi non ci sono le condizioni per andare avanti, il Movimento 5 stelle ha ucciso la legge elettorale”. Così Lorenzo Guerini, Pd, parlando in Transatlantico alla Camera.
12.39 – Biancofiore: “Orgogliosa del Parlamento”
“Capisco le ragioni del mio gruppo, ma il Parlamento ha posto fine un’ingiustizia e come mi ha insegnato Berlusconi le ingiustizie vanno combattute. E come ha detto Toninelli quella sul Trentino era un’ingiustizia. Ora non posso pensare che l’accordo salti per un emendamento localistico, se così fosse è il Pd che vuole fare il gioco del cerino o qualcuno che vuole affossare la legge. Io sono orgogliosa di quanto ha fatto oggi il Parlamento”. Lo afferma Michaela Biancofiore, deputata di Fi, firmataria dell’emendamento che ha provocato la rottura del patto Pd-M5s-Fi.
12.38 – Guerini: “Complicato andare avanti”
“Ora nel comitato vanno verificate le condizioni minime per andare avanti ma stamattina si è verificata l’impossibilità di andare avanti. Se Fico vuole essere coerente, ritiri gli emendamenti M5S, se no resta complicato andare avanti”. Così il coordinatore della segreteria Pd Lorenzo Guerini al termine dell’Aula.
12.31 – Fiano: “La legge elettorale è morta”
“La legge elettorale è morta”. Lo dichiara, a Montecitorio, il relatore della riforma elettorale Emanuele Fiano (Pd).
12.29 – Stop ai lavori della Camera fino alle 15
L’esame della legge elettorale è sospeso fino alle 15. Lo ha deciso l’Aula della Camera con un voto che accoglie la richiesta in tal senso avanzata dal capogruppo del Pd Ettore Rosato dopo l’approvazione, grazie ai franchi tiratori, di un emendamento contro il parere della commissione.
12.26 – Scotto (Mdp): “Tedesco affossato da minoranza tedesca”
“Pare che il modello tedesco venga affossato da un emendamento sulla minoranza tedesca in Italia. L’astuzia della storia talvolta è infinita”: così in un tweet il deputato di Mdp Arturo Scotto.
Video di Alberto Sofia
12.25 – Salvini: “Vincono i poltronari”
“Legge elettorale, oggi vince il PdP, il partito delle poltrone. Rialzano la testa i poltronari, quelli che vogliono solo scranni e poltrone. A questo punto chiedo a Gentiloni le sue dimissioni immediate, un decreto per una legge elettorale comune alla Camera e al Senato per andare subito al voto e lo scioglimento del Parlamento ormai immobile e impegnato solo a salvare poltrone e stipendi”. Così Matteo Salvini, segretario della Lega sullo stop alla legge elettorale alla Camera.
12.23 – Pisicchio (capogruppo Misto): “Tornare in commissione”
“Questo incidente evidenzia l’errore del Pd di immaginare di stringere un patto col Movimento 5 Stelle. Il Movimento non è assimilabile ad alcuna forma partitica tradizionale, non è un soggetto politico come gli altri, senza voler dare a quest’affermazione un giudizio di valore. Sarebbe utile far tornare il testo in commissione e riprendere il filo del ragionamento interrotto. In ogni caso il Parlamento ha il dovere di fare la legge elettorale”. Lo ha detto intervenendo in Aula il presidente del gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio.
12.21 – Fedriga (Lega Nord): “Voto anticipato inevitabile”
“Come si fa ad andare avanti dopo quello che è successo oggi in aula? Le elezioni anticipate a questo punto sono inevitabili. Il Parlamento si limiterà a uniformare il sistema elettorale uscito dalla sentenza della Consulta alla Camera e al Senato e poi si andrà votare”. Lo ha detto in Transatlantico alla Camera il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Fedriga.
