“Esprimo tutta la mia solidarietà a Taner Kilic e agli altri 21 avvocati arrestati con lui nell’ultima retata e che adesso rischiano un processo per terrorismo. Aggiungo la mia voce alle tante che chiedono la sua liberazione e la liberazione di tutti i giornalisti, gli avvocati, i professori, i militanti, i parlamentari e in generale tutti quei volti dell’opposizione turca che da un anno a questa parte sono finiti in cella a migliaia, con l’accusa preconfezionata di terrorismo”. Con queste parole il blogger e documentarista Gabriele Del Grande ha lanciato un appello per la liberazione del numero uno di Amnesty International Turchia, arrestato martedì 6 giugno a Smirne con l’accusa di aver avuto legami col movimento guidato da Fethullah Gülen, considerato da Ankara ideatore fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016. Mercoledì Del Grande, fermato ad aprile sul confine con la Siria e poi rilasciato dalle forze dell’ordine turche, ha scritto un messaggio su Facebook di sostegno che inizia con #iostocontaner: “Per me Taner è un complice e un compagno di lotte sin da tempi non sospetti”.
Kilic ha fatto parte del direttivo di Amnesty International Turchia per vari periodi di tempo a partire dal 2002 ed è stato eletto presidente nel 2014. “Nel corso di decenni di attivitànell’ambito delle organizzazioni locali – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International – Taner si è sempre fatto riconoscere per l’incessante impegno in favore dei diritti umani”. L’arresto è avvenuto nella sua abitazione alle 6.30 del mattino di martedì, poco prima che si recasse al lavoro. Sia l’abitazione che lo studio sono stati perquisiti. “Al momento, l’arresto di Taner Kilic non pare collegato all’azione di Amnesty International o avere per obiettivo l’associazione”, ha aggiunto Shetty.
Mondo
Taner Kilic, Del Grande: “Turchia liberi il presidente di Amnesty International”
Il giornalista italiano, fermato sul confine con la Siria e poi rilasciato lo scorso aprile dalle forze dell'ordine turche, ha voluto fare un appello per la scarcerazione di Taner Kilic. L'uomo, che è stato anche l'avvocato del blogger durante la sua detenzione, è in prigione da martedì 6 giugno accusato di far parte della rete legata a Fethullah Gülen
“Esprimo tutta la mia solidarietà a Taner Kilic e agli altri 21 avvocati arrestati con lui nell’ultima retata e che adesso rischiano un processo per terrorismo. Aggiungo la mia voce alle tante che chiedono la sua liberazione e la liberazione di tutti i giornalisti, gli avvocati, i professori, i militanti, i parlamentari e in generale tutti quei volti dell’opposizione turca che da un anno a questa parte sono finiti in cella a migliaia, con l’accusa preconfezionata di terrorismo”. Con queste parole il blogger e documentarista Gabriele Del Grande ha lanciato un appello per la liberazione del numero uno di Amnesty International Turchia, arrestato martedì 6 giugno a Smirne con l’accusa di aver avuto legami col movimento guidato da Fethullah Gülen, considerato da Ankara ideatore fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016. Mercoledì Del Grande, fermato ad aprile sul confine con la Siria e poi rilasciato dalle forze dell’ordine turche, ha scritto un messaggio su Facebook di sostegno che inizia con #iostocontaner: “Per me Taner è un complice e un compagno di lotte sin da tempi non sospetti”.
Kilic ha fatto parte del direttivo di Amnesty International Turchia per vari periodi di tempo a partire dal 2002 ed è stato eletto presidente nel 2014. “Nel corso di decenni di attivitànell’ambito delle organizzazioni locali – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International – Taner si è sempre fatto riconoscere per l’incessante impegno in favore dei diritti umani”. L’arresto è avvenuto nella sua abitazione alle 6.30 del mattino di martedì, poco prima che si recasse al lavoro. Sia l’abitazione che lo studio sono stati perquisiti. “Al momento, l’arresto di Taner Kilic non pare collegato all’azione di Amnesty International o avere per obiettivo l’associazione”, ha aggiunto Shetty.
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Ucraina, l’inviato Usa: “Distanze ridotte tra Russia e Kiev”. Zelensky cambia il capo di Stato Maggiore e annuncia il missile Long Neptune: può colpire Mosca
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Israele, terremoto allo Shin Bet: Netanyahu silura il capo Bar e denuncia il suo predecessore
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il presidente del partito israeliano Unità Nazionale, Benny Gantz, definisce il licenziamento, da parte del premier Benjamin Netanyahu, del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, "un colpo diretto alla sicurezza dello Stato e allo smantellamento dell'unità nella società israeliana per ragioni politiche e personali".
Anche il presidente di Yisrael Beytenu, Avigdor Liberman, condanna la decisione, dichiarando che se il Primo Ministro Netanyahu “avesse combattuto Hamas con la stessa determinazione con cui sta combattendo il capo dello Shin Bet, l'ufficio del Procuratore generale e il sistema giudiziario, l'olocausto del 7 ottobre sarebbe stato impedito”.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - La Russia ha ripetutamente affermato che non dovrebbero esserci “forze di peacekeeping” della Nato in Ucraina. E se l'Alleanza decidesse di aiutare Kiev in questo modo, significherebbe la guerra. Lo ha affermato su X il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato la sua intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e di averlo "informato che la prossima settimana presenterà una proposta al governo per porre fine al suo mandato".
In una dichiarazione successiva, Netanyahu ha spiegato: “In ogni momento, ma soprattutto durante una guerra esistenziale come quella che stiamo affrontando, deve esserci piena fiducia tra il primo ministro e il capo dello Shin Bet. "Ma sfortunatamente, la situazione è l'opposto: non ho questa fiducia. Nutro una sfiducia continua nel capo dello Shin Bet, una sfiducia che è solo cresciuta nel tempo".
(Adnkronos) - "Il nemico americano ha lanciato un'aggressione palese contro il nostro Paese nelle ultime ore con oltre 47 attacchi aerei", si legge nella dichiarazione. In risposta, "le Forze Armate hanno condotto un'operazione militare specifica prendendo di mira la portaerei americana USS Harry S. Truman e le sue navi da guerra nel Mar Rosso settentrionale con 18 missili balistici e da crociera e un drone".
"Con l'aiuto di Allah Onnipotente", prosegue la dichiarazione, "le forze armate yemenite continueranno a imporre un blocco navale al nemico israeliano e a vietare alle sue navi di entrare nella zona di operazioni dichiarata finché gli aiuti e i beni di prima necessità non saranno consegnati alla Striscia di Gaza".
Sana'a, 16 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno risposto ai bombardamenti americani sullo Yemen attaccando la USS Harry S. Truman nel Mar Rosso con missili balistici e un drone. Lo rivendica il portavoce del gruppo yemenita.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - La polizia israeliana ha aperto un'indagine sull'ex capo dell'agenzia di sicurezza Shin Bet, Nadav Argaman, dopo che venerdì il primo ministro Benjamin Netanyahu ha presentato una denuncia.
Il premier israeliano ha accusato Argaman di ricatto e reati legati alla legge che riguarda lo Shin Bet, che proibisce ai dipendenti dell'organizzazione di divulgare informazioni ottenute nell'ambito del loro lavoro.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un abitante di Gaza, che stava "tentando di piazzare ordigni esplosivi" nei pressi del corridoio di Netzarim, è stato ucciso. Lo riferisce l'esercito israeliano.