Una settimana dopo arrivano le scuse. La sindaca di Torino Chiara Appendino ha inviato a La Stampa e ha pubblicato stamattina sui social network una lettera in cui porge le sue scuse ai torinesi per i fatti di piazza San Carlo, le ondate di panico che hanno ferito moltissimi tifosi della Juventus (1.500 circa sono soltanto i “medicalizzati”) accorsi in quello spazio stracolmo per vedere la finale di Champions League sul maxischermo. “Un sindaco rappresenta un’intera comunità e deve essere pronto ad assumersi anche responsabilità che vanno al di là del ruolo che ricopre – si legge nel testo -. Per questo, a nome mio, di tutta l’amministrazione e della comunità che rappresento – a prescindere dalle eventuali responsabilità civili e penali di ognuno – desidero porgere le mie scuse a tutte le persone coinvolte”.
La sua lettera arriva il giorno dopo le scuse del prefetto Renato Saccone che ieri, in un’intervista al quotidiano torinese, ha affermato: “Io sono il responsabile generale dell’ordine e della sicurezza pubblica e quindi rientro tra le persone che devono chiedere scusa”. Una frase chiara, anche e soprattutto nella sua parte finale. E così stamattina si è mossa anche la sindaca M5s: “Dopo sette giorni di frastuono, sento il bisogno di prendermi qualche minuto per un momento di riflessione. Con il pensiero a quello che è successo, ma lo sguardo a quello che accadrà”.
Ripercorre gli eventi di piazza San Carlo e gli incontri con le persone ricoverate: “I feriti di sabato scorso non sono solo quelli contati: ad essere ferita è un’intera città”. Parla del terrorismo e del “clima di costante paura che, come abbiamo visto sabato scorso, accompagna silente la nostra quotidianità”, ma anche dello “spirito di comunità” e della solidarietà. A questo punto arriva la sua assunzione di responsabilità e le scuse, senza entrare in valutazioni di merito sull’organizzazione dell’evento, gestita da Turismo Torino, un ente comunale.
“Oggi, ai torinesi, credo interessi più di tutto che le istituzioni lavorino per individuare queste responsabilità e, soprattutto, che facciano in modo che questi fatti non si verifichino mai più”, scrive Appendino. Secondo lei “Torino è a un punto di svolta” e informa che “tutti insieme” sono al lavoro “per garantire che i numerosi eventi della Città possano essere vissuti serenamente” al costo di “piccoli sacrifici”, un po’ di pazienza e qualche cambio nelle abitudini.
Dai social sono arrivate anche le reazione degli oppositori, come quella del capogruppo Pd in consiglio comunale Stefano Lo Russo che ha sottolineato il ritardo per poi aggiungere: “Abbiamo una strana sensazione che si voglia insabbiare, dimenticare e soprattutto far dimenticare il prima possibile, ma speriamo di venire smentiti”.