12.19 – Rosato – “Franchi tiratori del PD? Sbagliato, c’è una foto”
“C’è una foto che mostra chiaramente che il Pd ha votato in modo compatto quindi chi dice che i franchi tiratori sono i nostri dice una bugia che viene smascherata da una foto”. Lo afferma Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera replicando alle accuse del M5s secondo cui i franchi tiratori sarebbero dei Dem.
12.17 – L’ex ministro Romano espulso dall’Aula
Saverio Romano (Sc-Ala) viene espulso dall’Aula della Camera. La presidente Laura Boldrini gli aveva chiesto di smettere il suo intervento durante l’esame della legge elettorale in quanto il suo tempo era scaduto. Romano è andato avanti, e alla fine Boldrini gli ha tolto la parola. Il clima si è surriscaldato, dopodiché Boldrini lo ha richiamato all’ordine due volte e quindi lo ha espulso. Romano ha urlato “Vergogna, vergogna” e dopo un poco di resistenza è uscito dall’emiciclo.
12.17 – Rosato: “Il M5s ha voluto far fallire la legge”
“Abbiamo chiarissima l’operazione del M5s che ha voluto far fallire la legge elettorale. Ne prendiamo atto, bastava che lo dicessero subito che non sono capaci di mantenere la parola data. Sul blog avevano detto che la legge andava bene e invece l’hanno fatta cadere su una cosa che non c’entra niente”. Lo afferma Ettore Rosato, capogruppo del Pd al Camera.
12.13 – Rosato: “Altre modifiche? Stop a sforzi al ribasso”
“Le soglie non si abbassano e le pluricandidature non esistono. La legge sta in piedi così e per noi già è una fatica enorme il proporzionale per cui dal Pd non arriveranno ulteriori sforzi al ribasso”. Lo afferma Ettore Rosato capogruppo del Pd conversando con i cronisti.
12.08 – Sibilia: “E’ colpa del Pd, lo dice la matematica”
“#LeggeElettorale matematica non è opinione. #pd ha 282 deputati, 36 non hanno votato. Sarebbero bastati. Se non si va a votare è colpa Pd”. Lo scrive su Twitter Carlo Sibilia, deputato M5S.
12.07 – Rosato: “Trappola del M5s contro l’accordo”
12. 06 – Toninelli: “Nel Pd 80 franchi tiratori”
“Nel Pd 80 franchi tiratori cercano di affossare la legge elettorale. M5S è compatto e lo tiene in piedi. Renzi tenga i suoi”. Lo denuncia su twitter il deputato M5S Danilo Toninelli mostrando l’esito di una votazione segreta svoltasi ieri.
11.59 – Fico: “C’è il rischio che salti tutto”
“C’è il rischio che salti tutto. Il problema è nel Pd. Noi siamo granitici. Ma i dem sono divisi: una banda contro l’altra”. Lo dice Roberto Fico (M5S), incontrando i giornalisti dopo la votazione in cui la maggioranza formatasi sulla legge elettorale è venuta meno.
11.58 – D’Alessandro (Ala): “Cicciolina in Transatlantico”
“E nel momento più scabroso del dibattito sulla legge elettorale, chi ti compare? Cicciolina…”. In transatlantico c’è agitazione dopo il voto in cui la maggioranza sulla legge elettorale è andata sotto, ma Luca D’Alessandro (Ala-Sc), non perde il gusto della battuta notando la presenza di Ilona Staller a Montecitorio.
11.53 – Ap e Mdp chiedono di proseguire l’esame
Ap e Mdp chiedono di proseguire con l’esame della legge elettorale nonostante la richiesta di sospensione dei lavori chiesta dal Pd. “Il M5S ha votato un emendamento che ha presentato uno dei suoi deputati, dove sta il complotto?”, ha detto Maurizio Lupi. Dello stesso avviso Francesco Laforgia (Mdp).
