La mossa disperata di Kechiche - secondo The Hollywood Reporter - sarebbe da collegarsi alle difficoltà produttive incontrate da Mektoub, My Love, un dramma in due parti interpretato da Lou Luttiau, Shain Boumedine e Ophelie Bau e attualmente in post-produzione, anzi, in un limbo dopo che la banca ha improvvisamente bloccato la linea di credito.
I premi forse servono proprio a questo. Ad alimentare un sogno, a sostenere una famiglia o a finanziare un film. Il regista Abdellatif Kechiche – regista tunisino naturalizzato francese – è stato costretto a mettere all’asta la Palma d’Oro vinta nel 2013 con La vita di Adele e con le due attrici protagoniste – per finanziare il suo nuovo film. Quel riconoscimento, all’epoca assegnato all’unanimità dalla giuria presieduta da Steven Spielberg, servirà a completare l’ultimo film del regista di Cous Cous. La mossa disperata di Kechiche – secondo The Hollywood Reporter – sarebbe da collegarsi alle difficoltà produttive incontrate da Mektoub, My Love, un dramma in due parti interpretato da Lou Luttiau, Shain Boumedine e Ophelie Bau e attualmente in post-produzione, anzi, in un limbo dopo che la banca ha improvvisamente bloccato la linea di credito.
“Per ottenere i fondi necessari al completamento della post-produzione senza ulteriori ritardi – si legge in una dichiarazione – la società di produzione e distribuzione francese Quat’Sous mette all’incanto memorabilia legate all’opera di Kechiche. Gli oggetti in questione spaziano dalla Palma d’Oro ai dipinti a olio che giocano un ruolo centrale ‘Blue is the Warmest Color’”. Sei mesi aveva un altro artista aveva dovuto mettere all’asta il suo premio Nazif Mujic, protagonista reale di Un episodio della vita di un raccoglitore di ferro aveva messo all’asta il suo l’Orso d’argento conquistato al Festival di Berlino nel 2013 per aiutare la sua famiglia a lasciare la Bosnia.