La richiesta, che coinvolge per lo più i passeggeri di sesso maschile, arriva direttamente dalla Emt, società che gestisce il trasporto pubblico madrileno, ed è stata portata avanti dal gruppo di attiviste "Mujeres en lucha y madres estresadas" con il sostegno della sindaca Manuela Carmena. Secondo la municipalità, infatti, il contatto tra le gambe potrebbe configurare una forma di molestia
Gli uomini di Madrid dovranno viaggiare sui mezzi pubblici a gambe chiuse. La raccomandazione arriva direttamente dalla Emt, società che gestisce il trasporto pubblico madrileno, che introdurrà particolari pannelli informativi negli autobus, accanto a quelli tradizionali, per incoraggiare i passeggeri – soprattutto uomini – a sedersi in modo composto e mantenere una postura adeguata. Rigorosamente a gambe chiuse. La campagna, portata avanti dal gruppo di attiviste Mujeres en lucha y madres estresadas – donne in lotta e madri stressate – da tempo promotrici di una battaglia contro “l’invasione machista dello spazio”, il cosiddetto manspreading, è stata sostenuta anche dalla sindaca madrilena, Manuela Carmena, eletta nelle liste di Podemos.
Esta es la señal de los autobuses de la @EMTmadrid para respetar el espacio de los demás y evitar el #manspreading. https://t.co/dnqdMycgaO pic.twitter.com/Xwcx3bx8DG
— Ayuntamiento Madrid (@MADRID) 7 giugno 2017
Un atteggiamento, quello del sedersi a gambe aperte, “hombre despatarrado” per dirlo alla spagnola, che riguarda per lo più il sesso maschile e che secondo le attiviste nasconde una questione di genere e di rispetto: come le donne sono state abituate a sedersi con le gambe chiuse, agli uomini è stata trasmessa l’idea di gerarchia e territorialità che li fa sentire legittimati ad occupare lo spazio altrui come se fosse il loro. Gli uomini saranno quindi invitati a sedersi in modo composto per rispetto delle donne che potrebbero trovarsi accanto a loro. Il contatto tra le gambe del passeggero maschio e della donna potrebbero infatti configurare secondo la municipalità di Madrid, una forma di molestia.
Quella madrilena non è la prima iniziativa del genere: icone molto simili a quelle introdotte nella capitale spagnola si trovano anche sui mezzi pubblici e nei cartelli informativi della metropolitana di New York o di altre città in Giappone, Turchia e Regno Unito.