11.52 – Brunetta: “Noi leali, ora sospendere i lavori”
Renato Brunetta rivendica la “lealtà del mio gruppo parlamentare a un progetto di legge elettorale ampiamente condivisa, è questo di cui ha bisogno il paese, come ci ha chiesto il presidente della Repubblica e gli italiani”. “Dolorosamente ho dato indicazione di voto contrario all’emendamento di una nostra deputata ma abbiamo fatto la scelta della coerenza e del valore aggiunto di una legge pienamente condivisa”. Il capogruppo di Forza Italia chiede infine “la sospensione dei lavori per vedere se ci sono le condizioni per proseguire o meno”.
11.49 – Fico: “Noi compatti, il Pd no”
“Noi stiamo chiedendo agli iscritti di esprimersi su quello che stiamo votando ma noi stiamo votando coerentemente con quanto deciso in commissione. Noi abbiamo votato in modo compatto, il Pd non ha votato così ed è matematica pura, sono in difficoltà. Chi dice il contrario è in malafede, ed in questo caso Rosato è in malafede. Si tratta di un messaggio interno al Pd da una banda ad un’altra”. Lo afferma Roberto Fico, deputato M5s in Transatlantico a proposito del voto segreto.
11.46 – Di Battista: “Follia del Pd, deve dare la colpa a noi”
“E’ una follia assoluta del Pd, che sa di avere franchi tiratori su un emendamento sul Trentino Alto Adige ce ne avrà il doppio su voto disgiunto e magari triplo sulle preferenze. Il Pd sta in una situazione drammatica che oggi si è appalesata. Il Pd è disperato e deve dire ‘salta tutto per colpa dei cinque stellè”. Lo ha detto Alessandro Di Battista commentando lo scivolone in Aula della Camera della maggioranza sulla legge elettorale.
11.38 – Il M5s aveva annunciato il sì all’emendamento Biancofiore
Il M5s aveva sostanzialmente annunciato il voto favorevole all’emendamento Biancofiore sui collegi elettorali in Trentino Alto Adige, con un intervento di Riccardo Fraccaro in Aula alla Camera poco prima della votazione segreta. “Si tratta di un emendamento largamente condiviso ma non si vuole fare passare per non fare saltare l’accordo e quindi la legge elettorale si ferma a Borghetto…”, aveva sottolineato. Borghetto è una località lungo l’Adige che si trova tra Trentino e Veneto.
11.33 – Il “mistero” del tabellone acceso sul voto segreto
11.30 – Toninelli: “Il Pd ha oltre 300 deputati, se c’è un responsabile è lì”
“Pd e maggioranza non devono neanche pensare lontanamente di addebitarci la responsabilità. Hanno oltre 300 deputati. Se c’è qualcuno responsabile sono loro”. lo ha detto nell’Aula della Camera Danilo Toninelli sottolineando che “l’emendamento passato era un emendamento di giustizia per non consentire che il Trentino Alto Adige diventasse un feudo del Pd. E’stato giusto farlo passare”.
11.26 – Disguido tecnico durante la votazione: il voto segreto diventa palese
L’emendamento approvato a scrutinio segreto contro il parere della commissione è di Michaela Biancofiore. E’ passato con 270 sì, 256 no e un astenuto. Per un disguido, quando la votazione era stata aperta sul tabellone si vedevano le palline rosse e verdi, come se la votazione fosse palese: dopo le proteste tutte le palline sono diventate azzurre. “E’ stato un disguido”, ha detto la presidente Laura Boldrini.
11.25 – Rosato chiede la sospensione dei lavori
Ora è necessario verificare “se ci sono le condizioni per proseguire la discussione sulla legge elettorale o che questa debba essere rimandata in commissione”. Lo ha detto in Aula il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, dopo che la maggioranza è andata sotto su un emendamento di Fi sul quale i relatori avevano espresso parere contrario.
11.23 – Rosato: “Il M5s dimostra che la sua parola non vale nulla”
“Oggi il M5S ha dimostrato che la sua parola non vale nulla”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il presidente dei deputati Pd Ettore Rosato dopo che è passato un emendamento alla legge elettorale a scrutinio segreto contro il parere della commissione. “La legge elettorale va fatta”, ammonisce, condannando i franchi tiratori e chiedendo una sospensione della seduta.
11.22 – Dopo il voto grida “Libertà, libertà” dai banchi M5s
L’emendamento di Fi alla legge elettorale passa contro il parere contrario della commissione. Dai banchi di M5S si urla “Libertà, libertà”. I franchi tiratori sono entrati in azione.
11.21 – La maggioranza va sotto in aula su emendamento “anti-patto”
Il patto Pd, M5s, Fi e Lega non ha retto al primo voto segreto. L’aula della Camera ha infatti approvato a scrutinio segreto l’emendamento Biancofiore (Fi). I sì sono stati 270, i no 256, un astenuto.
11.08 – Mdp contro M5s: “Mussolini abolì voto segreto”
“Abbiamo letto sulle agenzie che i M5S filmeranno le votazioni segrete. Non vorrei scomodare la storia per ricordare che fu Benito Mussolini a abolire il voto segreto nella Camera de il Fasci e delle Corporazioni…”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Antonio Laforgia chiedendo un intervento “deciso” della presidenza della Camera perche si rispetti la segretezza del voto. Stessa richiesta è stata avanzata da Maurizio Lupi di Ap. La presidente Boldrini ha detto: “La presidenza non ha il tempo di guardare le agenzie…”. La prossima votazione sarà a scrutinio segreto.
10.50 – Speranza: “Pd, M5s, Fi e Ln andranno da Mattarella a chiedere elezioni”
“Mi viene detto che saranno i capigruppo delle forze che hanno fatto l’accordo sulla legge elettorale, dopo l’approvazione, a scrivere al presidente della Repubblica e a dire la legislatura è finita”. Lo dice Roberto Speranza, leader di Mdp, su Repubblica.it. “Renzi dal 4 dicembre ha una smania terrificante di andare al voto, di tornare a Palazzo Chigi. Cerca una strada e la troverà, facendo pagare prezzo altissimo al paese”.
10.44 – Speranza: “M5s filma i voti? E’ illegale”
L’idea dei deputati 5 Stelle di filmare con i telefonini i voti sulla legge elettorale che si svolgeranno a scrutinio segreto “è una cosa illegale che non si può fare. Chiederemo alla Boldrini di far rispettare fermamente le leggi. Non si può immaginare che i parlamentari siano fantocci teleguidati da fuori”. Lo ha detto il coordinatore di Mdp Roberto speranza, su Repubblica.tv.
10.33 – Anche oggi i ministri Ap votano dai loro banchi
Anche oggi i ministri di AP votano sulla legge elettorale dai banchi del loro gruppo, che è contrario alla riforma, e non da quelli del governo. Come ieri aveva fatto Enrico Costa, oggi il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin vota dalla scranno da deputato. Come ieri, al banco dei ministri anche oggi siede un solo ministro, Dario Franceschini. Pieno il banco dei sottosegretari.
10.10 – Riprende l’esame degli emendamenti: restano 200 voti
L’Aula della Camera riprende l’esame degli emendamenti alla legge elettorale. Restano da effettuare altre 200 votazioni, molte delle quali a scrutinio segreto, tra oggi e domani. Il voto finale è stato fissato dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio alla tarda mattinata di martedì prossimo.
9.48 – M5s vuole filmare i voti contro i franchi tiratori
I deputati M5S, a quanto si apprende, filmeranno in Aula – riprendendo il momento in cui ciascun esponente preme il pulsante posto nei banchi dell’Assemblea – le loro votazioni a scrutinio segreto agli emendamenti al “Fianum”. La decisione, si apprende ancora, è stata presa per dimostrare la trasparenza del M5S sulla legge elettorale e replicare, così, alle accuse del Pd di avere franchi tiratori all’interno del gruppo.
9.31 – Richetti: “Se non si fa la legge, la legislatura non può continuare”
Se un Parlamento, dopo i richiami del capo dello Stato e della Corte costituzionale, non riesce a fare una legge elettorale, ci vuole un bel coraggio a dire che la legislatura deve continuare”. Così il deputato dem Matteo Richetti a “#OreNove”.